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MotoGP, Marquez: "Guido e non guardo i risultati, altrimenti sarei frustrato"

"L'ho detto ieri: è più facile vincere alla lotteria che io salga sul podio a Barcellona. Non bisogna farsi il sangue amaro, ma non so per quanto potrà durare"

MotoGP: Marquez:

Ieri lo aveva detto ridendo: "sarebbe più facile vincere alla lotteria che vedermi sul podio a Barcellona".  Purtroppo per lui, le prove gli hanno dato ragione. Nemmeno l’aria di casa ha potuto far nulla per risollevare le prestazione e l’umore di Marc Marquez. Il 19° posto di oggi è l’ennesima conferma della crisi in cui si trova la Honda in questo momento.

“La situazione è complicata e sapevo che sarebbe stato così - allarga le braccia Marc - Tutti i punti deboli della nostra moto sono enfatizzati da questo circuito: perdiamo nelle curve lunghe e quando c’è poco grip. Non cerco scuse, siamo indietro e non bisogna avere aspettative alte, ma lavorare per migliorare”.

Puoi descrivere i tuoi problemi?
Perdiamo nelle curve lunghe. Negli stop & go, dove possiamo rialzare presto la moto, la situazione è accettabile, puoi gestire i problemi, frenare un po’ più tardi, ma quando ci sono delle curve lunghe il pilota può solo girare largo e aspettare che ci sia grip per aprire il gas. Nel secondo settore, perdiamo 6 decimi in 3 curve, nel resto della pista non va così male. Avevo già detto ieri che mi sarei aspettato di soffrire in quei punti ed è successo, inoltre questa non è la miglior pista per il mio stile di guida e i problemi si moltiplicano”.

Come fai ad affrontare questa situazione?
Cerco di lavorare sulla mia testa, sulla mia mentalità, sulla mia pazienza, in un modo diverso dal solito. Quando sono nel box cerco di non guardare i risultati, ma di capire come funziona la moto in pista senza pensare alla posizione. Questo è l’unico modo ora per guidare senza essere frustrato ed è quello che sto facendo. Come ho già detto, ho buone sensazioni in sella, posso giocare con la moto, quindi domani continuerò a provarci, ma so che il risultato sarà più o meno lo stesso”.

Per un campione come te, abituato a vincere, dev’essere molto difficile.
Bisogna provarci, stare lì, fare giri e non perdere le buone sensazioni sulla moto, può succedere quando provi tante cose: ti rilassi e perdi la tensione. Per questo alla fine delle FP2 ho provato a fare un buon giro. Per il momento bisogna fare così, non so quanto durerà, magari fra 3 mesi dirò che sarà impossibile continuare in questo modo, che non sono più io. Quando sei in questa situazione devi cercare una soluzione per non farti il sangue amaro”.

In questo momento i test di Misano sono una speranza a cui ti aggrappi?
Quando sei in una situazione difficile, pensi al futuro, ad avere qualcosa di diverso. Su una moto non puoi togliere 2 secondi da un giorno all’altro, o uno e mezzo, però puoi pensare ad avvicinarti, a stare nei primi 10, niente di irreale. A Misano proverò il prototipo della moto 2024, da lì ai test di Valencia non ci sarà tempo per migliorare, quindi se quella prima prova sarà un disastro, bisognerà aspettare quelli di febbraio per migliorare, ma la base sarà quella”.

Come è successo quest’anno?
Questa moto è la stessa del test di Valencia dello scorso anno e avevo detto che con questa base non si sarebbe potuto fare molto. Ci ho provato perché mi sentivo bene fisicamente, ma dopo sono caduto, 3 o 4 volte per fine di settimana, mi sono fatto male e ho cambiato la mia mentalità”.

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