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MotoGP, Pol Espargaró: “Se fossi tornato in Honda sarebbe stata una truffa”

“Non sono voluto ritornare perché non mi sento abbastanza competitivo e preferisco passare più tempo con la mia famiglia. Sono sicuro che Honda tornerà al top, ma se fossi stato in Marquez avrei fatto lo stesso”

MotoGP: Pol Espargaró: “Se fossi tornato in Honda sarebbe stata una truffa”

Il 2024 sarà un anno molto diverso dai precedenti per Pol Espargaró, che per la prima volta in oltre 17 anni di carriera nel Motomondiale smetterà i panni del pilota a tempo pieno, per vestire quelli del collaudatore per la KTM. Lasciando così la RC16 del team GasGas Factory Racing Tech3 nelle mani di Pedro Acosta. Un momento di transizione per il 32enne, convintosi ad accettare la proposta del Gruppo Pierer Mobility, e a fare un passo indietro, dopo aver rivalutato la propria vita e la propria carriera nei mesi successivi al grave incidente sofferto a Portimao.

Ho passato un periodo molto, molto brutto a causa del dolore. Non mi ricordavo nemmeno delle moto, erano ciò di cui mi importava di meno - ha raccontato Pol alla testata spagnola Relevo - Quando sei lontano e ti rendi conto di tutto questo, ovviamente dai valore ad altre cose e ti dici: ‘Beh, forse non è questo che voglio per il mio futuro’. In questo periodo ho capito molte cose. Ho capito quanto ho bisogno di ciò che ho intorno a me, di mia moglie, delle mie figlie... E che senza di loro sono soltanto un atleta. Questo è stato fondamentale anche per la decisione che ho preso, di stare di più con la mia famiglia e di amare e valorizzare di più quello che ho”.

Nessun rimpianto per Polyccio, pronto per esplorare le opportunità offerte da questo nuovo capitolo della sua carriera. 

Sarà prima di tutto un momento per recuperare ciò che ero, anche in termini di fiducia, fisicità, e anche un po' di qualità della vita. Trascorrerò più tempo con me stesso e con la mia famiglia - ha osservato - Non so per il futuro. Forse passato quest’inverno recupererò la forma fisica che ho perso e anche mentalmente sarò pronto per essere competitivo e tornare a gareggiare. O forse dirò che mi piace molto così e che non voglio più tornare a competere perché non mi ripaga. Il problema è che, non essendomi mai trovato in questa posizione, non ho mai provato ciò che proverò adesso. Quindi, a dire il vero, sono un po’ spaventato da ciò che mi attende, ma anche impaziente di vedere come sarà il mio futuro e come mi sentirò. È qualcosa di nuovo e ogni cosa nuova porta sicuramente delle novità”.

Espargaró: “Mi aspettavo che Marquez lasciasse la Honda, avrei fatto lo stesso”

Uno scenario diverso dalla prospettiva di fare il collaudatore, in realtà, si era già presentato sul tavolo del catalano, che sarebbe potuto tornare in Honda come successore di Marc Marquez, ma ha preferito rifiutare l’offerta. 

“Non mi sento abbastanza in forma fisicamente per poter scegliere una cosa del genere, non sono abbastanza competitivo, e bisogna essere responsabili. Lavori per un’azienda e se non pensi di poter dare il meglio di te è una truffa. Quindi non l’ho voluto fare ha spiegato il più giovane dei fratelli  Espargaró, che ha poi fornito il proprio punto di vista sul momento delicato attraversato dalla Casa di Tokyo: “Non mi sorprende, perché l’ho vissuto dall’interno e conosco il sistema di lavoro che avevano. Non so se è quello che hanno ancora, ma non era quello giusto. Detto questo, capisco che a poco a poco cambieranno, si adatteranno allo stile più europeo che sta funzionando maggiormente e non ci vorrà molto perché tornino al top. Credo che ce la faranno e se lo meritano, perché hanno sofferto tanto. È una fabbrica che ha fatto molto per questo sport e merita di tornare al vertice”. 

Sebbene sia convinto dell’immenso potenziale della Honda, Pol non è rimasto sorpreso dalla decisione del suo del suo ex compagno di squadra di lasciare il costruttore nipponico dopo 11 anni.

“Me lo aspettavo - ha ammesso - Marc è un pilota ancora giovane, che ha ancora tanta voglia di vincere e tanto talento da dimostrare. E ovviamente vedendo i risultati che stanno ottenendo i piloti Ducati, cosa posso dire? Al suo posto avrei fatto la stessa cosa, anche prendendo i soldi che riceveva dalla Honda, avrei fatto esattamente la stessa cosa. Non è una questione di soldi, è una questione di essere competitivi; lui vuole continuare ad esserlo e lo rispetto al 100%”.

Parlando invece del suo successore Acosta, Espargaró ha aggiunto: Ha un talento incredibile. So che Pedro è un ragazzo ambizioso, che lavora sodo, e non ha soltanto molto talento, ma anche tutto il resto. E penso che questo sia davvero necessario per stare in MotoGP. Lo aspettano anni difficili, perché la MotoGP è complicata, ma sono convinto che abbia delle persone vicino e che lui stesso abbia la capacità di soffrire e di arrivare il più in alto possibile”.

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