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MotoGP, Marini: "La mia foto con la tuta HRC? Forse era destino"

VIDEO - "A quell'epoca questi colori erano tutto in MotoGP, erano i colori dei vincenti. Quando ho saputo dell'addio di Marquez a Honda è stato uno shock, ma ho voluto affrontare questa sfida"

MotoGP, Marini: "La mia foto con la tuta HRC? Forse era destino"

Con il 31 dicembre 2023 si è chiuso anche l'embargo di Luca Marini, che finalmente ha potuto raccontare il proprio debutto in sella alla Honda a Valencia, nei test che hanno aperto il 2024 della MotoGP. Luca ha ereditato la moto di Marc Marquez, che invece ha scelto Gresini e Ducati per rilanciarsi. Sembrava fosse un azzardo eccessivo quello di Marini, ma la prima giornata di test è stata positiva, con una presa di contatto che probabilmente ha rassicurato Luca, consapevole di avere alle proprie spalle la forza di HRC, una Factory che di certo non può accettare di continuare a perdere come fatto negli ultimi anni. 

In questo video pubblicato da poco da Honda, ci sono le prime sensazioni di Marini registrate all'alba del suo debutto in sella alla RCV, in particolare il prototipo che costruito per riportare la Casa giapponese al top. Ecco il testo integrale del video che apre questo pezzo. 

Quando è nata la tua passione per le moto?
"E' una cosa che si è sviluppata dentro di me anno dopo anno, quando ero bambino. Prima monopattini, per provare cose nuove, e poi sono salito su una mini moto a quattro anni e all'inizio era come un gioco. Ma poi ho iniziato a divertirmi molto, sempre di più, e poi le moto sono diventate sempre più grandi, con piste più grandi e più velocità. Così, anche la mia passione è cresciuta molto nel corso degli anni. Arrivare al motomondiale è stato un sogno che si è avverato".

Qual è il tuo primo ricordo in moto?
"Non ho molti ricordi del mio passato, ma ricordo una volta, una delle prime volte sulla mini moto, che avevo tipo tre ruote dietro. Il primo giorno di test con mio padre abbiamo detto: 'ok oggi ci proviamo' ed è stato un grande giorno".

Puoi dirci qualcosa di più sulle foto che ti ritraggono da bambino in tuta Repsol Honda?
"Questa è una cosa incredibile, voluta dal destino, non saprei. Non ricordo bene perché avessi quella tuta. Ricordo che ero molto felice di avere quei colori perché anche in quel periodo, in quegli anni, erano incredibili, ogni anno nella storia della MotoGP con i colori del Repsol Honda Team è stato incredibile. Quindi, è un grande piacere indossarli adesso in MotoGP".

Sapevi di aver sempre voluto fare il pilota?
"Era qualcosa che stava crescendo nella mia testa e quando avevo circa 14 anni ho deciso: 'Ok, questa potrebbe essere la mia vita, il mio lavoro'. Mi piace molto farlo e mi sarebbe piaciuto avere un lavoro come questo. Quando ero più giovane pensavo anche ad altri sport, anche ad altri lavori perché ero curioso di provare tante cose diverse e poi questo è stato quello che mi ha dato più emozioni".

Ci puoi raccontare il tuo percorso per arrivare al Campionato del Mondo?
"Ho iniziato con le mini moto e poi con la Mini GP, come il trofeo Honda NSF con la 100cc a quattro tempi. Anche lì avevo un'ottima moto, sono stati momenti molto belli, bei ricordi e poi sono salito su una Moto3. Nel CIV, il Campionato italiano. Poi nel Campionato europeo ho iniziato a diventare molto alto, così sono passato a una Moto2 e dopo un anno nell'Europeo sono arrivato al Campionato del Mondo. È stato un bel viaggio; ho imparato molto e ora sono un pilota migliore e una persona migliore anche per tutti i passi che ho compiuto in passato".

Qual è stato il tuo miglior momento in pista?
"Forse è facile, ma il primo podio al COTA in America è stato semplicemente fantastico, una gara molto bella, un posto bellissimo dove conquistare il primo podio. Quindi, ho dei ricordi molto, molto belli, è stato un momento pieno di emozioni ed è qualcosa che voglio ritrovare qui, con questi colori".

Come sei arrivato a far parte del Team Repsol Honda?
"È stato uno shock dopo che Marc ha annunciato che avrebbe cambiato. Quindi, io e il mio gruppo, il mio manager, abbiamo cercato di trovare un modo per affrontare questo nuovo progetto e migliorare insieme e cercare di costruire una moto migliore, più performante, per tornare a vincere gare e titoli mondiali. Questo è il nostro obiettivo, il nostro target, quindi sono sicuro che ci saranno dei momenti molto, molto soddisfacenti".

Cosa ti ha spinto a entrare in HRC?
"Prima di tutto, è la squadra migliore della storia. I numeri e le statistiche parlano da soli, e ora è un momento molto particolare, ma credo che abbiamo la forza di tornare davanti molto, molto presto. Cercherò di dare tutti i miei feedback, la mia energia a questo progetto e sono sicuro che se troveremo la direzione giusta avremo la forza di rimanere ai vertici per molti anni".

Qual è il tuo obiettivo per la stagione 2024?
"Voglio iniziare con la mente aperta, dobbiamo capire la nostra velocità, il nostro potenziale dopo il primo test ufficiale e dobbiamo trovare il nostro equilibrio, trovare un modo per battere i nostri avversari diretti che sono i miei compagni di squadra, con lo stesso costruttore e la stessa moto.  Questo è il primo obiettivo da parte mia, certo. Ma voglio anche guardare più lontano e cercare di trovare un modo per ottenere un podio con questa moto o una vittoria. So che forse sarà difficile, ma dobbiamo guardare avanti".

Com'è stato il primo giorno nel team Honda a Valencia?
"È stato fantastico, è trascorso in modo molto veloce e la giornata è finita subito! Ma avremo certamente molto tempo durante l'inverno, durante i test, durante la stagione per parlare con tutti i membri di questa squadra, perché è piena di gente ed è un sogno lavorare con tutte queste persone e anche con i giapponesi. Ho un'ottima sensazione, mi piace questa cultura e possiamo avere un'ottima sinergia".

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