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SBK, A Phillip Island è Melandri-show

Il ravennate torna alla vittoria, la seconda con la Ducati, la ventunesima nelle derivate, eguagliando Max Biaggi. Sykes e Davies sul podio, 5° un Rea in difficoltà 

SBK: A Phillip Island è Melandri-show

Dite la verità, vedendo scattare bene le due Kawasaki, già al primo giro molti di voi avranno pensato: “ma che noia, ma che barba… che due palle ‘sta Superbike, ora Rea sorpassa tutti e lascia agli altri le solite briciole…”

Invece no: stavolta, le briciole le ha mangiate il Cannibale, per nulla sazio dopo gara 1. Con evidenti problemi di aderenza – già palesati in Superpole – Johnny ha lasciato gli onori della cronaca al compagno di team Sykes che, sino a pochi giri dal termine, sembrava vicino alla vittoria.

Ma il copione stava mutando nuovamente, con Melandri che ha saputo gestire perfettamente le gomme Pirelli e le sbandate della sua Panigale R, avvicinando la Ninja di Tom, per infilarlo alla fine del rettilineo principale di Phillip Island. Da lì sino alla bandiera a scacchi, il ravennate numero 33 ha messo in pista tutta la propria esperienza, aggiudicandosi la ventunesima affermazione nelle derivate, eguagliando Max Biaggi:mi è sempre piaciuto questo tracciato – ha svelato il vincitore – sono felice per me e per la squadra. Ho vinto in tutte e tre le classi del Motomondiale, ora ho completato il cerchio. Domani sarà ancora più difficile di oggi, ma io sarò pronto”.

Era contento del suo secondo posto Sykes; dopotutto, a ben vedere, l’inglese oggi ha battuto il suo peggior rivale con la stessa moto, del medesimo team Provec. 

Gara indecifrabile ma comunque finita bene quella di Chaz Davies, che calca il terzo gradino del podio avendo avuto la meglio su uno scatenato Xavi Fores, quarto con la Ducati Barni a pochi metri dall’ufficiale Aruba.

Al di là del deludente (per lui) quinto posto, ciò che fa riflettere è come questo sia arrivato: Rea in Australia ha sofferto, ora siamo tutti curiosi di vedere se si tratti di un episodio singolo o di una vera rivoluzione.

Determinato sino a sfiorare più volte la caduta, Alex Lowes porta nel garage Yamaha un sesto posto decisamente sudato; Leon Camier piazza la Honda CBR al settimo, ottavo e gambero l’irlandese Laverty che, scattando dalla seconda casella, sperava in qualcosa di meglio.

Van Der Mark le ha prese – in tutti i sensi – dal compagno di team ed ha concluso in nona posizione, Mercado è stato autore di una bella corsa e regala al neonato team Orelac un decimo posto incoraggiante; Baz torna nelle derivate con un undicesimo, meglio dell’americano Gagne, del turco Razgatlioglu, di Ramos e Jezek. Anche a centro gruppo i duelli si sono consumati dal primo all’ultimo passaggio ed è un’altra novità rispetto allo scorso e prevedibile anno.

 

Classifica piloti: Melandri 25, Sykes 20, Davies 16. 

 

LA CRONACA- Si impenna l’Aprilia di Laverty ed agevola Sykes, che scatta alla grande dalla pole; Rea recupera in poche curve ed è già in seconda posizione, Melandri è terzo, l’irlandese quarto. Fores precede Davies, Lowes e Van Der Mark sono settimo ed ottavo Baz nono.

Camier lotta in decima posizione, al secondo giro sono tanti i duelli, anche se al comando della corsa Sykes aumenta il proprio vantaggio su Rea, anzi, su Melandri, che passa il Campione del Mondo. Però Rea risponde e torna in seconda piazza. Più indietro cade Maxwell.

Quarto giro di gara, Sykes tenta la fuga, Rea e Melandri sono vicini, Fores e Davies lottano per la quarta piazza; Laverty è sesto, dopo di lui le due Yamaha Pata. Baz è nono, Camier chiude la top ten.

Cade qualche goccia dalle nuvole australiane ma la corsa continua: a 16 passaggi dalla fine Sykes ha accumulato un vantaggio cospicuo su Rea, ma il numero 1 sta recuperando i metri perduti in partenza; Melandri è terzo, Fores quarto, Davies quinto.

Si muove la Ninja di Sykes, che derapa tantissimo; Tom ha ormai Rea a pochi metri, ma non solo lui: anche Melandri tiene il passo delle due Kawasaki, rimanendo in corsa per la vittoria. Più indietro Fores e Davies, Van Der Mark ha superato Laverty, Camier è nono.

A metà gara è sempre Sykes in prima posizione, Rea e Melandri vedono la marmitta della ZX10RR numero 66 sempre più vicina, Fores è quarto, prima di Van Der Mark. Non decolla la corsa di Davies, sesto, alle prese con Alex Lowes. Più indietro, ecco Razgatlioglu undicesimo, Gagne tredicesimo, Ramos chiude la zona punti.

Ad 8 passaggi dalla bandiera a scacchi Melandri supera Davies in frenata, derapando; ora Marco è secondo con in testa la prima posizione, ancora detenuta da Sykes. Cade Yonny Hernandez, mentre era fuori dalla zona punti.

Si scannano i due piloti Yamaha Lowes e Van Der Mark, in lotta per la sesta piazza: Alex e Michael si sorpassano vicendevolmente più volte, prendendosi più di un rischio.

Torniano in testa alla gara, quando mancano 4 giri Melandri salta Sykes alla fine del rettilineo e mette la Ducati numero 33 in prima posizione; il ravennate guida al 100% per mantenere la posizione, perché Tom non vuole farlo scappare.

Rea rimane terzo, con evidenti problemi alla gomma posteriore, Davies è quarto, con Fores che vuole però superare il gallese del team Aruba. Davies e Fores acciuffano e sorpassano Rea, che cede le armi alle due Ducati.

L’ultimo giro è da passerella per Melandri, che vince la prima gara 2018… sul podio Sykes con la Kawasaki, lo completa Davies. Quarto Fores, quinto Rea, poi Lowes, Camier, Laverty e Van Der Mark. Decimo Mercado, Baz e Gagne a punti.

 

 

 

 

 

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