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MotoGP, Marini ammette: "Gara faticosa, ma almeno ho studiato i segreti KTM"

Il pilota della Honda ha chiuso nelle retrovie il GP del Qatar: "Positive solo le battaglie con Miller e Morbidelli nella Sprint". Il marchigiano ha anche accusato un problema tecnico: "Non voglio svelare quale. Ero in ansia anche per la pressione gomme"

MotoGP: Marini ammette:

Al termine della Sprint Race lo aveva detto. Nonostante le discrete sensazioni provate in sella alla sua Honda, Luca Marini aveva messo le mani avanti sostenendo che sarebbe stato impossibile fare grandi risultati, eppure la magra 20esima piazza conquistata nel GP lungo del Qatar e soprattutto l'importante distacco dai primi bruciano e non poco.

"C'è stato un problema che non dirò, comunque è qualcosa di semplice e di facile risoluzione - ha affermato a fine corsa - Penso che ci sia del postitivo da trarre. Quando ho visto dalla tabella che avevo dietro Miller l'ho fatto passare perché tra le altre cose mi preoccupava pure la pressione della gomma anteriore".

"Avendo fatto la procedura di partenza veloce, mi era pure venuto il dubbio che potessi essere fuori dal limite regolamentare - ha raccontato buttandola poi sullo scherzo -  Oltre ad andare lento ho temuto nella penalità, per cui mi sono messo dietro a Jack e abbiamo dato vita una bella battaglia. Tra ieri con Morbidelli e oggi con l'australiano mi sono diverito a lottare e tenuto caldo per i prossimi appuntamenti. In generale il feeling è stato quello di sabato. Abbiamo provato qualcosa di nuovo nel warm up, ma non ha stravolto la situazione, anche se devo dire che ho capito degli aspetti della moto  che ho subito comunicato ai tecnici. Più tardi avremo un'altra riunione e in quella potremo affrontare le diverse problematiche che, a mio avviso, sono di rapida risoluzione. Non so se queste siano condivise anche dagli altri piloti Honda visto che sia Zarco, sia Mir hanno fatto un discreto GP".

Alla domanda se fosse cambiato qualcosa tra il mini gran premio di sabato e quello sulla distanza classica, il 26enne non ha avuto dubbi. "E' sempre uguale, in uno ci sono stati soltanto più giri da gestire. Più o meno si fatica sempre".

A dispetto di un piazzamento frustrante e deludente, non tutto è da buttare via. "In ogni caso questa corsa mi è servita a qualcosa. Stare dietro alla KTM, che adesso è molto forte, mi ha permesso di studiarla e portare informazioni alla squadra, così da poter migliorare il più possibile. Ho notato che stando in scia ad un altro la mia RC213 V cambia comportamento".

 

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