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SBK, Jonathan Rea: "L'incidente con Lowes? Semplice episodio di gara"

"Alex è venuto subito a scusarsi. Anche a me in passato è capitato di colpirlo. Dura accettare un altro zero, ma nel complesso un sesto e un quinto posto non sono male. La R1? C'è da lavorare. I test ci aiuteranno"

SBK: Jonathan Rea:

Il 2024 non è certamente l'anno di Jonathan Rea. Dopo aver dominato in lungo e in largo la SBK dell'ultimo decennio in sella alla Kawasaki, con la Yamaha il nordirlandese sta evidentemente faticando, prova ne è anche il fine settimana di Assen che lo ha visto non troppo distante dai più forti, ma non in grado di fare la differenza. 

"Fisicamente sto bene, a livello psicologico è stato certamente un weekend complicato - il suo commento a caldo -  Avevo il potenziale per essere competitivo, ma la scelta gomme oggi e ieri le condizioni del tracciato mi hanno messo in crisi. E' chiaro che in Gara 1 avrei dovuto seguire il mio istinto e utilizzare la mescola più dura, anziché la SCQ che era in pezzi alla fine. In Gara 2 ho usato invece la 0, ma la nostra moto funziona meglio quando sfrutta l’intero pneumatico fino ai bordi e quando ciò non è possibile non riesco ad avere il grip necessario. Nonostante i miei tempi sul giro fossero in linea con quelli dei migliori, il loro vantaggio era già troppo ampio per recuperare. Purtroppo al giro 9 alla curva 1, Lowes mi ha preso e la mia corsa è finita. Tutto sommato c’è del positivo perché potevamo essere più competitivi. Un sesto e un quinto posto non sono da buttare. Adesso bisogna andare avanti".

A proposito del contatto avuto con Alex, il 37enne ha commentato: “Domani la metterò sui social. Ad ogni modo io ho frenato tardi, lui è arrivato, ha fatto un sorpasso pulito, ma al punto di corda la sua moto ha toccato la mia. Peccato per lui che si sta giocando il titolo, ma pure per me che sono già in difficoltà e un altro zero non ci voleva. Comunque nessun malanimo nei suoi confronti. Può capitare in corsa. Al parc fermé è subito venuto a scusarsi, era successo anche a me in passato di colpirlo. Speriamo non accada più niente tra di noi”.

Alla domanda da uno a dieci quale sia al momento il suo livello di adattamento alla R1, il sei volte iridato delle derivate di serie ha replicato secco: “Cinque se penso all’obiettivo vittoria. La mia Yamaha può lottare con i migliori? Dura rispondere. Guardando quello che hanno fatto finora i miei compagni si direbbe di sì, ma come squadra e costruttore, dobbiamo tutti fare un passo avanti”.

Infine sul programma delle prossime settimane ha svelato: “Avevamo in piano una quattro giorni di test, ma per via delle restrizioni non potrò utilizzarli tutti. Dovremo giocarci la carta con intelligenza anche perché io ho bisogno di conoscere la moto e i tecnici devono capire come migliorare a livello di telaio, quanto di elettronica.  Locatelli e Gardner hanno fatto un ottimo lavoro, a me manca ancora un passettino”.
 

 

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