Marquez e Dovi, momenti di gloria e abbracci
L'epilogo del Gran Premio del Giappone e del BSB a Brands ci ha ricordato il senso della parola 'sport' con due magnifici esempi
Scritto da Paolo Scalera - Lun, 16/10/2017 - 08:17
Il momento più bello è stato l’abbraccio. Non le pieghe impossibili sul bagnato, sotto il diluvio, la Ducati imbisciata dall’acquaplaning in rettilineo a 290 all’ora, o il sorpasso di Marquez con il controsorpasso di Dovi nell’ultima curva.
Tutti momenti, è vero, che ci hanno tenuto con il fiato sospeso. Ma dove abbiamo goduto, veramente e lungamente, appassionatamente ed in modo incredibilmente intenso è stato quando, tagliato il traguardo, nel recinto del parco chiuso, Andrea e Marc si sono abbracciati, sorridenti e felici, il vincitore e lo sconfitto.
Un momento catartico. Perché catarsi è la parola con la quale gli antichi greci definivano la purificazione dell’ anima dalle materialità del corpo e dall’irrazionalità delle passioni.
Il motociclismo è questo e per noi che abbiamo amato la finale dei 3.000 siepi di Helsinki nell’agosto del 1994, quando Francesco Panetta si fermò per aiutare a rialzarsi il compagno, Alessandro Lambruschini, che aveva inciampato e che poi vinse la volata, non c’è niente di meglio nella vita.
Ditemi, quale immagine è più bella di due sportivi che si battono all’ultimo sangue - e in uno sport pericoloso come il nostro! - per poi festeggiare insieme con un sorriso luminoso?
Nell’ultima gara del BSB, in Inghilterra, a Brands Match Leon Haslam e Shane Byrne si sono battuti per il titolo, il figlio di Ron è caduto, fratturandosi caviglia e mano. Cosa che non gli ha impedito di andare ad abbracciare Shakey, di nuovo campione.
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