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MotoGP, Honda segue la strada di Ducati e Dall'Igna: arrivano i deviatori di flusso

Sulle moto di Marquez ed Espargarò è spuntata una soluzione molto simile a quella presente sulle Desmosedici GP22. La scuola italiana di aerodinamica colpisce ancora e i giapponesi non stanno a guardare

MotoGP: Honda segue la strada di Ducati e Dall'Igna: arrivano i deviatori di flusso

E' diventata ormai una vera e propria abitudine quella di osservare le soluzioni portate in pista dalla Ducati e frutto del lavoro di Gigi Dall'Igna e del suo staff, per poi replicare le stesse soluzioni. C'è poco da fare quando si tratta di avere idee geniali, in Italia siamo semplicemente due passi in avanti come dimostrano le forme avveniristiche della Desmosedici ed anche dell'Aprilia RS-GP 22. 

Una soluzione apparsa sulla Ducati a Sepang ha fatto il proprio debutto oggi anche sulle Honda di Pol Espargarò e Marc Marquez, che hanno montato delle appendici laterali sulle RC213v che paiono nate per compiere esattamente lo stesso lavoro svolto da quelle presenti sulle GP22 di Borgo Panigale. 

La scuola di Dall'Igna continua a dettare il passo e per i rivali, che spesso non sono in grado di anticipare le sue mosse, l'unica strada percorribile è quella di accodarsi, esattamente come accaduto per tutta una serie di soluzioni tecniche applicate alla Desmosedici negli ultimi anni, come ad esempio gli abbassatori anteriori e posteriori. 

Le appendici in questione dovrebbero avere una duplice funzione, ovvero quella di pulire il getto d'aria che investe la carena e probabilmente quella di generare downforce al di sopra di una certa velocità per stabilizzare la moto in rettilineo e nella prima fase della staccata. Sia Pol che Marc hanno utilizzato delle carene con questa soluzione alternandole a quelle 'standard', per effettuare un lavoro comprativo e scegliere la configurazione aerodinamica da omologare. 

Da appassionati, nasce spontanea la riflessione secondo cui queste moto, con l'esasperazione della ricerca in ambito aerodinamico, stiano diventando sempre più simili a dei caccia piuttosto che a delle moto da corsa, almeno guardando alle forme del passato più recente. Ma lo sviluppo tecnologico non può essere fermato e con buona pace di chi vorrebbe vedere delle moto caratterizzate da linee più pulite, il buon Dall'Igna di certo continuerà a sorprendere anche in futuro con altre soluzione ardite quanto interessanti. 

Quando c'è stabilità regolamentare, come ci ha insegnato negli anni la F1, le forme aerodinamiche tendono a somigliarsi sempre di più perché una volta compreso quale sia il concetto vincente, ogni Costruttore lo applica a modo suo. Per adesso quindi tutte le moto in griglia, o quasi, hanno tratto libera ispirazione da quanto fatto da Dall'Igna e dal suo team di ingegneri. Sospettiamo che questo approccio non sia destinato a cambiare a breve. 

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