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MotoGP, Beirer: "Acosta è un diamante, non metteremo sotto contratto un quinto pilota!"

"Lo prometto: abbiamo quattro piloti con del potenziale. Terremo d'occhio il mercato nel caso uno dei piloti volesse lasciarci. La Ducati nel cross? sa come affrontare le competizioni quindi sono sicuro che sapranno come approcciarsi"

MotoGP: Beirer:

Al termine della conferenza di presentazione del team GasGas, Pit Beirer, uomo cardine del progetto KTM in MotoGP, tesse le lodi del team tra obiettivi raggiunti e aspettative future, a partire dall'arrivo dell'enfant prodige Pedro Acosta. Tante saranno ovviamente le sfide da affrontare in questo 2024 che si preannuncia ancor più competitivo, e tanti i temi affrontati, dal mercato piloti che si aprirà a metà stagione (per alcuni forse molto prima) alle concessioni ed allo sviluppo futuro della casa di Mattighofen, con un accenno anche alla sfida Ducati che da quest'anno sbarcherà nel Motocross.

Fresco del suo anno da rookie, Augusto Fernandez punta ad ottenere almeno il doppio dei risultati della sua scorsa stagione. Quali sono le tue aspettative?
"Augusto ha fatto un lavoro incredibile nel suo anno da rookie, tutti ricordiamo il suo risultato a Le Mans, è sempre stato positivo e propositivo nel progetto, il che non è scontato per un pilota che salta per la prima volta su una MotoGP dalla Moto2 e spesso è preso alla sprovvista dal livello tecnico di queste moto, sia a livello ingegneristico che elettronico. Penso che nel suo secondo anno potrà fare un ulteriore passo avanti, sopratutto nelle sprint race".

Negli ultimi anni la KTM ha attirato molti tecnici ed uomini di spicco, da Sterlacchini a Giribuola, da Populin a Guidotti. Sentite di aver assortito un team completo o la porta è ancora aperta?
"La porta è sempre aperta, è chiaro - prosegue il Responsabile sportivo della KTM - ma sentiamo di avere ora un team davvero completo. Non stiamo cercando qualcuno in particolare, ma siamo un team ben assortito, non solo a livello tecnico ma anche umano. Siamo un gruppo di lavoro ma anche di amici. Eravamo arrivati dall'Austria in MotoGP partendo da zero e in questi anni abbiamo imparato molto, avevamo creato una buona base ma ci mancava ancora qualcosa a livello di dati e di elettronica e i ragazzi che sono arrivati ci hanno rafforzato. Fabiano (Sterlacchini N.d.R.) in particolare non è un ospite ma è colui che guida  in qualità di direttore tecnico tutto il progetto roadracing della nostra azienda. Sono davvero felice dell gruppo coeso che si è creato, ma è naturale che in futuro qualcuna possa lasciarci e qualcun altro possa raggiungerci. Abbiamo anche messo in piedi un progetto di apprendistato per i giovani studenti in Austria, per aiutarli a crescere ed imparare a diventare tecnici o imparare a gestire mappe ed elettronica, spesso portiamo una moto nelle università per mostrarla ai giovani e motivarli. Allo stesso modo sono benvenute persone di ogni nazionalità, anche se è chiaro che questo comporta per loro un problema di logistica dovendosi trasferire. A volte può essere facile adattarsi per chi viene a lavorare per noi ma può essere meno per le loro famiglie, quindi è sempre un processo in evoluzione".

Il 2024 sarà anche un anno complicato in termini di gestione dei contratti piloti. Lo scorso anno avete avuto qualche difficoltà con cinque piloti sotto contratto, quali sono i vostri piani per il futuro?
"Sperando che i piloti siano in forma e non si facciano male come purtroppo è accaduto lo scorso anno, idealmente dovrebbe essere meno stressante per noi quest'anno. Il piano attuale è di rimanere saldi sui nostri quattro piloti, non c'è più la pressione dello scorso anno con l'arrivo di Pedro Acosta, il ragazzo è arrivato in MotoGP bussando alla nostra porta con quasi due anni di anticipo rispetto a ciò che ci aspettavamo, quindi penso che in questo momento abbiamo un buon pacchetto in termini di piloti. Posso promettervi che quest'anno non ne metteremo sotto contratto un quinto, e terremo d'occhio il mercato nel caso uno dei piloti volesse lasciarci. Ciò che è accaduto lo scorso anno (con Pol Espargarò) è stato un caso particolare, se ne è parlato a lungo e ci ha creato un bel mal di testa in azienda, quindi non credo che saremo in prima fila nella caccia ai piloti perchè crediamo in quelli che abbiamo".

Una scelta difficile, quella di rimanere sulle proprie posizioni, specie se si considerano alcuni dei nomi che saranno disponibili sul mercato.
"Con Brad abbiamo intessuto un bel rapporto, è cresciuto con noi ed è un pilota fantastico. Jack Miller è venuto da noi da quarto pilota nel campionato, ci ha aiutato a migliorare e poi ha avuto delle difficoltà, ma vorremmo rimanere con lui e tornare a renderlo felice e competitivo sulla nostra moto, quindi ci sarà del lavoro da fare. Quanto ad Augusto, ha fatto un'ottima stagione da rookie e siamo curiosi di vedere i traguardi che potrà raggiungere. Infine abbiamo Pedro Acosta, senza dubbio un diamante a detta di tutti. La nostra sensazione è di avere quattro piloti fantastici con ancora del potenziale da esprimere e come casa anche noi dobbiamo e possiamo crescere con loro e fare altri passi avanti. In questo momento siamo concentrati sul consolidare il nostro team per migliorare tutti assieme".

Cosa ne pensi dello stato della MotoGP attuale? Con 22 gare e 22 sprint, ed il nuovo regolamento per il 2027 in arrivo, come vedi il futuro di questo campionato?
"Il campionato è fantastico, lo direi anche se non fossi qui a lavorarci - ammette ancora - l'arrivo delle Sprint race ha raddoppiato il numero delle gare ma ha anche raddoppiato gli spettatori al sabato, ed ora da casa possono assistere alle competizione anche al sabato oltre alle qualifiche. Dobbiamo però stare attenti a non sorpassare certi limiti, non ho mai nascosto che il nostro desiderio sarebbe di avere attorno alle 18-20 gare a stagione, due o tre gare in meno sarebbe l'ideale ma il format delle Sprint deve restare. Quanto al regolamento, credo che siano state prese delle scelte intelligenti per il 2027, si è discusso di applicarne alcune anche prima. La direzione dovrebbe essere quella di ridurre un poco l'estremizzazione e riconsegnare il mezzo in mano ai piloti. Guardando al 2027, ridurre la capacità del motore, eliminare l'abbassatore, limitare l'aerodinamica sono tutte scelte condivisibili alla luce dell'attuale MotoGP e per me la direzione intrapresa è corretta. Si sta anche cercando di promuovere ulteriormente lo sport al pubblico, e noi come KTM stiamo facendo la nostra parte, come azienda siamo presenti in molte altre discipline ma per noi la MotoGP è un gradino sopra".

Anche le concessioni saranno un tassello importante di questo 2024. Sentite ancora il bisogno di avere un terzo team in griglia per aiutare nello sviluppo?
"Per lo sviluppo di una moto servono innanzitutto dei tecnici, perchè tutto dipende da loro. Si può discutere sull'utilità o meno di avere altre moto a disposizione ma le regole al momento sono chiare. Abbiamo un buon progetto, con quattro moto sento di poter affermare che ci siamo avvicinati e abbiamo messo pressione ai nostri amici di Borgo Panigale. E' una competizione aperta, anche quanto alle concessioni attuali, ora non è il momento di discutere se l'attuale sistema sia giusto o sbagliato, sta a noi ora tirarne fuori il massimo. Se riterremo che ci servisse un terzo team, cercheremo di ottenerlo, altrimenti vorrà dire che quattro moto sono sufficienti. E' una tematica di cui si è discusso molto lo scorso anno, ma ora siamo concentrati solo sulla stagione che sta per iniziare. Ne stiamo parlando con alcuni team che sarebbero interessati e abbiamo già delle discussioni in essere, ma come sempre è difficile mettere tutti d'accordo su una decisione di questa entità".

Avete già pianificato l'utilizzo delle sei wild card?
"Non abbiamo ancora un piano preciso, ma vorremmo essere flessibili al riguardo. Non le spenderemo tutte con Pol Espargarò, non era negli accordi, perchè devono avere un senso nell'ottica del progetto. Da quando Pol ha fatto un passo indietro rispetto alla propria carriera in MotoGP le cose sono già cambiate. Una volta che ti spogli della pressione di dover affrontare una gara ogni settimana anche la tua prospettiva cambia. Sicuramente le condividerà anche Dani Pedrosa, ma non abbiamo ancora un piano preciso, anche se al momento ha più senso che questi siano i nostri piloti di riferimento, ma anche Jonas Folger è sul tavolo, molto dipenderà dalla situazione".

La KTM da sempre punta molta sui giovani. Il progetto della rookies cup continuerà ad avere seguito nei prossimi anni? Quest'anno vi siete lasciati sfuggire il titolo in Moto3 dall'unica Honda veloce.
"Per noi la Redbull rookies cup è un progetto iniziati molti anni addietro, ricordo ancora quando la ideammo e da allora ci ha regalato tante soddisfazioni ed emozioni, non c'è alcuna intenzione di interrompere questo progetto. Fa parte del sistema e finché Dorna e Redbull continueranno a sostenerla noi faremo altrettanto, perchè riteniamo sia importante per questo sport in generale. Quanto alla Moto3, ammetto che è stata una sconfitta dolorosa , del resto è difficile rimanere imbattuti per sempre, ma abbiamo tutta l'intenzione di riprenderci il titolo quest'anno. In tutti i nostri progetti sportivi, anche se in MotoGP ancora ci manca qualcosa, a meno di situazioni difficili lottiamo sempre per i titoli mondiali".

Parlando di Offroad, uno dei punti di forza della KTM, cosa ne pensi dell'ingresso di Ducati in questa nuova avventura per loro, grazie anche al contributo di Tony Cairoli? Ti aspetti una sfida simile a quella che avete affrontato voi approcciandovi alla MotoGP?
"Innanzitutto è un'ottima notizia vedere due nuovi costruttori, non solo Ducati ma anche Triumph, approcciarsi a quello sport.  E' un qualcosa che ne esalta l'importanza. Ducati sa come affrontare le competizioni quindi sono sicuro che sapranno come approcciarsi a questa nuova sfida del motocross. Sono sopratutto felice di vedere il mio amico Paolo Ciabatti a capo del progetto, immagino che oltre a vederlo in MotoGP avremo l'occasione di vedere le gare anche quando saremo sulle piste del motocross! Come fu per noi, dovranno affrontare diverse sfide ed anche per questo si sono avvalsi delle conoscenze di Tony Cairoli. Ci saranno dei momenti difficili e dovranno imparare come noi abbiamo fatto in MotoGP. Senza dubbio anche lì lotteremo con loro per i regolamenti ma è un bene per quello sport in generale e non vediamo l'ora di confrontarci con loro anche su quel campo".

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