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Viegas: "In MotoGP stiamo superando l'effetto del ritiro di Rossi"

ESCLUSIVA - "Non avremo più un personaggio come Valentino magari, ma servono eroi e a Misano ho visto tantissimi tifosi per Bagnaia e Bezzecchi. Le giapponesi? Mi hanno garantito che sono concentrati per tornare al vertice, non si ritireranno"

MotoGP: Viegas:

Jorge Viegas, Presidente della FIM, era presente nel paddock del Bol D'Or per assistere alla 24 ore che chiude il campionato EWC 2023. Il portoghese ha accettato di parlare con noi di tanti argomenti, passando proprio dal magico EWC alla MotoGP, passando per la SBK. Dall'impatto delle Sprint Race alla voglia di aumentare il numero di gare Endurance in futuro, passando per l'eredità di Valentino Rossi. 

Siamo qui al Bol D'Or ed bello vedere quanta passione ci sia qui in Francia per l'Endurance. Questo campionato può crescere ancora molto?
"Quando Eurosport ha preso questo campionato tutto è cambiato. Adesso si chiamano Warner Bros, ma hanno solo cambiato nome, sono sempre gli stessi. Quando hanno iniziato loro questo era quasi di più un campionato francese che altro. C’era un enorme differenza tra le prime tre moto e tutti gli altri. Sono riusciti ad alzare moltissimo il livello generale, ora ci sono almeno sei o sette top team ed anche le squadre private stanno migliorando molto velocemente. Stanno facendo un grosso sforzo per questo campionato, come noi di FIM. Io vorrei avere almeno un’altra gara fuori dall’Europa nel 2024".

Ci saranno sempre almeno tre Endurance sulla distanza di 24 ore?
"Adesso alcune cose cambieranno, perché l’anno prossimo ci saranno due 24 ore che saranno quelle di Le Mans ed il Bol D’Or. SPA passerà ad essere una 8 ore come Suzuka, che è una classica. Penso sia il momento di avere una quinta gara, ci stiamo provando, serve trovare il posto giusto. Noi stiamo facendo grossi sforzi per la sicurezza, fino a poco tempo fa ad esempio non tutte le squadre avevano lo stesso sistema di rifornimento, mentre ora è regolamentato. Stiamo cercando passo dopo passo di migliorare, questa è una disciplina molto particolare. Oggi corre qui anche la Ducati, in maniera quasi ufficiale. Avrebbero potuto vincere al Bol D’Or quest’anno, ma sono stati sfortunati. Ho parlato con Dall’Igna e Ciabatti, stanno investendo sempre di più sulla Panigale per l’Endurance. Loro vorrebbero correre anche a Suzuka, ma lì c’è un piccolo problema di gomme perché non usano Bridgestone. In ogni caso abbiamo quasi tutti i Costruttori qui, Suzuki, Yamaha, Kawasaki, BMW, Ducati ed in Giappone corre anche qualche Aprilia". 

Passando dall'Endurance a qualcosa di molto più breve e intenso, come vede oggi la Sprint Race in MotoGP?
"Il nuovo format del weekend MotoGP mi piace moltissimo. Quando furono introdotte le Sprint tutti ne parlavano, ma se oggi parli con qualsiasi pilota piace a tutti. Ho parlato con quasi tutti, solo Quartararo ad esempio era proprio contrario, ma adesso ha cambiato idea. Direi che sono un grande spettacolo, nessuno è contrario oggi. Noi le avevamo già in SBK, non era una novità per il motociclismo di alto livello. Oggi anche i risultati tra main race e sprint race non sono tante diversi tra loro". 

Pensa che oggi in MotoGP faccia ancora la differenza, oppure questo regolamento sta mortificando il talento dei piloti?
"Non si deve pensare che la MotoGP sia come la Formula 1, non è assolutamente così. Non puoi avere sempre gare come ne fanno in Moto3, è impossibile. Qualche volta ci sono duelli, altre volte hai un solo pilota che scappa. Nelle ultime gare abbiamo visto i tre piloti Ducati lottare alla grande. Bagnaia ha fatto un grande sforzo per essere veloce a Misano. Adesso non saprei cosa fare per rendere le gare più bilanciate, ma penso che il pilota sia meno importante in gara di quanto lo fosse venti anni fa. Oggi c’è tanta elettronica, i Device, il traction control. Se chiedi il mio parere personale, mi piacerebbe tornare ad un motociclismo più puro, senza aerodinamica, con meno aiuti elettronici al pilota. Non sono però certo che una cosa del genere porterebbe più equilibrio e competizione. Di certo i piloti avrebbero più importanza. Ma per me le gare sono ancora bellissime, dai". 

Teme che i Costruttori giapponesi possano allontanarsi dalla MotoGP, visto quanto stanno soffrendo?
"Sono stato a Suzuka per la 8 ore. Ho avuto l’opportunità di parlare con i vertici di Honda e Yamaha. Anche con quelli di Suzuki, che sono fuori ma mi hanno detto che il loro obiettivo un giorno è quello di tornare. Honda e Yamaha mi hanno assicurato che sono totalmente concentrati per cercare di tornare al top. Adesso su 22 moto ci sono solo 6 moto giapponesi, ed è anche successo che queste sei moto fossero le ultime in classifica. Una cosa impensabile solo 3 anni fa. Sono preoccupato, naturalmente. Bisogna riportare le Case giapponesi al top ed anche loro sono molto dispiaciuti per questa situazione. Magari loro hanno tempi di reazioni più lunghi dei rivali europei. Ma prima o poi ci arrivano. Ho chiesto insistentemente questa cosa a loro, ma mi hanno garantito che stanno lavorando per tornare al vertice, di certo non hanno dimenticato come si fanno moto veloci. Penso che torneremo ad un livellamento, perché ci vuole un confronto alla pari tra Costruttori giapponesi ed europei, è una cosa che fa parte del mondiale MotoGP". 

Invece come vede lo stato di salute della SBK?
"Ci sono stati tanti movimenti importanti quest’anno in SBK. Toprak è andato in BMW, Rea è andato in Yamaha. Non so chi prenderà Kawasaki, ma tutti stanno investendo e c’è un bel confronto. Bautista sta facendo moltissimo, è innegabile. Ma Rea ha vinto, anche Toprak ci è riuscito. Quando vedi un duello tra loro tre è fantastico. Ma non è strano vedere un pilota dominare, in passato abbiamo visto già piloti dominare per tanti anni. E’ successo con Fogarty in SBK, così come con Rea dopo. Ma le gare sono fantastiche, questi tre piloti sono magnifici. Poi Petrucci sta crescendo, arriveranno altri piloti molto forti. Ci saranno concessioni per la Honda, perché stanno soffrendo molto lì. Ma ho fiducia che ci sarà un livellamento tra poco". 

Secondo lei è stata superata l'eredità di Valentino Rossi?
"Le cose quest’anno sono migliorate molto. Penso che sia l’effetto Rossi. Ne ho parlato a Misano con i responsabili dell'ogranizazione, penso che stiamo superando Valentino. Nel senso, abbiamo fatto una bella festa a Tavullia per lui. Ma inizi a vedere nuovi eroi, inizi a vedere tante bandiere di Bagnaia, Bezzecchi. C’è sempre bisogno di eroi nello sport e Rossi lo era senza dubbio. Non so se avremo mai qualcuno come lui, ma penso che la transizione sia iniziata. L’anno scorso specialmente in Italia ci siamo resi conto che c’era davvero un effetto per il ritiro di Rossi, ma già quest’anno le cose sono andate molto meglio. Penso che stiamo andando oltre la sua eredità". 

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