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MotoGP, Biaggi: “Aprilia ha raccolto poco, ma con 40 gare tutto è possibile”

Il Corsaro fa il punto sull’avvio di campionato della MotoGP: “Non ci si abitua a un nuovo format in 5 gare, ma la Sprint Race un valore aggiunto e tutto è ancora aperto”

MotoGP, Biaggi: “Aprilia ha raccolto poco, ma con 40 gare tutto è possibile”

L'Aprilia All Stars è stata l'occasione per Max Biaggi per tornare a indossare casco e tuta e divertirsi sul circuito di Misano, scendendo in pista in sella alle moto che hanno fatto, e stanno facendo, la storia della Casa di Noale. Dalle mitiche RSV 250 alle RS-GP di MotoGP, tante le bellezze che si sono alternate nelle esibizioni sul tracciato della Riviera, dove è stato protagonista anche il quattro volte campione della 250, vincitore della gara con gli scooter. 

“Ho fatto 4 o 5 giri di fila, è divertente. Speravo di trovare qualcun altro per dividere il circuito, ma eravamo sempre in punti diversi. Ho pensato di girare e fare un po’ di fiato, perché se cominci un po’ a spingere fai fatica, però 4 o 5 giri di autonomia li ho ancora. Penso di avere in programma anche qualche giro con la 250” ha raccontato il Corsaro intercettato ai box dal nostro Paolo Scalera, che ha colto l'occasione per chiedergli un parere su questo avvio di campionato della MotoGP.

Come vedi questo inizio di campionato dell’Aprilia?
“Secondo me abbiamo raccolto poco rispetto a quello che potevamo e che potremmo potenzialmente raccogliere. Un po’ la sfortuna, un po’ un insieme di cose, ma il potenziale c’è. Bisogna solo fare delle prove fatte bene. L’avevamo fatto bene a Jerez, ma il risultato non è stato quello sperato, mentre a Le Maans avevano le carte in regola per fare veramente bene, ma purtroppo abbiamo bruciato la partenza con le Qualifiche”. 

Avendo l’esperienza di due Mondiali in SBK, dove si corre più di una gara, cosa ne pensi di questa Sprint Race e del fatto che i piloti devono spingere già dal venerdì?
“È stata introdotta e fortemente voluta dall’organizzazione, dunque un motivo logico c’è. Le squadre e piloti si adattano al format, che ovviamente è nuovo, ma anche se adesso sono passate cinque gare non è che ci si abitua così a un cambiamento epocale, perché è sempre stata una sola gara. Con due gare sarà un po’ diverso, ma sono sicuro che da metà campionato in poi diventerà un procedimento normale”.

Non c’è un eccessivo aumento di rischio, visto che la gara è di soli 120 km?
“Quando ci sono un’altra partenza e un altro finale, devi sempre mettere in conto che rischi un po’ di più. Però è anche un momento di attenzione in più per il pubblico e i media, perché al sabato, anziché vedersi solo la qualifica, si guardando anche la gara. È un valore aggiunto. Poi la gente magari viene anche al venerdì”.

Ci sono tante gare e Bagnaia è in testa con soli 94 punti. Secondo te, il Mondiale è ancora aperto per tutti, inclusi Marc Marquez, Vinales ed Espargarò?
“Forse sì. Dico forse perché non abbiamo mai avuto più di 20-21 gare. Visto che sono 40, secondo me tutto è possibile”.

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