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MotoGP, Alex Marquez: “Marc? mi aspettavo sarebbe andato forte, ora non avremo segreti"

“Il mio obiettivo non era finire i test davanti a Marc, perché so che è sempre veloce qui e sapevo cosa aspettarmi da lui. La Ducati GP23 ha tanti aspetti positivi, ma questa non era la giornata giusta per trarre conclusioni”  

MotoGP: Alex Marquez: “Marc? mi aspettavo sarebbe andato forte, ora non avremo segreti

Nel martedì di test a Valencia è tornato a formarsi il “dream team” dei fratelli Marquez, con l’atteso ingresso di Marc nel team Gresini, accanto al fratello Alex. Una riproposizione della coppia d’assi schierata dalla Honda nella sfortunata stagione 2020, che ha dato inizio al calvario sportivo dell’otto volte iridato e alle tre sofferte stagioni di Alex in sella alla RC213V, prima del passaggio alla Ducati.

Un passato lontano per Alex Marquez, pronto per affrontare la sua seconda stagione con la squadra di Nadia Padovani. Un anno da affrontare montando in sella alla Desmosedici GP23 che ha avuto modo di iniziare a saggiare in questa giornata di collaudi al Ricardo Tormo, in cui il 27enne ha messo a referto 56 giri, siglando come proprio miglior riferimento il crono di 1’29”638. Un giro che è valso allo spagnolo il sesto tempo finale, a 385 millesimi dalla vetta occupata da Maverick Vinales e a due decimi dal quarto posto del fratello Marc.

I tempi sul giro non sono importanti quanto le sensazioni avute. Siamo dove pensavamo di essere prima di questi test - ha affermato Alex - Non era il mio obiettivo finire i test davanti a Marc. So che è sempre molto veloce qui e sta facendo lo stesso passo che ho fatto io lo scorso anno, quindi sapevo come sarebbe andata prima ancora di iniziare questa giornata. Non ho avuto modo di parlare con lui ma so cosa mi direbbe e una cosa positiva è il fatto che adesso non dovremo tenere i nostri commenti per noi ma potremo condividerli in privato. Come sapete ci sono degli aspetti contrattuali che deve rispettare”. 

Avere come compagno di squadra un pilota della caratura dell’otto volte iridato non sarà un problema per l’alfiere del team Gresini, lieto di tornare a condividere il garage con il fratello, a tre anni dall’ultima volta.

“È stato bello tornare ad avere Marc dall’altro lato del box. Eravamo molto concentrati sulle nostre cose perché oggi avevamo poco tempo da passare in pista, quindi non abbiamo avuto molto tempo per parlare ma, come ho detto quando hanno annunciato il suo ingresso in squadra, penso alzerà il livello della squadra e ne dovrò approfittare. Ho una grande occasione per crescere come pilota” ha osservato il 27enne che non è rimasto sorpreso dalla performance del fratello: “Ha iniziato con calma, è andato per gradi facendo le cose nella maniera giusta ed è andato forte, ma è quello che mi aspettavo. Lo conosco bene”.

Alex Marquez: “La GP3 è un passo avanti rispetto alla nostra vecchia moto”

Parlando più nello specifico della sua giornata, il due volte campione del Mondo può dirsi soddisfatto del lavoro svolto e della sua prima presa di contatto con la Ducati di quest’anno.

“Sono molto contento per come è andata oggi. Le condizioni non erano semplici, perché c’era molto vento, faceva freddo e non era facile capire le cose, però la GP3 è un passo avanti rispetto alla nostra vecchia moto - ha ammesso - Abbiamo fatto un run con la GP 22, poi siamo passati alla GP23. Alcune cose erano migliori, ma devo ancora adattare il mio stile di guida a questa moto, perché eroga la potenza in maniera leggermente diversa. A parte questo, la nuova aerodinamica è migliore dal punto di vista del feeling con l’anteriore e questo è un aspetto importante per il futuro perché ci offre più margine dal punto di vista dell’assetto, dandoci più opzioni per quando spingiamo sull’anteriore, che un punto in cui abbiamo faticato tanto questo fine settimana”. 

Una delle aree che hanno più colpito alex è però della dell’erogazione della potenza della GP23.
 
In alcune parti è più dolce, in altre è più aggressiva. Cambia molto. In Ducati abbiamo diverse opzioni e dovremo lavorare su questo aspetto e sull’elettronica, ma dovrò anche adattarmi a questo diverso tipo di erogazione, ma non sarà un grosso stress per me. Nei primi tre run ho faticato un po’ a curvare, ma poi mi sono abituato e sono riuscito a fare di nuovo la differenza in accelerazione, che è un’area dove sono sempre molto veloce - ha spiegato - Ci sono molte cose positive, ma con ho detto questa non è la giornata migliore per trarre delle conclusioni. Dovremo lavorare tanto in Malesia e in Qatar con condizioni migliori, e senza vento, per capire tutto”.

Valutazioni rimandate alla Malesia anche per le nuove gomme portate dalla Michelin.

Ho provato la soft, che avevo provato già a Misano - ha concluso il pilota iberico - Qui ho avvertito meno differenze e sono riuscito a essere veloce con quella gomma, ma dovrò riprovarla in Malesia per vedere cosa cambia esattamente, perché non ho avvertito questa grande differenza al momento”.

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