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MotoGP, Pernat mette la Honda dietro la lavagna: "Le dó un 2, mai fatto prima"

VIDEO - Il nostro Carletto stila la pagella di fine anno: "Aprilia meriterebbe un 8 per certe cose, ma un 4 per altre. KTM promossa ma con riserva, Yamaha invece rischia con Quartararo"

MotoGP, Pernat mette la Honda dietro la lavagna: "Le dó un 2, mai fatto prima"

Abbiamo chiesto a Carlo Pernat di stilare le pagelle di fine anno ed il manager non si è sottratto all'ingrato compito assegnando voti a tutte le Case impegnate in pista in MotoGP. Tra promossi e bocciati, il 2023 ha senza dubbio regalato tante emozioni e delusioni. Alcuni hanno gioito fino alla fine, altri hanno mancato l'obiettivo prefissato ed altri ancora rischiano davvero di perdere la strada senza cambiamenti netti. Ecco tutti i voti di Carletto. 

Pernat: "Ad Honda un 2, e non l'ho mai dato in vita mia"

"Alla Honda devo dare un voto mai dato in vita mia, ovvero un 2. E’ inammissibile che una Casa del genere, che produce milioni di mezzi a due ruote, con il budget che ha e con l’esperienza che ha, si sia ridotta in questo modo. Per me è una cosa fantascientifica. Io ci vedo un doppio errore, sia tecnico che umano, perché non hanno capito che solo Marquez era in grado di guidare quella moto. Solo Marc l’ha sviluppata per Marc e la Honda glielo ha concesso".

"Ha fatto bene da un certo punto di vista, perché è un fenomeno. Però ci sono anche altri tre piloti su quella moto, non uno solo. Quindi questo è stato un grosso errore. Poi quel 2 lo devo dare per questioni tecniche, perché quest’anno abbiamo visto delle cose che non stanno né in cielo né in terra. Vedere che è andata a cercare di copiare le altre Case… non l’ha mai fatto, prima era lei la nave scuola. Sicuramente gli ingegneri in Giappone hanno sbagliato, ma anche la gestione sui campi di gara è stata fallimentare. Hanno perso degli anni per la loro miopia. Il 2 è meritatissimo".

Dopo la Yamaha è il turno della Yamaha. 
"Yamaha darei un 5 ma mi sento bravo. Sicuramente insufficiente, direi quasi 4. Hanno la colpa di non aver fatto un netto sviluppo di aerodinamica o di motore, ma soprattutto hanno messo un pilota talentoso come Fabio Quartararo in condizioni tali da potersi perdere. Questa è una colpa, perché un Quartararo è un pilota sempre in grado di vincere un mondiale, cosa che ha già fatto".

"Come talento non ha nulla da invidiare a nessuno. Quindi anche qui vedo una doppia colpa, io penso che il voto più giusto sia un 4 perché ha messo un pilota come Fabio quasi sul punto di perdersi, poi lui non è che sia uno con un carattere di pietra. Ha fatto una scommessa con Yamaha nel 2022, che però oggi non rifarebbe".

Per Carletto KTM merita la promozione. 
"A KTM io darei un 6 e mezzo, non di più. Mi sarei aspettato qualcosa in più da loro onestamente, perché hanno preso gente davvero in gamba dalla Ducati, ma so che non è facile arrivare a quel livello. Un salto in avanti maggiore me lo sarei aspettato. Poi c’è da dire che può contare quasi solo su un pilota che è Binder, credo che cambieranno tutto nel 2025, andranno a caccia dei vari Bezzecchi, Bastianini".

Pernat: "Aprilia 8 per la moto, ma 4 per altre cose"

"Aprilia merita un 8 per il salto in avanti tecnico che ha fatto, sia nel reparto corse che per la moto, che oggettivamente è una gran moto. Rivola ha avuto un budget migliore rispetto a quello che aveva, ma ha anche fatto una gestione molto oculata dell’azienda rispetto a quello che aveva a disposizione. Però devo dargli 4 per altre due cose: scelta dei piloti, che al momento non mi sembra la migliore. Tutti speravano in Vinales, ma non mi sembra che sia andata benissimo. Poi anche le squadre come gestione qualche errore l’hanno fatto, direi diversi. Non mi sembra ancora matura per vincere, ci sono ancora dei pezzi del puzzle che devono essere messi a posto, ma la sufficienza è sicura assolutamente".

E la Ducati? Non può che godersi un 10 e lode. 
"Cosa vogliamo dare alla Ducati? Per forza 10 e lode con bacio accademico, c’è poco da dire. Da quando è arrivato Dall’Igna c’è stata un crescita che non ha avuto eguali in MotoGP. Dopo la separazione con Dovizioso hanno puntato sui giovani nel momento giusto, hanno scelto bene. Meritano 10 per la tecnica e 10 per i piloti. Dall’Igna poi è stato bravissimo ad andare a combattere i giapponesi sull’aerodinamica, che è un ambito che era sconosciuto per loro. Secondo me a Gigi è servito essere assistente di Witteveen in Aprilia dal 1992, ha avuto un grande maestro ed ha anche superato questo maestro per me. Direi che Jan era un mago del due tempi mentre Gigi è diventato quello del 4 tempi".

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