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Prova video | Aprilia Tuono V4 Factory 2021: reginetta da pista!

La nuova Aprilia Tuono V4 Factory “evolve senza stravolgere”; in pista va forte come una supersportiva ma è molto più facile da governare. E soprattutto crea dipendenza! Ecco come va

Prova video | Aprilia Tuono V4 Factory 2021: reginetta da pista!

Al Cremona Circuit la temperatura dell’aria è torrida e quella dell’asfalto… ancor di più: solo chi ha la passione viscerale per le due ruote la può sopportare! Già si cuoce in pantaloncini e maglietta, figuriamoci con addosso il sottotuta, le calze lunghe, le protezioni e la tuta in pelle. Poi i guanti, il casco… ma fa niente, chiunque sia presente a questa “festa” organizzata da Aprilia, può tollerare tutto ciò e anzi, lo fa pure con piacere. Sì perché schierate in ordine maniacale sulla pit-lane, ci sono una fila di Aprilia Tuono V4 Factory, RSV4 2020 e 2021 ed RS660 pronte ad accogliere i clienti che hanno prenotato una delle due esperienze in pista messe a disposizione dalla casa di Noale: la Exclusive Ride o la Riding Academy. Come ogni anno infatti, Aprilia offre a clienti ed appassionati, la possibilità di girare con la gamma V4 o, in alternativa, con la nuova RS660. Tutti i dettagli sono sempre in aggiornamento sul sito ufficiale Aprilia nella sezione specifica dedicata agli “Aprilia Racers days”: bisogna solo entrare e prenotare quella che più si addice alle vostre esigenze.

Avete voglia di provare la scarica di adrenalina regalata dai famosi V4 con architettura a 65°? Scegliete la “Exclusive Ride” e assicuratevi da uno a quattro turni a bordo di Tuono V4 Factory o RSV4 Factory su una pista a scelta tra Vallelunga, Misano, Cremona, Imola e Mugello. A disposizione di ogni pilota c’è il Box Hospitality, un rinfresco di benvenuto, assistenza tecnica e il supporto di istruttori qualificati FMI ai quali chiedere consigli e confronti per migliorare la dinamica di guida in pista. Non ci sono limitazioni se non quella di seguire l’apripista durante il primo giro per poi dare sfogo alla potenza dei V4. Diverso l’approccio invece per chi decide di prendere parte ad uno dei corsi della “Riding Academy” che può essere “V4” o “RS660”: l’esperienza dura un’intera giornata e – a seconda della tipologia di corso scelta – può essere effettuata con moto Aprilia compresa nel prezzo o con moto propria. Si parte dalla Riding Academy V4 per passare poi alla V4 Step2, alla V4 con moto Aprilia Avanzato (no moto propria in questo caso) o alla Riding Academy RS660, a nostro parere una moto eccezionale per imparare e per dare sfogo alle proprie capacità con una moto che impegna ma senza mai risultare scorbutica o imprevedibile. A noi è destinata una Tuono V4 Factory 2021 gommata Pirelli Diablo Supercorsa SC1 che ci accompagnerà durante tutta la giornata.

NON E’ UNA NAKED: E’ LA TUONO!

Sì, perché come lei, c’è soltanto lei. Sono anni che Aprilia si fa largo tra le hypernaked grazie a una formula azzeccata che non ha avuto bisogno - nemmeno per il 2021 - di stravolgimenti eccessivi, anche per quanto riguarda il design che si è evoluto senza tradirne l’anima . Aprilia Tuono V4 Factory mantiene il cupolino fissato al telaio, scelta indispensabile per un avantreno libero da pesi a tutto vantaggio della dinamica di guida che rimane un punto di riferimento per la categoria. Proprio il cupolino ospita ora il nuovo gruppo ottico a LED con luci DRL perimetrali che abbracciano i due proiettori principali delineando la nuova firma luminosa che contraddistingue la famiglia delle Tuono. Rispetto al modello precedente, le frecce sono ora integrate nei profili DRL e sfruttano il sistema di spegnimento automatico a svolta avvenuta; la Tuono 2021 è dotata della tecnologia “bending lights” che prevede l’accensione di due fari supplementari presenti nelle parabole a moto inclinata, aumentando la visibilità in piega proprio all’interno della curva. Nuove sono anche le plastiche della carrozzeria che riprendono il concetto di doppia carenatura con funzione di appendice aerodinamica integrata, a conferma dell’impegno di Aprilia nello studio di soluzioni aerodinamiche sempre più complesse. Sulla naked non ci sono ali come sulla RSV4 perché qui è la pressione dell’aria incanalata tra le due pareti della carena che contribuisce ad ottimizzare la stabilità alle alte velocità, deviando inoltre l’aria calda estratta dal motore. Gli ingegneri Aprilia hanno lavorato sull’ergonomia della seduta, partendo da una nuova sella più larga e lunga, finalmente adatta anche ai motociclisti di alta statura che ora hanno modo di muoversi più agevolmente e di scorrere più indietro quando ci si spalma sul serbatoio alla ricerca della massima aerodinamicità in rettilineo. Serbatoio che è stato totalmente ridisegnato con fianchi più stretti ed una forma che supporta gli arti superiori in staccata, diminuendo così lo sforzo applicato sulle braccia in questa fase, oltre a restituire un appoggio migliore per la gamba esterna durante la percorrenza di curva. Le modifiche non hanno intaccato la capacità di riempimento che è sempre pari a 18,5 lt.

ECCELLENZA CONFERMATA

La chiave del successo sta nella ciclistica, da sempre un riferimento per la categoria. Il telaio, derivato dall’esperienza maturata in Superbike e nella MotoGP, ha ben 10 anni e non è in programma la sostituzione perché il livello raggiunto è lo stato dell’arte. Il feeling con la ruota anteriore e le sensazioni che è capace di trasferire al pilota, permettono di acquisire immediata fiducia nell’avantreno, disegnando traiettorie perfette senza bisogno di essereintepretata. Il telaio in alluminio sfrutta la resistenza e l’affidabilità di elementi fusi e stampati, uniti tra loro tramite saldature per il raggiungimento di una rigidezza torsionale capace di garantire il massimo controllo di guida. Tutto nuovo invece, è il forcellone che acquisisce la capriata di rinforzo inferiore e che passa da una più complessa costruzione a sette elementi a quella attuale composta da soli 3; grazie ai bracci più lunghi della capriata stessa, aumenta del 48% la rigidità trasversale del forcellone nella zona di passaggio del perno ruota, a tutto guadagno della trazione. Nessuna novità invece, sul fronte del reparto sospensioni che prevede ancora l’adozione dell’avanzatissimo sistema semiattivo Öhlins Smart EC 2.0 che permette la calibrazione semplice e personalizzabile di forcella, mono posteriore ed ammortizzatore di sterzo con due modalità di intervento: semiattiva o manuale, entrambi selezionabili e gestibili attraverso i nuovi pulsanti al manubrio. Sono disponibili 3 mappe in modalità semiattiva – che vanno da quella idonea all’uso in pista con pneumatici in mescola a quella ideale per la strada – e 3 in modalità manuale, simili alle precedenti ma senza l’assistenza semiattiva, appunto. Si può intervenire su ogni parametro e, nel momento in cui ci si “perde”, basta un reset e tutto torna ai valori impostati dagli ingegneri Aprilia.

NUOVA STRUMENTAZIONE ED APRC DI 4° GENERAZIONE

L’interfaccia OBTi per la calibrazione delle sospensioni è chiaramente visibile sulla nuovissima strumentazione TFT da 5 pollici, ancor più chiara e leggibile della precedente; i nuovi blocchetti al manubrio – nello specifico quello di sinistra – sono diventati user friendly, perdendo il joystick presente sulla MY2020 che rendeva difficile il passaggio tra le schermate, soprattutto con i guanti. Ora sono presenti 4 tasti di navigazione che permettono di muoversi agevolmente tra i menù, gestendo indipendentemente anche tutti i controlli presenti di quello che è forse il più evoluto e completo pacchetto elettronico disponibile su una moto di serie: parliamo dell’Aprilia Performance Ride Control (o APRC) giunto alla sua quarta generazione. La piattaforma inerziale a sei assi dalla velocità di calcolo aumentata, gestisce ora anche il controllo del freno motore denominato AEB – Aprilia Engine Brake – in maniera totalmente indipendente dalla mappatura selezionata. Migliora la gestione di tutti i controlli che ben conosciamo, con una nota particolare per l’AWC, ossia l’anti-impennata che lavora in maniera egregia, “appoggiando” la ruota a terra, senza tagli improvvisi. Confermato il Traction Control (ATC) regolabile in marcia dal blocchetto sinistro, l’AEM – Aprilia Engine Map - , il Launch Control (ALC), il Cruise Control (ACC), il Pit Limiter (APL) nonché l’AQS, ossia la gestione ancor più fine del Quick Shifter secondo Aprilia. Oltre all’APRC è presente di serie il Cornering ABS regolabile su tre livelli, sviluppato in collaborazione con Bosch sul sistema 9.1 MP, che analizza differenti parametri (livelli di beccheggio ed imbardata, accelerazione laterale, angolo di piega, pressione sulla leva del freno) garantendo il miglior rapporto tra decelerazione e stabilità. Vengono ora introdotti anche sei Riding Mode, tre per l’utilizzo stradale e tre per quello in circuito. Su strada è possibile scegliere tra Tour, Sport e User: il primo è ideale per l’utilizzo nel quotidiano, il secondo per una guida sportiva su strada ed il terzo è completamente personalizzabile dall’utente. In pista invece, il Riding Mode denominato Race è stato messo a punto dal team di sviluppo Aprilia per supportare il pilota in pista sfruttando le massime potenzialità della Tuono V4 Factory. Track 1 e Track 2 permettono ai piloti più esperti di costruire mappe personalizzate da salvare e magari da utilizzare sui propri circuiti preferiti. Per quanto la Aprilia Tuono V4 Factory sia una nuda votata alla sportività estrema, è possibile acquistare il modulo aggiuntivo Aprilia MIA, la piattaforma multimediale che permette la connessione allo smartphone per un utilizzo a 360° anche sotto l’aspetto dell’infotainment.

L’ARCHITETTURA CHE CI PIACE: V4 A 65°

Il carattere che contraddistingue la Tuono è merito del quattro cilindri a V di 65° imbrigliato nel bellissimo telaio in alluminio. La costruzione a V stretta ha permesso di ottenere un ingombro longitudinale incredibilmente ridotto, a favore della centralizzazione delle masse; il basamento è monoblocco in alluminio con canne cilindro integrali per ottenere il massimo di rigidezza e costanza di rendimento mentre il contralbero provvede a smorzare le vibrazioni. Non andate alla ricerca di un “2..” davanti al numero dei cavalli erogati dal propulsore perché gli ingegneri Aprilia non hanno voluto strafare, anzi, hanno lavorato per mantenere inalterata la potenza sprigionata dal 1077 cc di Noale. Iniettare 30 cavalli in più sarebbe stato possibile, e lo hanno dimostrato con la Tuono X (221 cv per 166 kg), ma la formula vincente della Tuono V4 Factory non è da ricercarsi nella mera potenza massima, più semplicemente nel perfetto bilanciamento di tutti gli elementi che la portano ad essere il risultato perfetto di un’equazione matematica. La stringente normativa Euro5 poi, ha obbligato tutti i produttori a lavorare alacremente per non sacrificare coppia e cavalli sull’altare delle prestazioni: il sistema di distribuzione adotta ora bicchierini delle molle delle valvole più leggeri ed efficienti (come quelli della RSV4 per intenderci) che hanno permesso di innalzare il regime di rotazione massima di 300 giri/min, passando dai precedenti 12.500 agli attuali 12.800, ottenendo un allungo ancora più entusiasmante. Grazie al nuovo impianto di scarico abbinato al catalizzatore a matrice ceramica ed alla nuova centralina Magneti Marelli ECU 11 MP, quattro volte più veloce in fase di calcolo rispetto alla precedente, la Tuono 2021 riesce a mantenere il valore di potenza massima di 175 cv a 11.350 giri, supportato da 121 Nm di coppia a 9.000 giri/min. Non rimane quindi che salire in sella e dare sfogo alla potenza della stupefacente nuda di Noale.

IMPRESSIONI DI GUIDA

Non avrà il sex-appeal della nuda italiana più famosa per essere anche l’unica naked con le “ali”, ma anche da ferma la Tuono V4 Factory sa come farsi notare. E’ bella come solo lei sa essere, con quel codino che richiama la stirpe dalla quale proviene. Appena saliti in sella ci accorgiamo subito del maggior spazio a disposizione del pilota e di quanto sia più comoda a livello di seduta. La triangolazione è perfetta come sempre e il serbatoio più stretto la fa sembrare ancora più snella della MY2020. La sensazione è di essere a casa, con polsi, piedi ed inclinazione della schiena posizionati esattamente come ti aspetteresti. Giriamo la chiave ed il nuovo TFT si illumina, indicando chiaramente le informazioni in merito alla modalità di visualizzazione selezionata. Siamo in pista e quindi scegliamo la mappa Race che sfrutta le sospensioni semiattive con taratura specifica con gomme in mescola, dato che per l’occasione Aprilia ci offre la Tuono con esaltanti coperture Pirelli Diablo Supercorsa SC1 mentre dal concessionario uscirà con le equivalenti ma non in mescola, ossia la versione SP. L’asfalto di Cremona è rovente, esattamente come lo è la temperatura dell’aria. Il comando del gas Ride-by-Wire è diretto ma modulabile su tre livelli: scegliamo quello più soft in modo da avere riaperture lineari quando prendiamo in mano il gas in uscita di curva. Anche l’intervento del freno motore è settato al minimo, per la massima scorrevolezza in ingresso di curva; controllo anti-impennata al minimo, ABS Cornering sempre al minimo e sistema anti-sollevamento del posteriore (Rear Liftup Mitigation) disattivato, dato che utilizziamo la Tuono in modalità Race e non Road.

Non serve nemmeno qualche giro per prendere confidenza, dato che tra le mani sembra di avere uno scalpello che incide traiettorie precise nell’asfalto: il muso sta dove lo metti e la percorrenza in curva è stabile e veloce, anche in appoggio, come accade in curva 1 e in quella che ora è diventata curva 9. Quando si esce dalla curva 10 che immette sul lungo rettilineo di Cremona, il posteriore tende a scivolare per le altissime temperature ma questo non impedisce al V4 di scaricare tutta la sua potenza sul generoso 200/55 al posteriore: le marce entrano rapidamente, una dopo l’altra, grazie al Quick Shift Aprilia che è morbido e velocissimo a salire di marcia tanto quanto lo è in scalata, anche a gas aperto. Ci pensano poi le pinze Brembo M50 abbinate a pastiglie dall’alto coefficiente frenante a garantire staccate impressionanti, una dietro l’altra, senza mai andare in crisi. La silhouette snella della Tuono la rende agile e velocissima anche nel cambio di direzione con lieve scollino del nuovo tratto tra curva 3 e curva 4; si raccordano poi le curve 5 e 6 con la moto piegata e, in situazioni come queste, si nota come la rinnovata forma del serbatoio garantisca maggior supporto alla gamba esterna in percorrenza di curva. Il motore spinge fortissimo e su un circuito come questo, lo si può sfruttare appieno, anche sul lungo rettilineo dove si riesce a dare sfogo a tutta la sua potenza; la protezione dell’aria è praticamente inesistente ma in posizione raccolta, quasi non ci si fa caso. Quello che stupisce della Tuono – e osiamo dire “ancora” – è la facilità con cui si fa guidare, la semplicità con la quale accompagna il pilota in svariati turni in pista. Si rischia di andare forte come con una sportiva ma facendo meno della metà dello sforzo, con la conseguenza di non voler rientrare mai. Il pacchetto APRC poi, eccelle sotto ogni punto di vista ed il feeling si fa sempre più intenso. La sensazione è che possono anche esserci concorrenti con 30 cavalli in più, ma la scelta di Aprilia di mantenere un equilibrio che non metta mai in crisi la moto e tantomeno il pilota, risulta – ancora una volta – vincente.

QUANTO COSTA DIVERTIRSI CON GUSTO?

Per chiudere in garage una Tuono V4 Factory 2021, servono 19.900 euro: nessun cruccio per scegliere la colorazione dato che è disponibile solo in tinta Aprilia Black, dove il nero lucido si alterna al rosso in quella che è una classica scelta cromatica tipica della Casa di Noale. Numerosi gli optional con i quali arricchire la vostra Tuono: si vai dai cerchi forgiati alle parti in carbonio, passando per quello che dovrebbe essere un accessorio “obbligatorio” ma che, nella maggior parte dei casi, non lo sarà. Il bellissimo terminale di scarico Akrapovic installato sulla moto in prova, include il catalizzatore ed una paratia in carbonio, è omologato Euro5 ed è perfetto per completare il look racing di questa hypernaked. Peccato per il prezzo: servono infatti ben 3.655€ per averlo, ma considerate che parliamo solamente di uno slip-on. Dovremmo trovarle qualche difetto, giunti a questo punto? A volersi sforzare, il rivestimento rosso della sella è soggetto a sporcarsi facilmente e il comando che permette di aumentare o diminuire l’intervento del controllo di trazione sul blocchetto sinistro, è ancora in una posizione che porta a modifiche “involontarie” del valore impostato… ma tranquilli, accade soprattutto nell’uso intenso in pista quando ci si muove molto e, tendenzialmente, si interviene aumentando il livello di intervento e non diminuendolo.

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