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SBK, Puccetti: “Ero a una virgola dal firmare con Ducati, ma ho voluto fidarmi di Kawasaki”

L’INTERVISTA  - “La storia con Kawasaki dura da 15 anni, mi hanno dimostrato di voler credere nella Superbike e quest’anno avremo una moto factory. Di Giannantonio era una possibilità se non fosse rimasto in MotoGP”

SBK: Puccetti: “Ero a una virgola dal firmare con Ducati, ma ho voluto fidarmi di Kawasaki”

La griglia della Superbike 2024 è definita. Con l’annuncio di Rabat in Puccetti tutti i tasselli si sono quindi incastrati. Alla fine Manuel ha voluto dare fiducia a Tito e al tempo stesso a Kawasaki, rinnovando un rapporto di fiducia che ormai dura da ben 15 anni.

Le alternative non mancavano per il patron emiliano, ma quest’ultimo non ha voluto puntare altrove, mandando un segnale di continuità come ci ha voluto spiegare in questa intervista tra presente e futuro.

“Alla fine abbiamo deciso di puntare su Rabat – ci ha detto Manuel – nelle ultime stagione abbiamo utilizzato Tito a chiamata, dovendolo sfruttare più che altro per delle sostituzioni. Visto il suo impegno e la disponibilità mostrata nei nostri confronti, siamo arrivati alla conclusione che meritasse una chance per tutto il 2024, ovvero dall’Australia fino all’ultima a Jerez”.

Manuel, hai deciso di rimanere in Kawasaki. Perché?
“Il legame con Kawasaki dura da ormai 15 anni e mi sarebbe dispiaciuto lasciare in questo periodo. Tutti noi sappiamo bene che la Casa non sta affrontando un momento semplice, ma durante gli ultimi mesi ho visto un grande impegno in ottica 2024. Probabilmente la ZX-10RR non è una moto giovane, ma Kawasaki non vuole certo mollare la presa proprio ora, rilanciando. Da parte loro ho visto impegno, dedizione e sono dell’idea che il prossimo anno la moto farà un passo avanti”.

Ti riferisci ai giri motore e alla concessioni?
“Esatto. Potremo sfruttare i 500 giri che aspettavamo dallo scorso anno e sicuramente avremo un motore più prestazionale e performante. Inoltre, grazie alle concessione, la moto sarà rivista in alcuni punti come l’albero motore alleggerito e altre piccole componenti”.

Le alternative non mancavano, giusto?
“Assolutamente no. Ho valutato BMW, ma soprattutto Ducati. Ecco: con Ducati eravamo a una virgola dal firmare, ma alla fine ho deciso di rinnovare fiducia in Kawasaki anche per il 2024. Posso però assicurare che con Ducati eravamo molto più vicini di quanto si possa immaginare”. 

Avrai una moto ufficiale nel box?
“Stiamo ancora discutendo gli ultimi dettagli con Kawasaki Europa, ma l’idea è andare in questa direzione. Kawasaki vuole infatti rafforzare il proprio rapporto con la nostra struttura considerando che saremo l’unico team satellite di riferimento in pista su cui quello ufficiale potrà fare affidamento”.

Hai mai pensato a una seconda moto?
“Sarebbe molto interessante la cosa, ma al momento è ingestibile per noi avere due moto. Puntiamo quindi su una, massimizzando tutti gli sforzi”.

Cosa ti aspetti da Rabat?
“Il punto di partenza è Gara 2 a Jerez, dove siamo arrivati a 17 secondi da Bautista con la moto versione factory. Penso che quello sia un risultato incoraggiante verso un 2024 dove il nostro obiettivo è quello di stare stabilmente nella top ten”.

Con Oncu vorrai molto di più…
“Certo! Con Can l’obiettivo è vincere la SuperSport. Purtroppo, come voi tutti sapete, il suo 2023 è stato condizionato da un brutto infortunio, di conseguenza c’è tanta voglia di rifarsi in vista della prossima stagione. Il Campionato sarà tosto, ma io sono convinto che abbiamo tutte le carte in regola”.

Un’ultima battuta: è vero che hai pensato a Diggia?
“Sì e non lo smentisco. Fabio poteva essere una grande soluzione, ma capisco bene che la sua volontà fosse quella di rimanere in MotoGP. Ha disputato un grandissimo finale di stagione, vincendo pure una gara in Qatar, credo meriti quel paddock”. 

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