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MotoGP, Webb: “Cancellare la gara era l’unica opzione che avevamo”

Parla il direttore di gara: “La caduta di Vietti per colpa del vento ci ha fatto capire che non avevamo altra scelta. Eravamo forti dell’esperienza del 2019, considerando che le condizioni sarebbe poi peggiorate. Purtroppo non è più come 40 anni fa, quando dicevi ai piloti fate come volete" 

MotoGP: Webb: “Cancellare la gara era l’unica opzione che avevamo”

Il weekend di Phillip Island finisce in anticipo. A causa del forte vento, la direzione gara ha infatti deciso di cancellare la gara sprint della MotoGP. Una scelta obbligata come spiegato dal direttore Mike Webb, presentato in sala stampa per spiegare le ragioni che hanno portato a maturare questa decisione.

“Non avevamo altra scelta – ha commentato – fin da giovedì sapevamo che le condizioni meteo di domenica sarebbero state brutte con un forte peggioramento. Proprio per questo abbiamo deciso di spostare la gara al sabato e la sprint alla domenica. Alla fine le previsioni sono state rispettate e le condizioni oggi erano oltre il limite”.

Webb entra nel particolare.
“Il problema erano le forti raffiche di vento, specialmente alla curva 1, alla 7 e alla 8. Noi avevamo già l’esperienza del 2019, infatti eravamo consapevoli di quella che sarebbe stata la situazione. L’episodio che ci ha portato a prendere questa scelta è stato l’incidente a Vietti nella gara della Moto2. Celestino è infatti finito a terra per il vento mentre altre cadute sono state causate per via dello scarso grip. Una volta vista la caduta di Vietti avevamo capito che il weekend sarebbe terminato in anticipo”.

In tutto ciò Vinales si è domandato come mai non hanno consentito ai piloti di fare almeno il giro di allineamento.
“Abbiamo fatto un incontro con i team manager, a cui hanno partecipato Capirossi e Carlos Ezpeleta, i quali già avevano interpellato tutti i piloti. Ogni pilota però ha un’opinione diversa dall’altro. Abbiamo deciso di non farli nemmeno uscire dai box, perché la situazione era peggiore rispetto a quando abbiamo esposto la bandiera rossa in Moto2. Dispiace molto che il weekend sia finito così, ma purtroppo non c’erano alternative a nostra disposizione se non che fermarci”.

A Webb viene infine ricordato appunto l'episodio del 2019.
"Quell'esperienza è stata d'aiuto per farci capire molte cose, infatti oggi avevamo ben chiaro lo scenario di fronte a noi. Anche quattro anni fa come oggi c'erano piloti che volevano correre e altri no, ma le moto nel tempo sono cambiate rispetto a quelle di una volta e nel 2019 ne parlavamo proprio con Dovizioso. Con l'introduzione delle appendici aerodinamiche, il comportamento cambia da curva a curva e di conseguenza col vento tutto diventa imprevedibile".   

La scelta è stata quindi presa seguendo la responsabilità.
"40 anni fa si diceva ai piloti, andate a correre e fate come volete. Adesso però non è più così, perché c'è un altro grado di responsabilità da parte dell'Organizzazione a tutela dei piloti"

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