Tu sei qui

SBK, Rea: ecco perché ho deciso di lasciare Kawasaki per Yamaha

L’INTERVISTA – “Ad inizio anno ho pensato al ritiro, ma parlando con mia moglie sapevo di poter dare ancora qualcosa. Ad inizio agosto ho scelto Yamaha perché avevo bisogno di "aria fresca". Non capisco perché Kawasaki dovrebbe ritirarsi dopo il 2024. Marquez? La sua posizione non riflette il suo potenziale”

SBK: Rea: ecco perché ho deciso di lasciare Kawasaki per Yamaha

La notizia della settimana è il passaggio di Johnny Rea alla Yamaha a partire dal 2024. Dopo nove anni trascorsi in Kawasaki, il nordirlandese ha deciso di cambiare, accettando la sfida con la Casa dei Tre Diapason.

Un colpo non da poco, che scombina le carte del mercato Superbike. Alla vigilia del round di Magny-Cours, il Cannibale ci ha voluto spiegare le ragioni di questa scelta maturata nel corso degli ultimi mesi. Per ragioni contrattuali, essendo ancora legato a Kawasaki, Rea non ha potuto parlare del 2024 così come della Yamaha.  

“Non ricordo precisamente quando, ma un po’ di tempo fa ho iniziato a pensare a questa possibilità – ha esordito - questa scelta ha rappresentato il momento più difficile della mia carriera, perché nell’avventura in Kawasaki c’è un pezzo della mia vita. Ci ho riflettuto a lungo e alla fine ho maturato questa scelta”.

Johnny: come mai ha deciso di lasciare Kawasaki per Yamaha?
“Avevo bisogno un qualcosa di nuovo, di una nuova sfida. All’interno del mio contratto c’erano infatti diverse opzioni. Ho valutato il ritiro così come al fatto di proseguire e a tutte le altre possibilità. Durante l’estate ci ho pensato e appena dopo Most ho preso questa decisione. Se non ricordo male erano le prime settimane di agosto”.

Ne hai parlato anche con tua moglie?
“Ne ho parlato ovviamente con Tatia, dato che lei è la persona più vicina a me e conosce tutto di me. Ci siamo confrontati a lungo. All’inizio della stagione le ho parlato della possibilità di ritirarmi, ma dentro di me sapevo di poter dare ancora qualcosa. Anche lei era convinta del mio potenziale, così come il fatto che potessi ancora vincere. Alla fine ecco la scelta di andare in Yamaha”.

Quanto è stato stressante lottare con questa Kawasaki di fronte agli altri costruttori?
“In questi anni Kawasaki ha lavorato per mettermi nella posizione migliore. Ovviamente Kawasaki è una grandissima azienda, impegnata in vari settori. Ci sono ovviamente dinamiche interne e la mentalità dei giapponesi è diversa. Ovviamente sono triste per la scelta di lasciare, ma come sappiamo tutte le storie hanno un finale”.

Chi andrà al posto tuo? Bassani? Rinaldi, Huertas?
“Sinceramente non saprei. Questa è una scelta del team e lascio la decisione a loro. Ovviamente sono curioso di scoprire il nome del mio sostituto”.

Nel paddock si vocifera che, a seguito del tuo addio, Kawasaki potrebbe ritirarsi dopo il 2024?
“Davvero? Non credo. Perché non dovrebbe continuare? Io penso che questo sia un grande team e credo che andranno avanti”.

Qual è il ricordo più bello di questi nove anni?
“Ci sono bellissimi momenti che per sempre rimarranno. Ricordo il 2015, la sfida con Tom Sykes, così come la vittoria di Suzuka dopo aver fatto due soli test. È stato un momento veramente incredibile, perché la 8 Ore è un qualcosa di speciale per come la vivo in Giappone”.   

Cosa ti hanno insegnato questi nove anni in verde?
“Interessante… Ho imparato a vincere e ad accettare la sconfitta. Al tempo stesso ho imparato cosa significhi avere la fianco le persone giuste, perché con le persone giuste arrivi ad ottenere grandi risultati e in questi anni l’abbiamo visto. Poi ho imparato tante altre cose come i vocaboli in spagnolo, ma non so come si cucini la paella”.

A parte le vittorie, per cosa sarà ricordato Rea in Kawasaki?
“Penso di essere stata une persona per bene, onesta e corretta, che ha sempre lavorato per portare a casa il meglio. Nella nostra squadra non ci sono superstar. Siamo tutte grandi persone, da chi lavora nel box fino a chi è impegnato in hospitality”.

 Pensi che Marc Marquez seguirà la tua scelta?
“Non posso parlare di Marquez. Di sicuro Marc è uno dei più grandi talenti al mondo e la sua posizione non riflette il suo potenziale”.

 

Articoli che potrebbero interessarti