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Dakar 2012: tappa 3 - foto e video

Le immagini più belle del terzo stage

Moto - News: Dakar 2012: tappa 3 - foto e video

Ieri sera abbiamo parlato della terza tappa della Dakar 2012, ora vi proponiamo le immagini più belle ed il video riassuntivo dello stage. Quella di ieri è stata una speciale ricca di sorprese, visto che l’ex leader di classifica, Marc Coma, ha commesso un errore di navigazione che gli ha fatto perdere ben 13 minuti. Questo, gli ha fatto perdere non solo lo stage, ma anche la leadership nella classifica generale, in favore del francese della KTM (che ha anche vinto la tappa), Cyril Despres.

In seconda posizione ha chiuso Frans Verhoeven. L’olandese ha dimostrato che anche la Sherco (SR450 è il modello), può dire la sua. Terzo, il portoghese Paulo Goncalves su Husqvarna, un gran sportivo che si è anche fermato ad aiutare Quinn Cody, l’americano che è caduto e che ha riportato la frattura della clavicola ed un lieve trauma cranico.
Ora la classifica è guidata dunque da Cyril Despres con un tempo di 7:31:42, seguito da Marc Coma a 10’ 12" e David Casteu a 17’16".

GLI ITALIANI

Iniziamo con il dire che purtroppo, Alex Zanotti si è ritirato. Il sammarinese pare che ieri si sia incollato addosso la… sfiga! Non troviamo altri termini, visto che prima ha sgretolato la mousse posteriore della sua TM, facendogli uscire il pneumatico dal cerchio, poi, trovata una camera d’aria di fortuna, ha bucato nuovamente, e per finire, dopo aver smontato per la terza volta sotto un sole cocente, una volta ripartito la sua moto ha avuto problemi di alimentazione…

Il più veloce è stato Alessandro Botturi, e favorito dalle pietraie (è un endurista) ha chiuso 11°. Paolo Ceci ha terminato 28°, ed è caduto ben sette volte (anche se praticamente da fermo), e dietro di lui è arrivato Filippo Ciotti, 38°. Andrea Fesani e la sua Rieju hanno terminato in 84° posizione, mentre Manuel Lucchese è giunto 94°. Non molto bene Franco Picco, 100°, caduto anch’egli. Subito dietro di lui, Pederzoli, Tonetti, Ghitti, Astori e Gallo. In classifica il migliore degli italiani è Botturi, 12°.

LE INTERVISTE
Cyril Despres:
"Beh, è stata una buona giornata, apparentemente. E’ partita abbastanza male per me, perché mi sono schiacciato un dito stamane. Il ripetitore del navigatore si è rotto dopo i primi 100 km. Erano almeno 300 i km, ma sono stati difficili, perché il direttore di gara, David Castera, ha organizzato un giro di 70 km in più solo per le moto, giro che ha reso le cose più dure di una endurance, soprattutto perché le piste erano praticamente invisibili a causa della pioggia. Il fiume era pazzesco, ma ho preso il mio tempo perché non volevo spingere troppo. Nella parte finale dello stage non ero sicuro di avere una moto di fronte a me. La pista non era segnalata bene, ma poi alla fine ho chiuso primo, un po’ stanco ma con un buon tempo".

Frans Verhoeven: "Ho guidato veramente bene all’inizio e senza prendere rischi, prendendomi cura della navigazione e questo mi ha aiutato, perché ho finite secondo dietro a Cyril e sono molto contento. Che altro, penso che qualche pilota si sia perso agli ultimo due waypoints, il numero 23 ed il 24, ma mi sono assicurato del loro arrivo. Sono veramente contento, perché ho dimostrato che la Sherco ha buone performance!".

Marc Coma: "Al chilometro 162, dove la strada tra auto e moto si separa, ho interpretato male il road book. La mattina ci avevano detto che in quel punto ci sarebbe stato un CP e invece è stato cancellato, e dunque mi sono confuso. Ho seguito la strada delle auto e non me ne sono accorto fino al punto successivo, 6 chilometri dopo. Ho fatto 12 chilometri in più, per una differenza di circa 13 minuti. Dopo ho cercato di recuperare, ma è stato difficile. Un paio di volte ho preso dei rischi, quindi la cosa importante è che io si qui ora".

Alain Duclos: "Sono molto arrabbiato. La tappa stava andando bene quando ho mancato un waypoint che era veramente introvabile, una sorta di trabocchetto. Ora vediamo cosa succede...".
Francisco Lopez: "Quella di oggi è stata una tappa difficilissima, sia per il caldo ma soprattutto per le tante pietre. Abbiamo fatto venti chilometri nel greto di un fiume tra pietre enormi, era puro trial. Ma l'importante è essere arrivati in fondo a una tappa così, giorno dopo giorno cerchiamo di andare avanti per arrivare in Cile in buona posizione".

Alessandro Botturi: "Ho fatto tutta la gara da solo, è stata una speciale molto fisica e navigata. Soprattutto la seconda parte era molto selettiva perché il terreno era insidioso e con tante pietre. Avrei potuto andar più veloce, ma ho preferito non prendere troppi rischi. Sto ancora imparando questa nuova disciplina, compresa la posizione in guida. Oggi infatti ho guidato molto più in carena e con il peso più spostato indietro. Non ho sofferto particolarmente l’altitudine, ma oggi ho fatto un proposito: per la prossima Dakar devo dimagrire almeno 10 chili!".

Federico Ghitti: "Se vedo ancora una pietra, sto male! Ti dovevi guadagnare ognuno dei 270 km: nessun un rettilineo, nessuna pausa… Mille letti di fiume da risalire, uno addirittura per 30 km con acqua! Mulattiere impegnative che ci hanno portato fino a 3.513 m di altitudine nell'ultima salita, che ho affrontato con furia e con le ultime energie rimaste: non volevo sfigurare davanti agli spettatori che, a oltre tremila metri sulla cordigliera andina, erano chissà come e chissà da dove venuti ad incitarci…".

STAGE 4: SAN JUAN – CHILECITO
Tra poco inizierà lo Stage 4, con partenza alle 9:33 ora locale da San Juan, per percorrere i 426 Km che portano a Chilecito. Una tappa caratterizzata da diversi guadi e dunque estremamente spettacolare, fino ad arrivare nei canyon della provincia de La Rioja. Le moto al via saranno 156, e la speciale di 326 Km.

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