Tu sei qui

SBK, Bartolini: “Mi chiedevano troppi soldi per restare nel Motomondiale”

“Ci volevano cifre importanti per restare nel Mondiale Moto3, ma anche se le avessi trovate non ero più disposto a correre con dei team non all’altezza. Il mio obiettivo adesso è di vincere in SSP300, poi il resto verrà da sé”

SBK: Bartolini: “Mi chiedevano troppi soldi per restare nel Motomondiale”

Il 2024 sarà l’anno del rilancio per Elia Bartolini, che tornerà a competere a livello Mondiale dopo l’esperienza maturata in Moto3 con il team Avintia. Un’avventura che non ha avuto l’esito sperato dal 20enne, pronto per sbarcare in SSP300 con Motoxracing, dopo aver gareggiato lo scorso anno in JuniorGP con i colori del team Monlau.

“Sono molto carico perché possiamo fare una bellissima annata e penso che potremo stare sin da subito nelle posizioni che contano e divertirci tantoci ha raccontato Bartolini, impaziente di scendere in pista con il suo nuovo compagno di squadra Emiliano Ercolani: “Sono dell’idea che possiamo fare una bellissima stagione sia io che Emiliano, che reputo un pilota molto forte, e magari riuscire a combinare qualcosa di importante”.

Elia, come è nato questo progetto con Yamaha e Motoxracing?
“Volevo correre ma senza investire troppi soldi, perché erano già diversi anni che stavo facendo dei sacrifici. Per restare nel Motomondiale ci sarebbero volute delle cifre molto importanti, e anche se magari sarei riuscito a trovarle, non volevo più correre con dei team che non erano all’altezza. Per questo mi sono guardato un po’ intorno, ho conosciuto Sandro e Stefano e la loro voglia di cominciare questo percorso mi ha dato lo stimolo e la determinazione ad accettare”.

Quanto è forte la tua voglia di rivalsa dopo gli ultimi due anni? 
“Molto forte. Ho tanta voglia di vincere, che per me è la cosa più importante. Poi c’è stato un grosso investimento da parte di Yamaha e di Sandro e ho voglia di regalare delle soddisfazioni anche a loro”.

Hai già avuto modo di provare la R3 e di farti un’idea della categoria?
“L’ho provata solo una mezza volta, perché non mi è ancora arrivata la moto da allenamento. Mi sto allenando il più possibile con il flat track, la mini GP e la moto da cross, anche perché ho visto che gli avversari si stanno preparando parecchio. A dire la verità, non conosco tutti i piloti, solo quelli che sono cresciuti con me nelle minimoto, come Mirko Gennai o Marco Gaggi. Devo dire che da un lato sono contento di ritrovarli perché sono molto legato a loro, ma da un altro un po’ mi scoccia perché prima stavo in un paddock dove ce n’erano veramente pochi. Però sono convinto che andremo forte e potremo fare la differenza”.

Il tuo obiettivo resta quello di tornare nel Motomondiale, o pensi di continuare tra le derivate?
“Il mio obiettivo adesso è quello di vincere il Mondiale quest’anno. Vediamo di fare un’annata top e poi il resto verrà da solo. Anche perché quando si fanno dei progetti per il futuro poi non si arriva quasi mai agli obiettivi che ci si era posti in principio”.

L’hai già sperimentato in Moto3, ma credo che anche in JuniorGP non sia andata proprio secondo i piani.
“In verità sono andato molto forte, solo che per via di alcuni errori e di qualche sfiga tecnica, non siamo riusciti a incastrare le cose e a ottenere quei minino due podi che avevamo a portata di mano. In più non è stato facile correre con una Honda, dopo anni con la KTM, perché lo stile di guida è molto differente e in un anno fai fatica ad abituarti. Poi il livello del CEV è praticamente come quello del Motomondiale, quindi non è tutto scontato. Non ho finito la stagione perché dovevo portare un budget per correre e non essendo in lotta per il titolo, che era il mio obiettivo, in accordo con il team, ho preferito non investire altri soldi e continuare nel campionato italiano per giocarmi il secondo posto fino alla fine. Se non fossi scivolato a Imola, penso che avremmo potuto fare una bellissima gara anche lì. Quest’anno, oltre che nel Mondiale SSP300, correrò ancora anche nel CIV con il Lucky Racing Team, proprio per provare a conquistare il titolo che ci è sfuggito l’anno scorso in Moto3”.

Qualche piccola soddisfazione hai già cominciato a togliertela quest’anno, tornando sul podio nella 100km dei Campioni. Ti ha soddisfatto questo secondo posto, o volevi un’altra vittoria?
“Finché uno non è primo, non può essere soddisfatto. Però sono sicuramente contento, perché abbiamo lottato quasi fino all’ultimo Round. Poi purtroppo ho commesso un errorino, mi si è chiuso l’anteriore, e questo ci ha impedito di lottare fino all’ultima curva. È stata comunque una delle gare più belle che ho mai fatto, molto combattuta”. 

E hai anche sfiorato il podio nell’americana.
“Sì, nell’americana ho preso una carenata da Moreira che non mi aspettavo, perché lui è arrivato un po’ lungo e mi è venuto addosso. Così ho perso due posizioni, perché sono superato sia lui che da Valentino. Mi sono ritrovato quarto e nelle americane non c’è più modo di risalire”.

Hai dimostrato in diverse occasioni di essere un asso nel flat track, hai mai pensato di lasciare la velocità per concentrarti su questa disciplina?
“No, sono convinto di essere forte nella velocità quanto lo sono nel flat track. La mia passione è correre con le moto da corsa e questa è una disciplina molto diversa dalla mia. Mi appassiona, ma il divertimento è amplificato dal fatto che vinco. Diciamo che il flat track è stato l’unico modo in cui sono riuscito a mostrare il mio talento, ma non è l’unica cosa che mi riesce bene. Non ho ancora avuto modo di dimostrare quanto che valgo nella velocità, ma sono sicuro di riuscirci presto”.

Articoli che potrebbero interessarti