Jorge Lorenzo un titolo iridato l’ha già festeggiato, quando ieri ha salutato in piedi sul muretto del box Max Biaggi tagliare il traguardo. Il maiorchino ha voluto essere a Magny-Cours a fianco dell’amico e idolo dell’infanzia prima di partire alla volta di Motegi, quando sarà lui a dovere avere ragione degli avversari per la prima delle tre gare di fila che porteranno il circus, dopo il paese del Sol Levante, in Malesia e Australia prima del ritorno in Europa per il gran finale. Forse sarà proprio Valencia il teatro elettivo per il duello fra i due spagnoli Lorenzo e Pedrosa, anche se al pilota della Yamaha vorrebbe chiudere i giochi prima e fare in casa solo la passerella del vincitore.
QUESTIONE DI NUMERI – Jorge è in vantaggio, di 33 punti, un bottino che gli permette di potersi “accontentare” di tre terzi posti e un secondo per agguantare il titolo nel caso che il diretto rivale vinca tutti gli ultimi 4 GP. Non un’impresa impossibile per uno che quest’anno mal che ha fatto è arrivato secondo. L’imprevisto però è dietro l’angolo e allora il gap non è dei più rassicuranti. Lorenzo deve attaccare, perché Pedrosa in questo momento è quello che ha meno da perdere e si trova in uno stato di forma incredibile. Dani è carico e spietato e guida una Honda che ha fatto passi da gigante nel corso della stagione. La Yamaha, invece, non sembra essere ancora migliorata abbastanza e non è un caso che il maiorchino ritorni costantemente su questo punto. A Iwata stanno lavorando, qualcosa di nuovo potrebbero portarlo in pista nelle prossime gare ma per adesso ogni novità è stata bocciata da Lorenzo. La M1 comunque sa farsi valere e il distacco dalla RC213V non è troppo importante, non abbastanza per tarpare le ali al maiorchino che conosce bene quale sia il momento di attaccare e quale quello di accontentarsi. Un ragioniere con il polso pesante, che deve stare attento a non commettere errori che con tre GP di seguito potrebbere pagarsi troppo cari.
I TERZI INCOMODI – Dani e Jorge però non corrono certo da soli e a Motegi rientrerà in pista uno di quei piloti capaci di vincere e con le sue prestazioni fare pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte. Casey Stoner non torna per fare la comparsa, ha ancora quattro gare prima di appendere il casco al chiodo e vuole lasciare una firma indelebile in MotoGP. Di gioco di squadra con Pedrosa non se ne parla, l’australiano non è tipo da chiudere il gas per lasciare la vittoria al compagno, per nessuno motivo, ma potrebbe rosicchiare punti ai due. E non è l’unico, anche Andrea Dovizioso dice di essere pronto per qualcosa di più del terzo gradino del podio e anche l’italiano potrebbe scombinare ancor più le carte in tavola. Senza poi contare gli outsider di giornata, come Crutchlow o un Rossi che potrebbe trovare un’altra “Misano”.
I giochi non sono ancora fatti, la guerra si gioca in pista e fuori, una lotta di nervi capace di sfiancare anche il più duro dei piloti. Ci sono ancora quattro round e solo uno dei due rimarrà in piedi al termine, all’altro l’unica consolazione di averci provato.