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SBK, Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Bautista vince con qualunque colore e su qualunque distanza, regolando il solito Razgatlioglu. Bassani torna sul podio, mentre Rinaldi sbaglia ancora. Gran vittoria per Manzi in Supersport

SBK: Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

I tifosi Ducati non sono rimasti delusi a Misano, dove Alvaro Bautista ha centrato la sua terza tripletta consecutiva, portando alla vittoria la sua Panigale V4R in un’insolita veste gialla. Il campione in carica fa un altro sport e lo ha dimostrato anche in Riviera, dove ha dato nuovamente la paga a Toprak Razgatlioglu, unico degli avversari a provare a dargli un po’ di filo da torcere, in un fine settimana casalingo che ha sorriso soprattutto agli alfieri di Borgo Panigale.

IL BELLO - Axel Bassani è tornato sul podio dopo un digiuno di 22 gare, prendendosi il terzo posto in Gara 2. Sorridente come forse non mai, il pilota di Feltre ha festeggiato il primo podio in stagione e a Misano, circondato dall’affetto del pubblico di casa, dopo aver tenuto a bada Jonathan Rea per tutta la corsa. Difficile immaginare un podio più bello di così. 

IL BRUTTO - Il Cannibale non ha più armi con cui lottare. La Kawasaki fatica a tenere il passo degli avversari e a Misano il sei volte iridato ha dovuto rivedere i suoi obiettivi, accantonando definitivamente l’idea di lottare con costanza per podi e vittorie. 

IL CATTIVO - Per gli Steward non può che essere Danilo Petrucci, sanzionato con un Long Lap per il contatto in Superpole Race con Dominique Aegerter. Un incidente che ha distrutto la gara di Danilo; Domi, Remy e Iker, lasciando il ternano acciaccato e lo spagnolo in infermeria, in uno sfortunato effetto a catena.

LA CONFERMA - Unico a trionfare in stagione senza chiamarsi Alvaro Bautista, Toprak Razgatlioglu ha ribadito a Misano di essere il primo, e forse unico, avversario del ducatista, lottando con le unghie e con i denti per la vittoria della gara sprint, fino alla doccia fredda della bandiera rossa.

LA DELUSIONE - Il tracciato del World Circuit Marco Simoncelli non ha sorriso ad Andrea Locatelli, che ha interrotto il trend di inizio stagione di un podio ad appuntamento. Il bergamasco ha faticato a trovare il ritmo in Riviera, chiudendo Gara 1 12° a 21”2 da Toprak, per poi terminare 7° e 6° le restanti due gare. Un po’ poco, rispetto alle prestazioni di Toprak e al potenziale di Andrea, sempre in Top 5 nelle prime 11 gare dell’anno.

L’ERRORE - Superato da Razgatlioglu dopo due terzi di gara, Michael Ruben Rinaldi ha gettato al vento il terzo podio a Misano, facendosi risucchiare dalla scia del turco, per poi colpire la sua ruota posteriore e volare a terra in Curva 1.

LA SORPRESA - La Ducati ha spiazzato tutti cambiando colore alle Panigale V4R di Bautista e Rinaldi. Le Rosse si sono tinte di giallo per le tre gare in Romagna, arrivando a confondere lo stesso Alvaro, che ci ha messo un po’ a riconoscersi su maxischermi. Che dire? Sorpresa!
 
IL SORPASSO - Stefano Manzi aveva il dente avvelenato e lo ha dimostrato infilando Nicolò Bulega in Curva 3, all’ultimo giro di Gara 2. Un sorpasso che si è rivelato decisivo per le sorti della corsa ed è valso al riminese la prima vittoria con la Yamaha R6 del team Ten Kate, al 100° podio in SSP. 

LA CURIOSITÀ - Bautista ha raggiunto quota 72 podi con la tripletta di Misano, strappando a Max Biaggi il 12° posto nella classifica di tutti i tempi.

IO L’AVEVO DETTO - “Cercheremo di ottenere il massimo, come facciamo sempre”, ha detto Bautista alla viglia del Round a Misano dove ha centrato la missione con la terza tripletta consecutiva.

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