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MotoGP, Crutchlow: "Il braccio non sta bene, la pelle è incollata al muscolo"

"La maggior parte dei piloti non riuscirebbe a correre nelle mie condizioni. Il mio futuro? I colloqui con i fast food stanno andando bene"

MotoGP: Crutchlow:

Le condizioni di Cal Crutchlow non migliorano e questa stagione, che potrebbe essere l’ultima per lui in MotoGP con l’unica possibilità in Aprilia per continuare, si sta rivelando un vero calvario. Se la caviglia infortunata per un banale incidente nel paddock a Barcellona è ormai guarita, lo stesso non si può dire del braccio. Operato per risolvere il problema della sindrome compartimentale, sembra ora che la situazione sia peggiore di prima.

Sono stato 10 giorni a casa e sono andato 10 volte in ospedale - ha scherzato, ma non troppo, il pilota del team LCR - Se devo essere sincero, il braccio non è in una bella condizione e questo è il motivo per cui non sono andato a Portimao, non volevo affaticarlo. Voglio correre qui a Le Mans, poi andrò nuovamente dal dottor Mir per capire quale sia la migliore opzione per me".

Cal ha descritto senza giri di parole le sue condizioni.

Il braccio è gonfio, pieno di liquido, la pelle è incollata al muscolo e al tendine perché non c’è più la guaina - ha detto - Ho provato con massaggi e fisioterapia ma la situazione non migliora. Servirebbe tempo per guarire, ma adesso avremo 3 gare di fila, poi altre 3 e non sarà semplice”.

Crutchlow, però, non ha nessuna intenzione di arrendersi.

Credo che le maggior parte delle persone non riuscirebbe a guidare in queste condizioni, io sì e ne sono orgoglioso - ha cercato di vedere almeno un lato positivo - Io voglio continuare il mio lavoro e la cosa positiva è che non sono un rischio per la sicurezza degli altri piloti. Però non è facile correre così, a Barcellona sono arrivato 10° ma avrei avuto la velocità per stare con i primi”.

Anche se la voglia non manca, il britannico sa che potrebbe ancora doversi fermare, come era successo a Misano.

Se lo farò, non sarà una decisione che prenderò alla leggera - ha assicurato - Io sono il primo a volere correre, se non potrò sarà perché nessun altro ci riuscirebbe. Honda non mi sta facendo pressione per continuare, semmai è Lucio Cecchinello a farmene, ma il mio contratto è con la Honda e non con lui”.

Fra una settimana il TAS ascolterà Iannone, dopo qualche giorno ci sarà la sentenza che deciderà se Andrea potrà tornare a correre o no.

“Come va la mia ricerca del lavoro? Per i fast food non male - ha ironizzato Cal - L’unica cosa che so è che, se avrò la possibilità di correre anche il prossimo anno, il mio braccio sarà a posto dopo un inverno di riposo”.

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