Le moto più....del 2014 - Episodio 1
Dalla più divertente alla più adrenalinica, le moto che si sono distinte durante il 2014
Scritto da Flavio Atzori - Mer, 07/01/2015 - 13:20
Le feste son passate, l'inverno comincia a voler dare una piccola tregua. Il periodo del letargo per la razza dei tester sta volgendo a conclusione, con il risveglio che, a partire dalle prossime settimane, ci porterà a cavalcare le novità che l'ultimo Salone Eicma e, prima ancora, il Salone di Colonia, ci hanno svelato, lasciandoci con un certo prurito tra le mani.
E' indubbio come il 2014 sia stato un anno piuttosto variegato, con numerose moto messe alla prova, alcune delle quali, in grado di lasciarci quelle vibrazioni, quei sentimenti ancora vivi tra le mani.
Perchè se l'homo communis ha passato le vacanze natalizie tra un brindisi ed un panettone, l'homo tester lo ha passato in preparazione della nuova stagione alle porte, ripercorrendo le tappe di una stagione alquanto variegata.
Ed allora ecco una carrellata delle "moto più..." dell'ultima annata; Attenzione, non si tratta di una classifica: non stiamo parlando dei mezzi migliori o peggiori ma di moto che per un motivo o un altro, hanno lasciato un segno.
Ecco, proprio quel lato giocoso e veloce lo ritrovammo esasttamente un anno fa: la Yamaha aveva da poco presentato la sua MT-09 e noi, tra la neve ed il freddo, ce l'eravamo ritrovata nel garage della redazione per una settimana. Il tre cilindri di Iwata si rivelò immediatamente: corposo, grintoso, abbinato ad una ciclistica di una street-fighter che non richiedeva tempi di adattamento biblici.
Cavallo di razza si, ma comunque in grado di darti del tu, ma senza esagerare. Stupì la progressione del motore, che macinava metri senza quasi farcene rendere conto. Cattiva al punto giusto, ma come molte giapponesi, lineare, elettrica. Conferma ci arrivò con la sorella Tourer, provata proprio poche settimane fa: il Dark Side of Japan è stato nel 2014 il parco giochi delle due ruote. Un'oscurità decisamente affascinante.
Coincidenza ha voluto che proprio in quella giornata, in sella ad una KTM, Giove Pluvio avesse scatenato una vera e propria tempesta mentre ci trovavamo ad affrontare dei tratti decisamente impegnativi. Problema? Soluzione! Ci trovavamo in sella alla 1190 Adventure MSC. La Maxi Enduro stradale austriaca ci avevamo mostrato, grazie anche alle proprie sospensioni elettroniche, tutte le sue caratteristiche di agilità e maneggevolezza.
Il motore aveva una schiena molto potente e corposa. Ciò che però ci permise di riportare a casa la pelle senza un graffio, fu la sua dotazione elettronica di casa Bosh, l'ABS MSC. Un angelo custode il Motorcycle Stability Control, che permetteva l'intervento anche in piega prevenendo la perdita di aderenza in frenata in curva, evitando la classica 'chiusura' dell'avantreno, o quella tendenza ad alzarsi verso la tangente in caso di pinzata. Lo provammo - più o meno volontariamente - almeno tre-quattro volte in quella giornata: un'autentica rivelazione!
D'un tratto, Suzuki ci invita a provare la propria V-Strom 1000. Un nome blasonato, che evoca antichi ricordi. Ma se la storia fu vincente, il presente lo sarebbe stato altrettanto? Lo ammetto, leggendo la scheda tecnica peccai di presunzione prima di salirci in sella. Come avrebbe potuto Hamamatsu riuscire a insidiare lo scettro in una categoria del genere? Semplice, tracciando una strada differente. Già, perchè la V-Strom, dopo poche curve mostrò un adattamento immediato, una ciclistica sincera ed equilibrata come non mai, un motore che tira il giusto con i propri 100 cavalli.
Tu quoque con i tuoi 168 cm di altezza hai dubitato di una moto più piccola in mezzo ai rivali! Il V-Strom dopo giornate passate sui passi di montagna mi soprese come nessun'altra moto in questo 2014. La sorpresa di un mezzo estremamente interessante che vuole e brama la guida stilistica, scorrevole, non adrenalinica, ma comunque, decisamente appagante.
Quel suono, quel brivido era ancora dentro, dato dal tre cilindri 800 della Brutale e della Dragster RR che avevo provato poche ore prima. Le moto più adrenaliniche del 2014 sono loro: belve da strada che affascinavano e al contempo incutevano quel pizzico di terrore che però scatenava un sorriso dentro il casco.
Cavalli - tanti - e due ciclistiche che rendono queste due declinazioni gemelle diverse. Le paragonammo ad un momento di arte imperfetta, non per tutti. Un'adrenalina figlia della personalità di queste moto: esplosive, cattive, ma dannatamente divertenti.
Chi ha giocato in anticipo è stata la BMW che, durante il test delle Superbike in settembre, ci svelò in anteprima (previa la non divulgazione delle immagini) la propria arma per il 2015. Un affinamento? Non proprio, anzi.
A fine ottobre volammo fino in Spagna, sull'impegnativo circuito di Monteblanco, per mettere alla prova la S1000RR 2015, scoprendo una moto ancora più stabile e potente. La S1000RR è stata senza ombra di dubbio la Sportiva del 2014: la sfida alle proprie rivali è stata lanciata!
Una commercializzazione di un'idea romantica con la possibilità di poter personalizzare il proprio modello. Ma è sopratutto in sella che la R NineT ci ha trasmesso quest'idea di purezza con il suo boxer vibrante, roco, avvolto in una moto che concede pochi compromessi, ma che - al netto dei suoi difetti - può esser guidata sia in scioltezza che forzando la mano.
Niente controllo di trazione, sella dura, vibrazioni presenti? Poco importa: un cavallo selvaggio deve esser preso per quello che è. Solo così può offrire determinate emozioni.
Ora la palla passa a voi. Quali sono le moto che, per un motivo od un altro, vi hanno sorpreso in questo 2014?
Rimanete collegati: a breve un altro episodio de "Le moto più..." dell'ultimo anno, in attesa dei prossimi test!