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MotoGP, Bradl: Di Giannantonio o Zarco in HRC? Pro e contro per entrambi

"Fabio è giovane, forse ha la mente più libera. Johann ha tanta esperienza e può portare informazioni importanti dalla Ducati. Io? Ne abbiamo parlato, ma chi avrebbe preso in mano il test team Honda?"

MotoGP: Bradl: Di Giannantonio o Zarco in HRC? Pro e contro per entrambi

Stefan Bradl è impegnato a Jerez per i test con la Honda RCV213, incrociando le proprie traiettorie in pista con quelle delle SBK. Il tedesco nelle ultime stagioni avrebbe dovuto ricoprire 'solo' il ruolo di tester per HRC, ma con tutti i piloti finiti in infermeria, si è ritrovato fin troppo spesso in griglia di partenza sia vestito dei colori Repsol che di quelli LCR. Un vero jolly per la Honda, che di certo si trova in una condizione quanto meno complessa mentre il 2024 si avvicina. Stefan, come sempre gentilissimo, si è prestato a parlare con noi di tanti argomenti nel paddock di Jerez. 

Marc Marquez è in partenza verso Ducati e Gresini, ed il nome del suo sostituto ancora non è stato reso noto. Fabio Di Giannantonio sembrava il favorito, dopo che le trattative con Oliveira sono di fatto giunte al termine o magari neanche iniziate, come ha sottolineato Rivola. Eppure Alberto Puig avrebbe parlato di almeno due piloti attivi in MotoGP nel ruolo di pretendenti per la sella di Marc nel 2024. Forse è proprio Stefan a suggerire chi sia l'altro nome oltre quello di Diggia. Una strada che sembrava chiusa, ma forse in realtà è ancora sul tavolo. 

"Potrebbe arrivare Di Giannantonio e secondo me sarebbe un bene, perché è giovane e non ha troppa esperienza in MotoGP. Magari si troverà su una moto più difficile, ma non ci penserà troppo. Sarà solo concentrato sull’andare forte. Dall’altra parte un pilota come Zarco ad esempio, ha tanta esperienza in MotoGP e può portarla dalla Ducati a noi, ma questa sua grande abitudine ad un’altra moto può anche essere un limite. Poi anche il fatto che Marc ci abbia lasciato quando mancava un altro anno di contratto non rende le cose facili, perché tutti gli altri big della MotoGP hanno un contratto fino alla fine del 2024. Non è facile per Honda aver perso Marc ora".

Sei in pista assieme alle SBK. Questo è un problema durante i test?
"Succede spesso di beccare le SBK in pista mentre proviamo le MotoGP. Certo, il meteo non ci ha aiutato, ma devo dire che capita molto spesso di trovare le derivate nelle stesse giornate di test che facciamo noi. La differenza di velocità poi non è neanche molta, quindi non è un problema evitare situazioni difficili. Anche perché in inverno le MotoGP con le basse temperature hanno più difficoltà a tirare fuori le prestazioni ed il vantaggio delle moto, mentre le SBK hanno gomme che lavorano benissimo anche quando fa freddo. Quindi certe volte capita anche di fare piccole battaglie ed è divertente seguire piloti che corrono con moto di un’altra categoria".

Vedi un netto cambio di mentalità da parte di HRC, sei fiducioso insomma?
"Penso che nell’attuale MotoGP il regolamento sia molto stringente, quindi non è permesso fare dei cambiamenti così radicali sulle moto. Ognuno va al limite ed oggi questo limite è molto stretto. In Honda ci sono stati dei cambiamenti importanti per quanto riguarda le persone, altre ne arriveranno. HRC è un’azienda enorme, vediamo come va con le nuove persone che ci sono e le nuove idee. Poi sappiamo che ci sono grandi cambiamenti all’orizzonte, Marc sta per andare via, arriverà un pilota nuovo. Stiamo lavorando ancora in modo tranquillo, il nostro programma di test è pensato per portare la moto ad un livello più alto. Ma è chiaro che sarebbe un miracolo poter combattere per il titolo nel 2024. Ci vorrà del tempo, e le regole cambieranno forse. So che arriveranno le concessioni forse e questo può essere un vantaggio per Honda e Yamaha".

Come la vedi questa idea delle Concessioni?
"Tutti i Costruttori sono seduti attorno ad un tavolo per parlarne, se dai le concessioni ad un Costruttore che adesso è indietro alcuni magari sono d’accordo. Ma c’è chi dice ‘Honda ha vinto per tanti anni, ora li volete aiutare?' E’ un argomento delicato e c’è tanta politica dietro. In ogni caso, noi stiamo facendo il nostro lavoro al meglio e se iniziamo a lavorare in modo caotico, non arriverà niente. Il modo migliore per affrontare la situazione è restare tranquilli, seguire la nostra strada e cercare di capire cosa possiamo fare".

Tu ti sei mai sentito in lizza per tornare in attività al 100%, magari proprio dopo l'annuncio di Marc?
"Si, io spesso mi sento ancora un pilota vero. Ne abbiamo parlato tanto con Honda, ma c’è anche un programma di test da portare avanti, c’è tanto lavoro da fare. Io mi sento bene in questo ruolo ed è necessario avere un progetto. Io sarei potuto salire sulla moto da gara per un anno, ma poi avrebbero cercato un altro pilota. E chi mi avrebbe rimpiazzato nel test team? Anche trovare un test rider veloce, con esperienza e che capisce cosa succede sulla moto, non è affatto facile. Io sono abbastanza sicuro che resterò il tester Honda anche per il 2024".

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