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MotoGP, Quartararo: "Gli ultimi 10 giri non riuscivo più a guidare"

"Purtroppo ho accusato dolore al braccio, ma non si tratta di sindrome compartimentale. Non riuscivo a fare girare la moto e soffrivo in staccata. Davanti a me avevo Acosta ed Aleix, e mi è stato utile per capire"

MotoGP: Quartararo:

Nel GP di Jerez Fabio Quartararo si è ritrovato a lottare con la Yamaha e il suo fisico. Una gara complicata per il francese, che nel finale non ha potuto fare altro che tirare i remi in barca, consolandosi con il 15° posto alle spalle della Honda di Nakagami.

Da parte sua il dispiacere è grande e lui non lo nasconde.

“Ho cercato di fare una buona partenza ma non sono stato efficace come avrei pensato – ha detto – purtroppo ho sofferto con il grip al posteriore fin dal primo giro e ho accusato tanto quando dovevo girare la moto e in staccata, infatti ho dolore al braccio. Negli ultimi giri non riuscivo più a guidare e di conseguenza ho cercato di mantenere il ritmo per arrivare alla bandiera a scacchi”.

Fabio sottolinea il problema accusato.  
“Succede diverse volte, anche quando faccio cross, ma non è un limite. Quando ti trovi bene sulla moto non hai quasi mai problemi, mentre nel momento in cui non sei a proprio agio inizi ad accusare. Peccato, perché gli ultimi 10 giri sono stati impegnativa”.

A proposito della Yamaha, El Diablo analizza la situazione.
“La moto è molto più aggressiva e quando guidi tanto stretto non sei mai rilassato, devi sforzare quando curvi e quando stacchi. Detto sinceramente non mi aspettavo questo dolore, soprattutto così presto. Ho provato a lottare con Pedro e Aleix, notando delle differenze e queste mi saranno d’aiuto per domani”.

Archiviato il GP di Jerez, Fabio guarda al lunedì di test a Jerez.
“Quando hai delle buone sensazioni ogni piccolo problema fisico viene meno. Alla fine Jerez è una delle piste in cui soffriamo più di altre nel fare girare la moto. Spero infatti di avere migliori sensazioni a Le Mans dove ci sono diverse staccate. I test? Non sono preoccupato per domani, dato che abbiamo molto lavoro da fare”.

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