Cal Crutchlow mancherà molto alla MotoGP, non solo in pista ma anche per il suo modo di fare e la sua ironia. Ascoltare il britannico è sempre uno spettacolo, per il suo senso dell’umorismo e i suoi racconti. Anche dopo le qualifiche a Portimao non si è tirato indietro con qualche aneddoto.
“Se dormirò bene questa notte? Penso di sì, non sarà una notte come quella dopo la gara di domenica scorsa a Valencia, altrimenti non riuscirei a essere sullo schieramento. Volete sentire una storia?”.
La risposta è scontata.
Dopo il GP, Cal, Miller, Sam Lowes e Dakota Mamola avevano pensato di festeggiare un po’ e di concedersi qualche bicchiere.
“La cosa più divertente è stata che verso le 5 del mattino siamo andati al motorhome di Mir e abbiamo visto che la porta era leggermente aperta. Così siamo entrati per svegliarlo, ma se ne era già andato a casa. Allora abbiamo cercato la coppa per farci una foto, ma se l’era portata via”.
La retata non è andata a buon fine, ma Cal ha un altro bel ricordo. Come quello delle sue ultime qualifiche, finite al 4° posto. Anche grazie alla complicità di Miller.
“Sapete che siamo amici, a parte quando mi è venuto addosso a Silverstone nel 2015 - ha scherzato Crutchlow - Non lo avevamo programmato ma è successo, ha molto rispetto per me e poi io sono vecchio, non è così facile per me. La cosa divertente è stata che sa che quanto io fatichi nel giro di uscita e lui si è messo a tirare come un pazzo per prendere Morbidelli o qualcun altro. Per fortuna sono riuscito a non perderlo”.
Le cose poi sono andare bene.
“Peccato per un errore nell’ultima parte della pista, avrei potuto giocarmi la prima fila, magari anche la pole - ha continuato - Però è bello sapere che sono ancora il 4° pilota più veloce del mondo, almeno in qualifica. Man mano che passano i giorni questo fine settimana diventa sempre più emozionante, ma è normale che sia così. È stato bello vedere Lucio, Beefy e tutti i ragazzi nel box contenti. Soprattutto dopo aver passato al primo posto le Q1” ha sorriso.
Domani sarà la sua ultima gara, almeno da pilota a tempo pieno.
“Non so veramente cosa aspettarmi - ha detto - So solo che sarà meglio se non sarò in gruppo, dietro a un altro pilota, perché con la Honda facciamo traiettorie un po’ particolari”.