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La stella Marquez sfida la fune gravitazionale per attirare Ducati Gresini

Marquez se la ride. Se è vero che secondo la Dorna Marc è il principale asset della MotoGP, può permettersi di tutto, anche di trasformare l'improbabile in possibile: un passaggio ad un team privato per ritornare il N°1

La stella Marquez sfida la fune gravitazionale per attirare Ducati Gresini

Quando una cosa è improbabile, non è detto che sia impossibile. Ogni tanto ci sorprendiamo di scoprire che eventi improbabili accadono: è allora che parliamo di STRAORDINARIO.

Questi sono gli eventi che si verificano raramente in quella che noi crediamo essere la realtà ordinaria. Ma cos’è l’ordinario? Beh, si può definire ordinaria una cosa che statisticamente ha molte possibilità di accadere.

E’ vero però che persone speciali sono capaci di pensare fuori dagli schemi. I grandi manager, per esempio, hanno questa capacità. E perché non darla anche ai grandi piloti?

Tutto questo per dire che la voce che ormai gira da una settimana o poco più si sta per verificare. O meglio, che l’improbabile sta diventando possibile.

Parliamo, ovviamente della mossa di mercato più chiacchierata dell’anno: l’uscita dal team Repsol-Honda dell’otto volte campione del mondo Marc Marquez che sembra sul punto di aver preso una decisione folle e temeraria quanto quella presa da Eddie Lawson nel 1988, quando lasciò la Yamaha ufficiale per passare al team privato Honda gestito da Erv Kanemoto. Il risultato è scritto sui libri.

Marc Marquez si appresta dunque a voltare pagina. Ha già firmato? No, ma potrebbe farlo dopo 11 anni, sei titoli mondiali e 59 vittorie con la Honda per passare alla Ducati nel team privatissimo di Fausto Gresini. Ci fosse stato ancora lui al comando, sarebbe cosa già fatta. Ci pare di sentire ancora la sua voce, con il suo inconfondibile accento, nelle orecchie.

“Prendere Marc Marquez se se ne ha l’occasione? Sarebbe da pazzi non farlo!”.

“Qual’è l’altra opzione del team Gresini per sostituire Fabio Di Giannantonio?”, ci ha detto un insider della Ducati che preferiamo non citare. Il senso è: perché hanno rifiutato Arbolino, se era già chiaro che volevano sostituire Diggia?

Del resto a questa operazione ci sono tanti contro, ma anche altrettanti pro: la presenza di Marc in Pramac lo metterebbe in concorrenza diretta con il team Lenovo ufficiale. E anche se Paolino Campinoti non si farebbe problemi, se ne fa, certamente, la Ducati che deve proteggere i propri investimenti.

Con Gresini, invece, Marc si ritroverebbe a guidare una GP23, che però ha già dimostrato nei suoi modelli precedenti, con Bastianini nel 2022 e con Alex Marquez quest’anno, di essere da podio. Anzi da vittoria.

Marc Márquez ovviamente non parla del suo futuro e ha ribadito ciò che dice da mesi: “ho un contratto con la Honda per il 2024". Oggi però ha aggiunto che il test di lunedì ha sì la sua importanza, ma ce l’ha anche il lavoro dietro le quinte del colosso nipponico, che sta praticamente ricostruendo il suo reparto corse per adeguarsi alle nuove necessità della competizione.

Non è un mistero che attualmente la Honda moto sia l’unica casa a non avere una base Europea. La Yamaha ha già iniziato la trasformazione con il gruppo di Marmorini. Il prossimo passo di HRC sarà sfruttare l’expertise della base Honda di F.1 in Inghilterra.

"Il test Honda non è decisivo per me - ha detto oggi Marc - La cosa più importante lunedì è che io provi la moto del prossimo anno, e che dia agli ingegneri le migliori informazioni e consigli la direzione per il futuro".

Oggi Marc, a chi gli ricordava quando detto a proposito degli scarsi risultati di Rossi degli ultimi anni, che lui non se la sarebbe sentita di correre nelle retrovie, ha ribadito di avere ancora la medesima opinione. E di non divertirsi nella situazione attuale.

Qui a Misano, peraltro, Marquez ha ottenuto la sua ultima vittoria in MotoGP, nel 2021. Tempi lontani visto che Marc era ancora in lotta per il podio nelle gare domenicali di Le Mans e del Mugello in primavera, mentre ora è arrivato solo 13° a Barcellona, nonostante diverse cadute e ritiri. E mentre il pilota della Honda ha ottenuto il 3° e il 5° posto negli sprint in Portogallo e in Francia, da giugno ha ottenuto risultati tra l'11° e il 19° posto negli sprint.

Un atteggiamento che il fuoriclasse spiega con la nuova filosofia di non cadere facendo un ‘compitino’ che, comunque, lo porta egualmente ad essere sempre il migliore dei piloti Honda.

“E’ in una situazione in cui gli conviene cambiare”, ci ha detto Michele Pirro, calandosi nei suoi panni.

“Alla Honda conviene uscire dal cono di luce dei riflettori nei quali è inquadrato Marc”, dice all’unisono la stampa spagnola che addirittura legge in una storia Instagram il 93 che ascolta una canzone, ‘Estan Pasando Cosas’, stanno succedendo cose, che è una specie di meme che di solito accompagna anche i cambi di casacca dei giocatori de Barcellona,

C’è chi dice anche che nel contratto di Marquez non esistono penali se il fuoriclasse, invece che una Casa, approda ad un team non ufficiale. Questo significherebbe zero penali.

L’improbabile sta per verificarsi. Se tutto porta al mantenimento dello status quo, il peso della Honda, gli sponsor, la politica della Dorna,
sappiamo che un allineamento dei pianeti del sistema solare provoca una fune gravitazionale sul sole che è trascurabile, la loro massa totale è infatti poco più di un millesimo di quella della nostra stella. E Marquez nella MotoGP è il sole.

 

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