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SBK, Rinaldi stringe i denti: “Mi piego ma non mi spezzo”

“Questa a Imola è stata la gara più dura della mia vita, perché ti ammazza fare una corsa così dopo una settimana a letto. Sono stanco perché non vedo i risultati del mio lavoro, ma vado avanti”

SBK: Rinaldi stringe i denti: “Mi piego ma non mi spezzo”

Sebbene un quinto posto non sia un risultato su cui mettere la firma in un weekend di gara, Michael Ruben Rinaldi può essere più che soddisfatto per quanto fatto quest’oggi a Imola. Scattato dall’ottava casella dello schieramento, dopo una qualifica sfortunata, il pilota del team Aruba.it Racing Ducati è riuscito a rimontare diverse posizioni in Gara 1, pur non essendo ancora in condizioni perfette dopo il brutto incidente di Donington Park. 

Una prima gara abbastanza soddisfacente ma complicata per il riminese, che non usa giri di parole per descrivere la sua corsa: È stata la gara più dura della mia vita, perché ti ammazza fare una corsa come questa, su un tracciato che non conosci, dopo una settimana passata a letto. Ero senza energie già dal 10° giro, visto che partivo ottavo perché ho dovuto abortire quattro giri per via delle bandiere gialle e ho perso la pole position proprio per una bandiera all’ultima curva. Ho evitato manovre troppo rischiose a inizio gara, perché volevo arrivare in fondo dopo i tanti ‘zeri’ di questa stagione, però avevo un buon passo e sono riuscito a superare gli altri piloti. Questa era la mia strategia, ma sapevo già che non avrei avuto grandi chance di salire sul podio, visto che partivo ottavo e non potevo dare il 100% per tutta la gara nelle mie condizioni fisiche. Il mio obiettivo era quello di arrivare in fondo, l’ho centrato e ne sono orgoglioso, ma siamo stati un po’ sfortunati quest’anno e dobbiamo lavorarci su”, ha affermato un Rinaldi in cerca di riscatto. 

“Voglio sicuramente fare meglio nella seconda parte della stagione, mi sento bene in sella e ho solo bisogno di essere più costante e conquistare più punti” ha ammesso il riminese, che fatica a mandar giù questo sfortunato inizio di stagione, che sembra aver compromesso la sua permanenza nel team ufficiale Ducati. “Non si tratta del futuro ma è certamente difficile, perché ho lavorato duramente questo inverno e anche se so di essere migliorato non riesco a vedere i risultati, che sono ciò di cui hai bisogno per chiudere bene in campionato e garantirti una buona sella per il futuro - ha ammesso Michael - È complicato perché ce n’è sempre una, come stamattina. È da tanto che mi trovo in questo circolo vizioso, ma tutto ciò che posso fare è andare avanti. È difficile e sono stanco, ma come si dice: ‘mi piego, ma non mi spezzo’. Ho solo bisogno di risultati e un pochino più di lavoro”.

Pur non essendo al top delle condizioni, l’italo-venezuelano è sembrato avere il passo per agguantare qualcosa di meglio di un quinto posto, ma ha ammesso di non essersi voluto assumere rischi inutili, cercando di forzare un sorpasso su Locatelli.

“A inizio gara ho consumato molta gomma ed energia per provare a superare gli altri piloti. Dopo aver superato Bassani ho visto Locatelli, che era a circa 2”5 e ho spinto più che potevo per andarlo a prendere, ma quando l’ho raggiunto non avevo più gomme ed energia per riuscire a superarlo, quindi ho pensato che il quinto posto fosse meglio di uno ‘zero’ ha chiosato Rinaldi, che ha tentato di dare il massimo nonostante tutto.

Due giorni fa non sapevo se sarei riuscito a correre, ma è una cosa a cui non pensi. Provi soltanto a fare del tuo meglio - ha concluso - Se guardiamo i risultati di questo weekend non ero molto forte in prova, ma partendo ottavo sapevo di dovermi sbarazzare Ray, che è un buon pilota ma non ha il passo. Poi ho fatto lo stesso con Scott e Axel e sono andato via quando ho superato Bassani, ma partendo da una posizione del genere sai già di non poter girare 1” più veloce di Bautista, per poter lottare per la vittoria”.

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