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SBK, Baiocco: CIV come CEV, ma manca la volontà politica

Il pilota marchigiano svela: "Sogno la Superbike, ma anche una finalissima fra il campionato italiano e quello spagnolo"

Baiocco: CIV come CEV, ma manca la volontà politica

Ha cambiato moto, squadra e gomme per cercare nuovi stimoli. Matteo Baiocco riparte da Aprilia in questo 2017 con la voglia di confermarsi, ma soprattutto un sogno nel cassetto chiamato Mondiale Superbike. Alle derivate il campione in carica del CIV non vuole proprio rinunciarci.

Sara una stagione di cambiamenti per te il 2017.

"Vero, tante novità, che mi regalano voglia ed energia. L’obiettivo è partecipare al Mondiale, però se non c’è l’occasione bisogna fare l’italiano, mettendoci un po’ di pepe. Ci sono sempre più Case partecipanti e piloti, di conseguenza il livello si sta alzando ed è importante per questo mondo”.

In molti sostengono che il CIV sia arrivato a livello del CEV.

L’unica differenza tra questi Campionati è la forza che ha l’organizzatore di farti entrare in contesti Mondiali. Di sicuro il nostro livello è altissimo in tutte le categorie, non solo in Italia, ma anche all’estero. L’unica cosa che manca è la forza politica”.

Tempo fa Alberto Tebaldi ha proposto che sarebbe bello unirli. Tu che ne pensi?

Sarebbe bello disputare una finale tra CEV e CIV ed eventualmente anche con gli americani, raccogliendo i primi cinque di categoria. Più o meno come si fa nel Motocross delle Nazioni. Ovviamente non è semplice, perché i regolamenti sono diversi, però in Superbike non cambia più di tanto”.

Per il 2017 l’obbiettivo è confermarsi?

“Già lo scorso anno pensavo di lottare per il titolo senza quanto accaduto. Michele ha dimostrato di essere veloce, anche dopo la squalifica, ma io voglio vincere le gare in questa stagione, perché è l’unica cosa che mi è mancata nell’ultimo Campionato”.

Per confermarti hai deciso di cambiare.

“Il 2016 mi ha aperto gli occhi su quello che mi circondava, proprio per questo ho deciso di fare alcuni cambiamenti. Quando le circostanze diventano critiche, capisce come funzionano i meccanismi. Sono soddisfatto della scelta, perché nel test che ho disputato con Aprilia ho avuto riscontri positivi”.

Quanta fiducia ti ha regalato questa Aprilia?

“Devo dire che la nuova moto si è adattata a quelle che sono le mie caratteristiche. Il set-up e buono, ma anche le gomme Dunlop”.

Per che si cambia nel Motorsport?

“La motivazione è l’elemento chiave nelle nostre competizioni, capace di farti fare la differenza. Se la possiedi, ogni volta che sali in moto non ti risparmi e credi ancora di più in quello che fai. Dopo tre campionati vinti con la Ducati avevo altre motivazioni, adesso ho una nuova sfida e mi piace averne di continuo”.

Ci pensi al Mondiale?

“Alla Superbike ci penso ogni volta che mi alleno, perché conservo la speranza di tornarci grazie al CIV. Pensare soltanto all’italiano sarebbe demotivante. Ho fatto un anno importante di Mondiale e pensavo di meritarmi una conferma. Con la Ducati non sono riuscito a trovare una sistemazione e ora ci provo con Aprilia”.

De Rosa ha vinto la Stock ed è ancora alla ricerca di una sistemazione.

“Non sono meravigliato per niente. Anch’io ho corso con quel team, dovendo poi confrontarmi con la stessa situazione. Il problema di questo sport non è l’ambiente, bensì il fatto che sia aperto a troppe persone”.

Che voto diamo al 2016?

“Penso di meritarmi un 7”.         

 

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