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MotoGP, Rio Hondo: ecco come Bezzecchi ha vinto e Bagnaia è affondato

L’ANALISI – Un ritmo infernale quello di Marco, che con la sua Ducati sembrava su un Jetski Per Pecco, invece, il rimpianto più grande che pesa come un macigno

MotoGP: Rio Hondo: ecco come Bezzecchi ha vinto e Bagnaia è affondato

Sognata, attesa, finalmente arrivata. Che spettacolo questo Marco Bezzecchi, che a Termas de Rio Hondo conquista la sua prima storica vittoria in MotoGP. A quanto pare era un segno del destino, perché proprio in Argentina fece centro ai tempi della Moto3 nel 2018. Il passato però è alle spalle e il presente è un misto di gioie e colori, che vedono questo romagnolo, per certi versi un po’ atipico, guardare tutti dall’alto della top class.

"Simply the Bezz" sembra essere il titolo perfetto per definire una domenica che rimarrà a lungo scalfita nella sua mente. Già, perché in Argentina l'alfiere MooneyVR46 ha recitato un ruolo a parte, dominando dal primo all’ultimo giro, tanto da lasciare solo le briciole alla concorrenza. Analizzando la sua prestazione, a Termas la sua vittoria l’ha costruita nei primi dieci giri di gara, dove per ben sei volte è sceso sotto il muro dell’1’46”.

Alex Marquez, che fino a quel momento era il suo diretto rivale, ci era riuscito in una sola occasione a stampare il crono di 1’45”. Questo aspetto rappresenta al meglio quanto fatto dal portacolori Mooney nel costruire le base per il primo successo in top class.

In seguito, dall’undicesima fino alla sedicesima tornata è rimasto costantemente sull’1’46” basso per poi gestire il ritmo negli ultimi otto interminabile giri verso la bandiera a scacchi.

Il trionfo di Bezzecchi si mischia alla delusione di Pecco Bagnaia, la cui gara è finita al 17° giro per una scivolata mentre era in seconda posizione davanti ad Alex Marquez. Il pilota piemontese si stava rivelando protagonista di una prestazione solida, massimizzando soprattutto il risultato in condizioni per niente semplici. Quartararo era infatti a ridosso della top ten, mentre le due Aprilia addirittura fuori.

Dando un occhio alla sua prestazione, nei primi otto giri il campione del mondo mostra un ottimo ritmo, riuscendo a rimanere sull’1’46” basso e abbattendo in ben due occasioni il muro dell’1’45”. Dalla nona tornata a seguire il passo invece si alza, perché Bagnaia si attesa sull’1’46”5 per poi portalo sull’1’46” alto.

Al 17° giro il colpo di scena che nessuno si sarebbe immaginato, ovvero la caduta che manda all’aria quella che erano le ambizioni del piemontese nel garantirsi un piazzamento sul podio. Pesa quindi come un macigno l’errore del portacolori di Borgo Panigale, tanto da buttare via in un solo colpo un podio e la leadership del Mondiale.

Tra meno di due settimane, ad Austin, l’esame di riparazione.

 

 

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