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MotoGP, GP del Sachsenring: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Quartararo e Zarco riportano in auge il French Touch, Miller fa cross sulla Ducati, Bagnaia sbaglia e la Honda raggiunge il punto più basso della sua storia

MotoGP: GP del Sachsenring: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Il Sachsenring senza Marquez è di Quartararo. Il French Touch che ha ritmo, sostanza e fa ballare di gioia Fabio. Anche Zarco ne è influenzato e gli fa compagni sul podio, come Miller che nonostante penalità e sassi si ritrova.

Buon per lui, perché Bagnaia fa il contrario, Aleix Espargarò non brilla e Bastianini forse era già ad Assen. C’è chi sta peggio? Sì, la Honda.

IL BELLO – Si rischia di essere ripetitivi, ma un Fabio Quartararo così va celebrato. Perché è intelligente, maturo, veloce come un campione deve essere. A volte sembra sparire, ma poi quando conta è sempre lì. Davanti, si intende. Non si può neanche sostenere che la sua Yamaha lo aiuti (si è dovuto aspettare mezzo minuto per vedere arrivare le altre), è lui che fa tutto. Bene, anzi di più.

IL BRUTTO – Si rompe, cade, cerca di cuocere i suoi piloti, l’unica cosa che non sa fare è andare veloce. La rivoluzione Honda si sta rivelando un’involuzione, a 40 anni fa, l’ultima volta che non prese neppure un punto iridata in un GP (era il Nogaro). Mancherà Marquez (Marc) ma qui i problemi sono ben più gravi. Qualcuno ha bisogno di altri indizi per ammetterlo?

IL CATTIVO – Come dice il nome, il Long Lap Penalty è una penalità che consiste nell’allungare il giro di qualche metro. Qualcuno, però, deve avere pensare che non bastasse: così Miller si è trovato in mezzo alla deviazione un po’ di sassi, che a un crossista come lui potrebbero avere fatto piacere. Per i prossimi GP si pensa di mettere delle bucce di banana, oppure dei coccodrilli. Nella tecnologica MotoGP non c’è nessuno che sappia usare una scopa? La risposta la dà la foto qui sotto.

LA DELUSIONE – Stava andando tutto bene, il podio era lì, ma il momento alto di Maverick Vinales è finito nel basso del posteriore della sua Aprilia. I guasti capitano, ma il tempismo è stato impietoso.

LA CONFERMA – Non si parla mai di lui. Perché è francese ma ce n’è un altro che va più forte, perché guida la Ducati ma ci sono altri che vincono. Johann Zarco va per la sua strada, collauda e guida, anche veloce. Va sul podio ed è il miglior pilota di Borgo Panigale in campionato. Forse è il momento di parlarne.

L’ERRORE – Chi cade ha sempre torto, Bagnaia lo sa anche se non si spiega il perché. Intanto il cassetto delle occasioni sprecate continua a riempirsi, se questo 2022 per lui sia già finito lo dirà il tempo.

LA SORPRESA – Poche gare fa c’era chi lo voleva di nuovo in Moto2, ma Fabio Di Giannantonio in MotoGP ci sta bene. Veloce contro il cronometro, ora sta trovando ritmo pure in gara. Ha messo moto e testa a posto, i risultati arrivano e magari prima di fine anno anche un podio.

IL SORPASSO – Purtroppo in MotoGP non ce ne ricordiamo uno. Giusto il botta e risposta tra Bagnaia e Quartararo al secondo giro. Un po’ pochino, ma la classe regina ci sta abituando così.

LA CURIOSITA’ – Può una Moto3 tenere testa a una MotoGp? Si, con un ‘se’. Sabato Izan Guevara, con i 250cc della sua GasGas, ha fatto la pole in Moto3 in 1’25”869, con quel tempo, esattamente 20 anni prima, sarebbe partito in prima fila nella classe regina.

IO L’AVEVO DETTO – Sarebbe facile infierire sulla promessa di Pecco di non fare più errori. Le vacanze si avvicinano e ci sentiamo tutti più buoni.

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