Il fine settimana del Bol D'Or non vede sfidarsi in pista 'solo' le squadre e i piloti che lottano per il titolo iridato. C'è infatti anche il Bol D'Or Classic a fare da contorno all'evento principale e si tratta di una gara piena di fascino e storia. Al via tutte le moto sportive nate tra gli anni 80 e 90, puoi scendere in pitlane ed osservare da vicino una Suzuki Katana o una GSX-R 1000 del 1989. Passi davanti ai box FCC TSR e di fianco trovi a poca distanza dalla CBR di ultima generazione una RC-30 ancora nei colori HRC, pronta a far ruggire il proprio V4.
I meccanici del Team Sert Yoshimura, che oggi devono compiere una vera impresa per poter sognare il titolo, lavorando sulle moto di Guintoli, Black e Masson, ma appena pochi metri più avanti c'è una magnifica GSX-R 750 del 1986, tirata a lucido e pronta a scendere in pista con in sella un pilota che ha senza dubbio tantissima passione. Spesso questi piloti hanno qualche in più di quello che ti aspetteresti, ma il sorriso è quello di un ragazzino pronto per la sua prima gara mondiale. La procedura di partenza è la stessa del Bol D'Or, moto ferme sul rettilineo di partenza e piloti allineati sul lato opposto nel nastro d'asfalto. La corsa non è esattamente sui ritmi di Usain Bolt, ma senti che davvero non c'è bisogno di affannarsi.
Non vanno affatto piano in pista, sono un vero spettacolo per gli appassionati e con la pista bagnata dalla pioggia, nei primi giri c'è anche qualche caduta di troppo. Niente termocoperte, pochi meccanici per ogni moto e spesso sono gli stessi piloti a farsi da meccanici. Qui ci sono squadre che corrono per vincere, ma la sensazione generale è che la maggior parte siano qui per pura passione e divertimento. Un'altra anima del Bol D'Or bellissima da scoprire.