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MotoGP, Cecchinello: “Stoner portava la moto al limite senza conoscerla”

VIDEO “Un dettaglio: Casey nel 2006 arrivò in Qatar 10 minuti prima del turno e fece il miglior tempo, senza parlare con i meccanici. Marquez? Rimarrà per sempre in Honda, non ha interesse a cambiare”

MotoGP, Cecchinello: “Stoner portava la moto al limite senza conoscerla”

È stato Lucio Cecchinello il primo ospite delle live chat di giugno. Nel giorno della Festa della Repubblica il patron del team LCR ha toccato diverse tematiche tra cui la crisi che ha colpito i team indipendenti. Si parla di 2020 e anche di 2021 con il mercato a tenere ovviamente banco.

Lucio ha espresso anche un ricordo per Carlo Ubbiali, 9 titoli iridati, scomparso ieri a 90 anni, che per breve tempo ha vestito i colori del team LCR come consulente.

“Siamo stati costretti ad affrontare una situazione surreale – ha esordito Lucio parlando della crisi – noi siamo un team privato ed eravamo riusciti ad avere degli acconti da parte degli sponsor, grazie a cui abbiamo pagato le spese iniziali, ricevendo poi il semaforo verde da Honda di sospendere i leasing delle moto. Siamo quindi riusciti a gestire la situazione, ampliando con la banca l’estensione del fido. Questa non è una situazione drammatica, ma bisogna calibrare bene ogni cosa”.

Cosa ti aspetti dal futuro?

“Al momento il livello di preoccupazione è esteso anche al 2021. Le proiezioni di vendita delle aziende per il prossimo anno al momento sono in negativo e l’industria motociclista sta risentendo fortemente di tutto ciò”.

Parlando di mercato. Ti piacerebbe avere Petrucci in LCR?

“Al momento noi abbiamo Cal come pilota e la nostra priorità è quella di rinnovare con lui. La scelta però non è solo nostra:  abbiamo una moto ufficiale, di conseguenza la HRC è una voce importante sulla scelta del pilota. Credo che Danilo possa adattarsi bene allo stile della Honda, possiede per certi versi quel modo di guidare che aveva Stoner, inoltre ha la forza per domare una RCV. Mi piacerebbe, dato che potrebbe essere la prima volta in LCR di un pilota italiano”.

Qual è la deadline con Cal?

“Io credo che Cal avesse deciso di ritirarsi dopo l’incidente di Phiillip Island. A mio avviso è una reazione normale per un pilota che sa di essere nella fase finale della propria carriera. Magari aveva immaginato di smettere per ché l'operazione, riuscita, per rimettergli a posto la caviglia è stata lunga e difficile. Poi però ha valutato di estendere il contratto di un anno, perché non si sente ancora finito. Inoltre, sono dell’idea che il lockdown, abbia fatto capire alla gente quanto amiamo il nostro lavoro. Anch'io ogni tanto ho pensato: ancora qualche anno e poi mi dedico ad altro, ma ora ho capito quanto tengo al nostro sport”.

Rimanendo in tema di piloti: pensi che Miller possa essere avvicinato a Stoner?

“Io credo che Casey sia stato il talento più grande degli ultimi 20 anni. Senza una preparazione adeguata e specifica alla moto riusciva a interpretare il mezzo alla perfezione facendo le migliori traiettorie per portare la moto al limite. Ha saputo fare delle cose davvero straordinarie, facendoci sognare. Ricordo ancora la pole al debutto in Qatar: arrivò all’ultimo in circuito a causa di un disguido aereo, era venerdì mattina, mancavano 17 minuti all’inizio della sessione. Fece il miglior tempo nella FP1, in seguito colse la pole l’indomani. Miller  ha tutte le caratteristiche per guidare una moto di grossa cilindrata. Ai tempi Suppo ha voluto puntare forte su di lui, anche se sono dell’idea che Jack meritasse una maggiore assistenza. Non ho mai capito perché lo misero sotto contratto, senza però dargli il massimo del sostegno. Ad oggi Miller ha però dimostrato di avere le carte per lottare coi migliori”.

Cosa pensi invece i Valentino. Un lettore scherzando ci ha detto che se corresse in Moto2 avrebbe vinto in tutte le categorie.

“È incredibile come sia inesauribile la passione di Vale per le moto e le sue motivazione. Vale non deve dimostrare niente a nessuno, dato che per due decadi è stato il migliore. Non ha sicuramente problemi economici, ma non penso che, dopo esser stato il riferimento nella classe regina, voglia provare altre categorie. Tra l’altro è da ammirare l’aiuto che presta ai giovani dell’Academy. So per certo che ha rifiutato somme importanti, a cinque zeri, per accogliere nella Academy piloti economicamente disponibili a pagarsi l'accesso”.

Pensi che Vale voglia dimostrare alla Yamaha di aver commesso un errore a non confermarlo nel team ufficiale?

“Potrebbe anche essere una motivazione, ma allo stesso tempo è vero che la Yamaha darà a Vale il massimo del supporto e dell’assistenza. Sono dell’idea che tra Casa e pilota ci sia stato un colloquio trasparente in merito al 2021”.

Come giudichi la Honda in questi test invernali?

“I test sono fatti per provare e in Malesia abbiamo avuto delle buone impressioni. Marc ha invece sofferto l’intervento alla spalla e non era al 100% della forza fisica, ne parlai con Alzamora, il suo manager, che conosco benissimo per averci corso insieme. Loro non erano più di tanto preoccupati del cronometro, ma della salute di Marquez. In Qatar invece ci sono stati grossi problemi, dato che la moto non girava nelle curve veloci. A finire nel mirino sono state le nuove ali ed è per questo motivo che ci chiesero una delle moto 2018 di Nakagami per avere delle conferme da una prova comparativa. Ci siamo quindi resi conto che l’aspetto aerodinamico, in circuiti con curvoni veloci come il Qatar, era uno dei nostri punti deboli.  

Hai mai avuto proposte per cambiare Casa?

“Certo! Ogni volta che un costruttore inizia un progetto dopo un paio d’anni si rende conto che si deve ingrandire per acquisire maggiori informazioni. Sono stato contattato da KTM e Aprilia, mentre nel 2016 c’è stata una discussione con Suzuki. La nostra priorità è sempre stata quella di rinnovare con Honda per ragione storiche e di interesse da parte dei nostri sponsor”.

Come lo vedresti Iannone sulla Honda?

“Iannone ha un grande potenziale, credo che possa essere forte anche con la Honda. Sono però convinto che con Aprilia possa fare bene e a Noale credono in lui”.

Cosa pensi del quadriennale a Marquez?

“Da una parte è una novità, dall’altra è evidente che la Honda ha voluto mettere una barriera alle altre Case. HRC è una realtà che ha un rapporto molto personale e sono dell’idea che Marquez sarà per sempre un uomo Honda. Penso che Marc non abbia interessi a cambiare squadra. Un discorso che certi versi lo accomuna a Doohan”.

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