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MotoGP, Martin: "ho rischiato di farmi male, ma ho gestito le cose con maturità"

"Ho trovato due gomme che non funzionavano. A un certo punto ho detto a Romagnoli: non torno in pista finché non le cambi. Avere le informazioni degli altri piloti Ducati mi aiuterà molto"

MotoGP: Martin:

Il linguaggio del corpo di Jorge Martin quando entrava ai box nel corso delle Fp2 in Qatar diceva tutto: qualcosa non andava e lo spagnolo stava perdendo la calma. Del resto, vederlo ultimo in classifica era un indicatore che qualcosa non stasse andando nel verso giusto. Per fortuna, alla fine la situazione è tornata alla normalità (o quasi) e Martin con il 7° tempo si è preso un posto in Q2, l’obiettivo più importante il venerdì.

Jorge, cosa è successo?
Come avete potuto vedere ho faticato per tutto l’inizio delle prove e non ho capito ancora il perché, credo di avere trovato delle gomme che non funzionavano perché rischiavo di cadere a ogni curva. Ho cercato di rimanere calmo, ma non era facile, finché ho capito che c’era qualcosa di sbagliato. Quando ho messo degli altri pneumatici sono andato veloce, anche se non è stato semplice, ma sono contento di essere entrato direttamente in Q2”.

Il problema era all’anteriore o al posteriore?
Entrambe, non so cosa sia successo, le avevo montate già nel primo turno per conoscerle meglio, ma avevo fatto solo due giri. È strano che poi, la sera, non funzionassero: giravo a 3, 4 secondi dal primo. C’era qualcosa che non andava”.

Infatti nel time attack hai migliorato molto i tuoi tempi.
Certo, passare da girare in 1’56” a 1’53” non è semplice perché non avevo i giusti riferimenti, non facevo le giuste traiettorie. È stato un esercizio mentale, in due giri ho dovuto andare al limite, o comunque vicino, e questo mi ha dato fiducia. Penso di avere gestito la situazione con maturità e senza commettere errori. Mi sono rimesso in piedi con l’orgoglio e ho superato quel momento, ma non lo auguro a nessuno”.

Il pensiero della lotta per il titolo con Bagnaia ha contribuito a farti perdere la calma?
Non penso sia stato quello, ma il fatto che ero lento. A un certo punto ho detto a Romagnoli (il suo capotecnico ndr): non torno in pista finché non metti una gomma nuova. Era inutile continuare, rischiavo di cadere e farmi male. Era qualcosa che non mi era mai capitata prima e spero non si ripeta, se mi succedesse domani arriverei ultimo”.

Quanto costerà questa giornata storta?
Ho perso tutto il turno e non ho molte informazioni per domani. Ho provato la gomma dura al posteriore ed era meglio della media usata, forse è un’opzione, ma al momento non lo so. Oggi avere le informazioni di Ducati mi aiuterà molto perché tutti i piloti hanno provato diversi pneumatici e potremo capire quale sarà la scelta migliore per la Sprint.

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