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Ponte di Genova: a norma o no? Arriva la replica del commissario

Una struttura ancora in attesa di essere inaugurata e già contestata da alcuni, per la possibilità che la curva in direzione Savona debba avere un limite di soli 70 km/h

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La vicenda è diventata di attualità negli scorsi giorni, ma era nota ai tecnici da tempo, ancora prima che iniziassero i lavori per la demolizione del ponte Morandi, per la successiva ricostruzione del nuovo viadotto sul Polcevera. Di fatto il tutto ruota intorno ad un "nodo normativo", che da un lato prevede delle regole geometriche di costruzione delle strade, che sono in vigore dal 2001 (Dm Infrastrutture 5 novembre 2001, n. 6792), dall'altro non prevede che le stesse siano applicate alle strade già esistenti. Da non addetto ai lavori sembra una follia, in pratica una strada nuova, con le medesime caratteristiche di una esistente, potrebbe avere un limite di velocità inferiore, solo perché realizzata dopo l'entrata in vigore di una norma. Se ci pensate però è lo stesso concetto che si applica in una miriade di casistiche. Le auto e le moto attualmente omologate devono sottostare a regole ben più severe di quelle che erano applicate in passato, ma sulle strade possono circolare anche mezzi di decine di anni fa. Uscendo da questo contesto, pensate all'impianto elettrico di casa, che se non viene toccato può bellamente fregarsene delle norme attuali, ma se ristrutturate un appartamento deve essere "messo a norma" per ottenere le necessarie certificazioni.

Il caso dell'ex ponte Morandi pare essere "nel limbo", perchè di fatto la costruzione è nuova, ma va a sostituire un tratto preesistente con caratteristiche difficilmente modificabili. In concreto, l'oggetto del contendere è la curva in direzione Savona, prima dell'entrata in galleria. Il raggio è troppo stretto in base alle indicazioni previste dalla norma del 2001, ma sarebbe stato necessario uno scavo che modificasse la tratta in galleria per circa 100 metri per poter rispettare queste prescrizioni.

A far chiarezza, o almeno a tentare di farlo, arriva la replica del commissario a quanto è stato pubblicato e detto in questi giorni. Si tratta di una nota (datata 19 luglio), in cui il commissario (il sindaco di Genova, Marco Bucci) dichiara che dalla "verifica di rispondenza funzionale e normativa, chiunque può verificare che la costruzione è a norma e, chi è in possesso delle necessarie competenze, può meglio comprendere le relazioni di calcolo e i progetti esecutivi".

L'ipotesi è quella che la curva oggetto del contendere (sulla quale potrebbe essere imposto un limite di 70 km/h) era "preesistente già nel vecchio ponte  e non vi sono vincoli geometrici cogenti da rispettare, ma si è liberi di trovare soluzioni migliorative su misura derivanti dall’analisi del rischio; ciò è stato fatto per il nuovo viadotto, con il conforto dell’interlocuzione con il Consiglio superiore dei lavori pubblici".

Non resta che attendere, ma sarebbe davvero un nonsenso avere un viadotto di nuova costruzione, certamente più moderno e sicuro rispetto alla struttura crollata il 14 agosto 2018, con un limite di velocità così basso e che, ovviamente, sarebbe causa di un incremento del traffico in quel tratto. Si passerebbe dai "vecchi" 90 km/h del Morandi a 70-80 km/h per il nuovo viadotto sul Polcevera.

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