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“Caro Babbo Natale…” ecco le moto che vorrei trovare sotto l’albero

Se è vero che sognare non costa nulla, ecco un elenco di quel che un ipotetico (nonché facoltoso) Santa Claus potrebbe regalarmi per far felice un fanciullo motociclista 48enne

Moto - News: “Caro Babbo Natale…” ecco le moto che vorrei trovare sotto l’albero

Di Leslie Scazzola

Con l’approssimarsi delle feste natalizie, è per me una consuetudine fantasticare di essere ancora un bambino e immergermi con la mente nell’inconsapevole innocenza fanciullesca per stilare una lista di doni che mi piacerebbe trovare sotto l’albero. Noi appassionati di moto “duri e puri”, si sa’, possiamo risultare spesso monotematici, quindi – a conferma di questo - ecco la letterina a tema motociclistico che ho preparato e che spero arrivi dritta in Lapponia:

“Ho sempre avuto un solo modo di concepire le moto: la pista. Seppure negli anni, complice l’età e qualche antica frattura che torna a farsi sentire, io abbia riparametrato il mio modo di concepire le due ruote (anche) verso utilizzi meno estremi, il mio cuore resta tra i cordoli di un circuito, e lì credo resterà per sempre. Caro Babbo Natale, vorrei che mi portassi la più estrema superbike replica del mercato. Mi piacerebbe una Ducati Panigale V4R, anche solo per il gusto di possedere il punto di riferimento dell’attuale produzione sportiva nonché l’oggetto più simile ad una MotoGP che il mercato proponga.

Se stai pensando che oggetti come questi risulterebbero impossibili da sfruttare ad un comune mortale, e che possederli per il solo piacere di mostrarli in salotto sarebbe un sacrilegio, ho pronta la soluzione: che ne diresti di una bella Aprilia RS660 Factory? Sportiva ma non estrema nelle prestazioni, tecnicamente evoluta ma dal potenziale più umano e fruibile anche da chi non pretende di fare a pugni col cronometro ogni domenica. Se durante il tragitto che ti condurrà a casa mia dovessi invece intercettare un concessionario Honda, beh, sappi che la rivisitazione della CBR 600RR mi piace parecchio. Vuoi perché conserva una strettissima parentela con i modelli precedenti, vuoi perché si sentiva la mancanza della Casa dell’Ala dalla categoria delle medie hyper-sport, la nuova RR è una delle moto che vorrei in garage.

Seppure permanga in alcuni un malcelato scetticismo verso le moto made in Cina, io non sono certo tra questi, anzi. Tra le moto sportive più interessanti che ho visto allo scorso Salone di Milano spicca senza dubbio la Kove 450RR: di questa moto apprezzo la scommessa rivolta a creare una supersport senza alcuna tradizione della giovane Casa in materia, nonché la volontà di sposare la causa di una micro-nicchia di mercato dal potenziale oggi totalmente inesplorato.

Vi è stato un tempo in cui le piccole sportive rappresentavano una vera scelta filosofica da parte di alcuni appassionati, che alle potenze ed ai pesi elevati delle maxi preferivano l’agilità estrema e la guida adrenalinica delle varie Suzuki RGV, Aprilia RS 250, Kawasaki ZXR400 e delle poche altre rappresentanti della categoria arrivate in Europa col contagocce. Trovo che questa filosofia possa essere appagante, soprattutto su strada, e che possa ristabilire un equilibrio tra il piacere di guida e l’impegno psico-fisico richiesto al pilota.

Devi sapere però, caro Babbo Natale, che ho da poco scoperto il piacere di guidare la moto anche senza la tuta di cuoio, le saponette abrase e la fronte imperlata di sudore. Così, mi sono accordo che mi stuzzica molto anche la nuova Suzuki GSX-S 1000 GX. A dispetto del nome impronunciabile, l’evoluzione in chiave crossover sportivo del progetto K5 di Hamamatsu trovo sia interessante per diversi aspetti, dalla comprovata affidabilità (e non potrebbe essere altrimenti: il progetto di base è ormai quasi maggiorenne!) alla dotazione tecnologica finalmente completa di tutti quegli orpelli elettronici che ti danno un bell’aiuto a guidare in velocità e sicurezza.

Ormai Babbo credo tu abbia imparato a conoscermi, quindi sai bene che sono un sognatore. Vuoi sapere la verità? la mia moto ideale, in realtà, ancora non esiste. Perché tutte quelle citate sono reali, tangibili, potenzialmente acquistabili già oggi, mentre in verità custodisco nel cassetto alcuni sogni che vorrei raccontarti nella speranza tu possa intercedere con chi di dovere. Ad esempio, fantastico sul ritorno del marchio Gilera. Si, proprio così, e non sai quanto io ci sia rimasto male per non aver visto nulla al riguardo allo scorso EICMA.

Credevo che la vociferata collaborazione con la cinese Zongshen potesse portare a Rho già quest’anno almeno la bozza di qualche progetto, invece nulla. Sogno però una Gilera come quella che fu, con progetti innovativi, azzardati se non proprio “di rottura” come fu per la mitica azienda di Arcore dei bei tempi andati. Visioni alternative del mondo motociclistico come furono la monocilindrica sportiva Saturno 500 Bialbero, l’avveniristica CX 125, o ancora la NordWest. A proposito di quest’ultima, speravo davvero che in Piaggio approntassero una moto enduro-stradale allestita con cerchi ruote da 17” ma anche freni, sospensioni ed elettronica supersport. Se 30anni fa fu un azzardo, oggi una Nordy così, sulla base della Aprilia Tuareg, penso sarebbe un successo colossale, forte di un mix di prestazioni, agilità e facilità di guida che su strada farebbe faville.

E non è tutto: anche il marchio Laverda a mio avviso dovrebbe tornare. Anche qui, la base del bicilindrico 660 Aprilia sarebbe perfetto per una sportiva stradale semi-carenata che in qualche modo ripercorra i fasti delle leggendarie creazioni di Breganze. Mi fermo qui perché di certo mi sono lasciato prendere la mano. Se vorrai esaudire almeno uno dei miei desideri le tue renne quest’anno avranno un bel lavoro extra. Procurati un furgone, meglio se grande. Ma non scordare caramelle e cioccolata a profusione, su questo non transigo!”.

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