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Ghiaccio non ti temo: ACI ci porta al Corso di Guida Sicura a Lainate

Sul circuito di via Fangio ci siamo misurati al volante di tre Mercedes elettriche scoprendo quanto sia difficile controllare una macchina che procede su una superficie con un basso livello di grip

Auto - News: Ghiaccio non ti temo: ACI ci porta al Corso di Guida Sicura a Lainate

Metti una mattina d’autunno a Lainate, sulla pista Centro Guida Sicura ACI Sara. Temperature in picchiata rispetto ai giorni precedenti e una nebbia fitta tipica della pianura. Le premesse meteorologiche fanno subito intendere che non sarà facile districarsi tra le prove trabocchetto create per imparare a gestirsi al volante in situazioni limite. 

Per fortuna prima di calarsi in abitacolo c’è un momento di acclimatamento rappresentato dalla lezione di teoria. Lì apprendiamo un po’ di dati, alcuni a sorpresa. Dal 1990 al 2020 gli incidenti sono stati  172.183, con 241.384 feriti e 3173 decessi. Incredibilmente il picco si è registrato nei primi anni 2000 per due banali ragioni: l’avvento del telefonino su larga scala e l’adozione dei sistemi di assistenza alla guida che in alcuni casi portano ad un calo dell’attenzione. Altra informazione che può destare stupore è quando e dove si verificano le collisioni, solitamente nelle giornate con cielo limpido e nei tratti in rettilineo. La tipologia più tristemente gettonata è il frontale, nella maggior parte dei casi provocati dalla distrazione.


Oltre a queste indicazioni non sono mancati neppure i suggerimenti, come la maniera corretta di tenere il volante, rigorosamente sulle 9:15, o di allacciare le cinture, il più aderente possibile al corpo così da evitare che i 3 cm di gioco del pretensionatore non si vanifichino.

Acquisite  le dovute competenze, completate a fine giornata da un interessante approfondimento sugli pneumatici e sull’importanza di averli sempre in buono stato per non  mettersi inutilmente in pericolo, è arrivato il tempo di scendere in pista. Quattro gli ostacoli da affrontare al volante di tre Mercedes, una A 250e, una B 250e e un SUV GLC 220 D: dal geyser da evitare frenando come non ci fosse un domani, al fondo improvvisamente viscido che porta al testacoda, dal pattinamento delle ruote dovuto alla scarsa aderenza, al bilanciamento della frenata sul bagnato.

In apparenza un compito da niente viste le velocità blande mai al di sopra dei 50 km/h,  amplificate, in realtà, sulla superficie in resina. Ed invece, al contrario, mantenere l’auto in traiettoria e dritta è un’impresa, spesso, conclusa con un insuccesso. Basta un attimo per perdere il controllo e non riuscire a recuperare.

 Il consiglio che ci è stato dato è di non seguire mai l’istinto, o meglio, di agire  esattamente all’opposto di ciò che verrebbe automatico fare. Decisamente facile a dirsi, ma molto meno da mettere in pratica.

Chi fosse interessato alle lezioni sappia che sono aperte a tutti, motociclisti compresi. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito ufficiale.

 

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