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MotoGP, Marquez: “Soliti problemi, senza le cadute sarei arrivato 15°”

Marc Marquez chiude decimo la Sprint Race al Red Bull Ring: “Ho beneficiato della carambola in partenza. Col passare dei giri la moto è diventata instabile e ho perso terreno”

MotoGP: Marquez: “Soliti problemi, senza le cadute sarei arrivato 15°”

Il ritorno in top-10 non strappa certamente il sorriso a Marc Marquez al termine della Sprint Race al Red Bull Ring. Il portacolori Repsol Honda HRC Team è transitato sotto la bandiera a scacchi in decima posizione dopo essere scattato da una posizione molto arretrata sullo schieramento di partenza a causa dell’ennesima qualifica deludente della stagione. Un posizionamento tuttavia dovuto principalmente all’incidente multiplo alla prima curva del primo giro che ha coinvolto nell’ordine Jorge Martin, Fabio Quartararo, Marco Bezzecchi, Johann Zarco e Miguel Oliveira (con quest’ultimi poi tre finiti a terra), piuttosto che ai miglioramenti della Honda.

"Abbiamo sicuramente beneficiato della carambola alla partenza. Nei primi giri sono andato abbastanza bene, ma successivamente l’aderenza dello pneumatico è venuta meno. La moto è diventata instabile e ho iniziato a perdere posizioni - ha dichiarato il numero 93 - ad un certo punto ho avuto un sussulto alla prima curva e da quel momento in avanti sono calato di ritmo. Ero nono e sono arrivato decimo. Ad essere onesti, guardando chi è uscito dalla corsa per un motivo o per un altro, credo che in una situazione normale la mia prestazione si sarebbe tramutata banalmente in una quindicesima posizione.

"Questa mattina non mi sentivo troppo a mio agio, ero entrato in pista con due moto di fatto differenti. Non avevamo le idee chiare. Finite le qualifiche sapevamo che la Sprint Race avrebbe avuto un’altra storia. Alla fine, per noi sono delle opportunità utili a macinare chilometri, accumulare informazioni. All’ultimo abbiamo optato per un nuovo assetto e sono sicuro che ci porterà in dote ancor più dati. Domani faremo un ulteriore passo in un’altra direzione a partire dal warm up. Ci serve per capire la direzione che dobbiamo prendere. Non mi cambia molto tagliare il traguardo decimo o quindicesimo. Ovviamente cerco di non perdere le motivazioni, la priorità resta continuare a costruire per il futuro”, ha puntualizzato.

Come risaputo la Honda ha introdotto una nuova veste aerodinamica sul tracciato austriaco, novità utilizzate dal fuoriclasse di Cervera anche oggi pomeriggio. Nonostante lo sforzo, l’acerba RC123V continua a manifestare le stesse, note problematiche: “Mi costringe a guidare in modo diverso - ha spiegato - perlomeno stiamo provando delle cose. Qualche passo in avanti in frenata lo abbiamo fatto, sebbene sia aumentato il down force. Il problema è comune per chiunque guidi questa moto. Ed è sempre lo stesso, ovvero la mancanza di stabilità. Abbiamo ancora qualche difficoltà a fermare la moto e, soprattutto, non riusciamo a trasferire a terra la trazione che generiamo”.

"Il mio approccio è quello di portare al limite la moto e comprendere fin dove si può spingere. C’è ancora tanto da fare, abbiamo bisogno di tempo. Tutto quello che posso fare è fornire dei feedback al team per provare a cambiare le cose - ha proseguito il catalano con la propria analisi - ovviamente se si trova la chiave non la si cambia. Grazie alla base di ieri, questa mattina abbiamo individuato un nostro limite ed alla squadra ho detto subito che era giunto il momento di cambiare qualcosa. Stiamo cercando nuove soluzioni tecniche, ma le criticità sono le medesime che ci rallentano da parecchio tempo. Non possiamo fare altro che continuare a lavorare”.

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