Melandri: "Possiamo vincere!"

Marco è fiducioso per le prossime gare grazie al perfetto feeling della sua squadra


Un anno fa, su questo tracciato, la Bmw era andata a picco con Haslam e Corser e pure Marco Melandri con la Yamaha non se l'era passata bene concludendo sesto e decimo. Aveva  preso  paga dal compagno Eugene Laverty tanto che il lunedi aveva preteso di provare la moto del nordirlandese per capire cosa non funzionasse. Stavolta invece è decollato da Salt Lake City con la coppa del vincitore in valigia. Un bel progresso.

“La Yamaha era troppo grande, sbatteva nei cordoli e non riuscivo ad essere aggressivo. La Bmw forse aveva pagato il fatto che Leon Haslam su questo tracciato non si trova troppo bene. Eravamo venuti per difenderci e dopo la Superpole complicata (terza fila, nono tempo) non mi ero certamente fatto illusioni.”

Invece ha provato subito a battere Checa specialista del Miller Park.

“Andava forte, era molto più a posto di me, ho rischiato un paio di volte di cadere e in gara uno ho lasciato perdere, perchè il secondo posto mi andava benissimo. In gara due, con il vento, faticavo molto e a Carlos non ci pensavo più, ormai era andato. Quando è caduto mi sono un po' deconcentrato, ho fatto qualche errore per cui Rea e Biaggi mi hanno passato. Mi sono calmato, ho ripreso il ritmo e sono tornato su Jonathan.”

Qual'era il piano d'attacco?

“Passarlo sul dritto perchè dalle altre parti sarebbe stato molto difficile, guidava bene e frenava forte. All'ultimo giro ho preso la scia ed è andata bene, la Bmw ha un motore veramente veloce.”

Anche la partenza dalla terza fila non è stata male...

“Con questo rettilineo lungo sapevo che ne avrei passati tanti. Avevo una strategia di partenza perfetta, il mio elettronico Michele Gadda è uno super.”

La Bmw è pronta per il Mondiale?

“Mi piace l'atteggamento che hanno. Ho portato il mio gruppo di lavoro ma i tedeschi ci hanno dato spazio, non ci hanno mai guardato in cagnesco, hanno sfruttato l'esperienza che abbiamo portato. Possiamo vincere ancora, certo.”

Hai vendicato a modo tuo il patatrac all'ultima curva: hai perso per strada Haslam e battuto sonoramente Rea.

“Con Jonathan ci eravamo chiariti giovedi, infatti nel giro finale nessuno ha fatto cazzate. Neanche lui.”

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