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MotoGP, Guidotti: “Ducati è avvantaggiata, troppi paletti per colmare il gap”

"Ducati si merita tutto ciò che ha. Con 8 piloti hanno tanti dati da sfruttare, a noi avrebbe aiutato avere la 5ª moto. Acosta ha talento, ma in MotoGP dovrà usare anche l'intelligenza. Marquez? Sappiamo bene cosa è capace di fare"

MotoGP: Guidotti: “Ducati è avvantaggiata, troppi paletti per colmare il gap”

È una KTM che va a caccia del riscatto quella che arriva a Phillip Island per il secondo appuntamento del trittico di ottobre. Da una parte c’è la sfida in pista, dall’altra le ultime novità di paddock con l’arrivo di Marquez in Gresini e la quinta KTM in MotoGP che è saltata. Di questo e molto altro ne abbiamo parlato con Francesco Guidotti, team manager della squadra arancione, alla vigilia del round australiano.  

“Phillip Island è una pista particolare, storica, con diversi saliscendi che per certi versi ricalca un po’ quei tracciati come il Mugello – ha esordisce –Ovviamente vogliamo tornare più in alto rispetto a quanto fatto nelle ultime gare, dove abbiamo raccolto meno di quanto ci aspettassimo. In alcune occasioni ci si è messa di mezza la sfortuna, in altre qualche errore di troppo. Lo scorso anno a Phillip Island abbiamo sofferto molto, ma adesso la nostra moto è diversa e nutriamo speranze di fare bene”.

Ci avviamo verso la fase finale di questa stagione, dove poi sarà tempo di fare bilanci. Al momento qual è il tuo giudizio su quanto fatto fino ad ora?
“Siamo in una MotoGP di altissimo livello, dove nessuno si ferma. Al momento direi che siamo abbastanza in linea con le aspettative e non siamo nemmeno troppo lontani dalla vetta. Forse abbiamo giocato di sorpresa ad inizio campionato, mentre nella parte centrale ci siamo assestati. In termini di sviluppo, per il 2024, sappiamo dove poter migliorare e in quali punti intervenire. Il passo importante sotto l’aspetto hardware è stato fatto, ma ci saranno alcune evoluzioni il prossimo anno senza però apportare alcun tipo di stravolgimento. Quali novità? Penso che vedremo qualcosa a livello di aerodinamica così come con l’elettronica, su quest’ultimo punto serve un passo importante”.

In tutto ciò Marquez è passato in Gresini. Te lo saresti immaginato?
“Di Marc penso se ne sia parlato veramente tanto in questi mesi. Tutti noi conosciamo Marquez, così come il livello delle Ducati e del team Gresini. Sappiamo bene cosa aspettarci il prossimo anno”.

Il 2024 rischia di diventare una sorta di Ducati Cup. Non pensi?
Bisogna premettere innanzi tutto una cosa: Ducati si merita tutto quello che ha. Ultimamente, per chi insegue, ci sono paletti importanti con cui doversi confrontare. Cito ad esempio la quantità delle moto, dato che una quinta moto ci avrebbe aiutato,  inoltre abbiamo meno gomme test a disposizione. Direi quindi che le limitazioni sono troppe per recuperare il gap, ma questo è lo scenario attuale della MotoGP e non possiamo perdere tempo a lamentarci”.

Sei preoccupato in vista del prossimo anno? 
A noi avere Marquez in Ducati o Honda  cambia poco. Per noi Marc è sempre stato l’avversario da battere su una Honda competitiva come tutti l’abbiamo conosciuto. KTM non sta brancolando nel buio, è concentrata nel migliorare al suo interno per essere pronta. Sappiamo come e dove intervenire. Sul discorso riguardante Ducati, io non ho nulla contro di loro e nemmeno voglio alimentare critiche. Sta di fatto che al momento Ducati al momento ha un grosso vantaggio. Con 8 moto in pista, dopo il primo turno di prove loro hanno un grande numero di dati da confrontare per essere pronti in vista della seconda sessione. Penso siano stati bravi ad organizzarsi per gestire così tante moto e renderla appetibile”.

In ottica 2024 arriverà Acosta in KTM. Una novità verso cui ci sarà grande attesa.
“Penso che Pedro sia un grandissimo talento e i suoi numeri lo confermano. È un ragazzo che si adatta velocemente ai cambiamenti e lo abbiamo visto nella sua carriera. In MotoGP troverà una moto diversa e gli avversari più forti al mondo. Per lui sarà uno scenario inedito in cui dovrà capire e adattarsi alla KTM”.

Che tipo di impatto ti aspetti?
“In questa MotoGP, il tempo a disposizione di un rookie non credo lo agevoli. Prima infatti avevamo più giornate di test, adesso invece bisogna rincorrere fin da subito. Penso che lui giocherà di talento e intelligenza. Quando le difficoltà aumentano penso sia necessario utilizzare più l’intelligenza che altro, dato che conta analizzare e intervenire. Di sicuro non vorrà stare dietro”.

A proposito di novità, nel 2024 vedremo poi Iannone in SBK con Go Eleven. Qualcuno vocifera addirittura che la MotoGP rimanga il suo obiettivo.
“A 34 anni è dura rivederlo in MotoGP. Sono però felice per lui, dato che torna a correre dopo molto tempo in un team di rilievo e in un ambiente famigliare. Avrà un pacchetto di altissimo livello e penso sia la miglior soluzione per lui".

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