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MotoGP, Vinales: “Pecco ha controllato troppo nel finale, ma io pensavo a Fabio”

“Ho spinto all’ultimo giro dopo aver salvaguardato le gomme, però non so se avrei potuto vincere la gara a Mandalika: Pecco stava gestendo e io non volevo farmi superare da Quartararo”

MotoGP: Vinales: “Pecco ha controllato troppo nel finale, ma io pensavo a Fabio”

È stato Maverick Vinales a trascinare la truppa Aprilia a Mandalika, conquistando il secondo posto nel Gran Premio d’Indonesia, dopo aver chiuso quarto la gara Sprint. Prestazioni che hanno ridato fiducia e morale a Top Gun, a secco di podi dal Gran Premio casalingo della Catalunya.

“Dobbiamo essere contenti. Abbiamo fatto un bel ritorno in scena, dopo due gare in cui non siamo riusciti a ottenere una buona performance - ha raccontato il 28enne - Questo weekend mi sono sentito benissimo in sella. Ci sono alcune cose da migliorare per provare ad avvicinarci ai piloti Ducati, perché ieri ho avuto un calo degli pneumatici, mentre oggi ho visto che ne avevano un pochino di più alla fine. Ovviamente vuoi fare sempre meglio e l’unico modo per riuscirci è provare a condurre le gare e spingere la moto al massimo, perché soltanto così puoi capire un po’ meglio dove ti trovi. In ogni caso, questo fine settimana ho sentito davvero bene la moto e mi è piaciuto, perché siamo riusciti a raccogliere parecchi dati”. 

Scattato dalla seconda casella dello schieramento, il pilota spagnolo ha subito perso la leadership della gara a vantaggio di Jorge Martin, datosi alla fuga dopo aver bruciato tutti al via, per poi terminare la sua corsa con una caduta. 

“Era molto veloce all’inizio, forse avrei potuto seguirlo per sei o sette giri, ma sapevo che poi avrei dovuto affrontare l’ultima parte di gara, quindi ho semplicemente provato a gestire e a controllare la temperatura dello pneumatico posteriore - ha chiosato Vinales raccontando la sua strategia di gara - Ieri avevo avuto un grosso calo e non volevo accadesse anche oggi, per questo ho dovuto fare una gara tutta in gestione. Fortunatamente sono partito molto bene e ho avuto un buon margine per lavorare con l’acceleratore, che è un punto in cui abbiamo faticato qui, anche se di solito non ci succede. Sono molto orgoglioso del lavoro che abbiamo svolto, è fantastico e mi sto godendo questo momento. Ovviamente avrei tanto voluto vincere, ma so che arriverà il momento. È solo questione di tempo e sto lavorando sodo per riuscirci”. 

La piazza d’onore conquistata a Mandalika è stata l’occasione per Maverick per smettere di indossare per un giorno i panni di Top Gun e calcare il secondo gradino del podio trasformato in Batman.

È uno scherzo tra me e il team - ha  spiegato, parlando del suo singorare festeggiamento - Una scommessa che hanno fatto nel caso in cui fossi salito sul podio. Non so se posso dire di cosa si tratta in maniera gentile, fatto sta che l’ho fatto e il retroscena di tutto questo è la fantastica sinergia che abbiamo con la squadra e tra i due i lati del box. Proviamo sempre a divertirci e a migliorare. È fantastico ed è solo questione di tempo prima di riuscire a far quadrare tutto quanto”.

 

A poche curve dalla fine del GP, sembrava potesse essere proprio l’Indonesia il luogo per Maverick per conquistare la sua prima vittoria con la Casa di noale. Ma il pilota Aprilia non è riuscito ad attaccare Bagnaia, pur essendosi avvicinato parecchio al codone della Desmosedicici GP del leader della corsa. Più occupato a guardarsi dall’ingombrante presenza di Fabio Quartararo alle sue spalle, che a tentare il colpaccio. 

Pecco stava controllando, forse un po’ troppo nell’ultimo giro, ma era pur sempre in controllo. Quindi non saprei se avrei potuto superarlo - ha commentato il catalano - Ho visto che Fabio aveva recuperato un secondo in un giro e l’unica cosa a cui continuavo a pensare era che se avessi fatto un errore mi avrebbe superato e non avrei più avuto modo di riispondergli. Quindi ho cercato di essere molto preciso in frenata, frenando tardi e fermando la moto per provare a impedirgli di superarmi in qualche curva. All’ultimo giro ho pensato che non sarebbe stato un problema se avessi surriscaldato la gomma, perché tanto era l’ultimo passaggio, ma lui stava comunque controllando”.

Forse l’epilogo sarebbe stato diverso se Vinales avesse aperto il gas qualche giro prima, ma il 28enne è convinto di aver adottato la giusta strategia di gara.

Credo di aver fatto la scelta corretta rallentando un po’, anche perché la temperatura delle gomme sale tanto quando segui qualcuno da vicino e così le distruggi. Dovevo provare a capire qual era il limite e il massimo che potevo fare per non distruggere gli pneumatici era girare sul passo dell’1’31” medio. Sono riuscito a tenermi dietro Fabio e quando ho visto che era vicino ho iniziato a frenare più tardi e fermare un po’ di più la moto per impedirgli di guadagnare abbastanza velocità in curva  e così sono riuscito anche a salvaguardare un po’ la gomma posteriore. Se non avessi avuto dietro Fabio, forse avrei spinto di più negli ultimi cinque giri ma in quel caso avrei sofferto un calo dello pneumatico posteriore e il mio risultato sarebbe stato lo stesso”, ha concluso il pilota Aprilia.

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