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MotoGP, Marc Marquez: "La nuova carena non risolve i problemi della Honda"

“I punti deboli sono gli stessi e dobbiamo continuare a lavorare. Il problema continua ad essere la mancanza di stabilità, difficile fermare la moto su entrambe le ruote. Puig? Il primo a preoccuparsi di me ed a sapere la reale situazione del nostro progetto”

MotoGP: Marc Marquez:

Nuova aerodinamica, ma stessi (vecchi) problemi per Marc Marquez e l’intera Honda HRC nel venerdì di prove libere al Red Bull Ring. La casa di Tokyo ha introdotto delle novità tecniche per cercare di rendere più competitiva l’acerba RC123V e assecondare le richieste dei suoi piloti, quelle del catalano in particolar modo. Invece, al termine della giornata odierna il fuoriclasse di Cervera non è andato oltre il diciottesimo tempo e nelle qualifiche ufficiali di domani mattina sarà costretto a passare dalla tagliola del Q1.

Nessuno degli Hondisti ha conquistato l’accesso diretto al decisivo Q2, anche se nel caso specifico dell’otto volte campione del mondo il tempo a disposizione è servita principalmente a scoprire le novità sulla moto: “Giornata mentalmente molto stressante - ha affermato il numero 93 - ho dovuto mantenere la concentrazione per adattare il mio stile di guida a questa nuova aerodinamica. Si vede già da fuori quanto sia diversa, guidandola è completamente differente. Richiede una guida diversa, sia nel modo di affrontare le curve sia più in generale nel guidare la moto”.

“Mi ci sono adattato abbastanza velocemente, più di quanto mi aspettassi - ha detto proseguendo la propria analisi - sicuramente il livello di rendimento è simile. I punti deboli alla fine sono gli stessi, continuo a perdere tempo nello stesso punto e dobbiamo continuare a lavorare. Il problema continua ad essere la mancanza di stabilità, difficile è fermare la moto su entrambe le ruote. Anche in uscita dalle curve l’aderenza e la trazione sono ancora scarsi. In tal senso la carcassa più dura portata qui è peggiore per noi, per quanto uguale per tutti”.

Nonostante la solfa non sia mutata, Marquez resta fiducioso: “La cosa positiva è che siamo già a un livello simile o leggermente migliore rispetto ad altre componenti aerodinamiche che avevamo provato in passato. Ora dobbiamo studiare questo nuovo modo con tanto down force davanti per vedere se possiamo progredire un po' alla volta. Dovremo poi verificare che il miglioramento sia tangibile in vista dei GP di Barcellona e Misano così da dare le informazioni necessarie agli ingegneri”.

Cambiare rotta non è semplice né per Honda né per Marquez. Entrambe le parti stanno lavorando sodo affinché si possa tornare a lottare per le posizioni che contano della classifica. Per riuscirci serve un’unione d’intenti, a partire dal team manager HRC Alberto Puig che nel pomeriggio è stato beccato chiacchierare con Marc: "Alberto è il primo a preoccuparsi delle mie condizioni fisiche nonché a sapere in quale situazione ci troviamo. È molto realista sul livello attuale del progetto. In quella conversazione mi ha avvertito di stare attento perché stavo frenando troppo tardi. Sembra che in televisione mi si sia visto al limite. In effetti stavo andando al massimo, sembra però che anche da fuori lo si sia visto. L'ho ringraziato, è bello che il team manager ti faccia riflettere. Ci ho provato, ma non ho esagerato, ha ragione”.

Tornando a soffermarsi sul rendimento espresso oggi: “Che cosa cambierà dall'essere in Q2 al non esserci? Il risultato di domenica non cambierà molto. Ho preso un rischio all'ultima partenza con gomme usate ho iniziato a rischiare più del dovuto stando dietro a Quartararo. E poi con le due gomme nuove. Per il resto sono sempre stato attorno alla diciottesima posizione, non ho preso rischi, almeno fino a quel momento”.

Giornata arricchita (negativamente) dall’ennesima scivolata della stagione nel corso del turno mattutino, fortunatamente senza riportare alcuna conseguenza fisica: “È avvenuta per pigrizia, se fossi andato lungo avrei dovuto girare fino alla fine della pista. Volevo girare velocemente per tornare in pista, la moto purtroppo è finita nella ghiaia. Ho cercato di non fare cadute, cosa che può far diminuire la fiducia. Domani dovremo prenderci dei rischi in Q1, sono sicuro che non avremo una buona posizione di partenza in gara”.

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