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Masia entusiasta per l’esordio in Moto2: “Stavo odiando la Moto3”

“Mi ero stancato delle scie e delle gare di gruppo e firmare per la Moto2 mi ha permesso di concentrarmi solo sulla vittoria del titolo. È stata una stagione difficile, ma il team Leopard mi ha sempre ricordato che ero il migliore”

Moto3: Masia entusiasta per l’esordio in Moto2: “Stavo odiando la Moto3”

Con quattro successi, dieci podi complessivi e altri sei piazzamenti tra i primi otto, Jaume Masia si è preso con forza il titolo della Moto3, al suo rientro tra le fila del team Leopard Racing. Una vittoria fortemente voluta dal 23enne valenciano, che ha scritto il suo nome nell’albo d’oro della classe cadetta, nella sua sesta e ultima stagione nella categoria. Un’impresa che ha ripercorso in un’intervista rilasciata a MotoGP.com, nella quale ha raccontato le difficoltà incontrate sulla strada che lo ha portato al titolo.

“Ricordo spesso a me stesso quante notti ho sognato dei momenti di questo genere. Quante volte avrei voluto lottare al vertice, lottare per il titolo ed essere leader del campionato. Sembra che abbia funzionato” ha esordito Jaume che, nonostante la sua grande esperienza, ha faticato a prendere le redini del campionato.

Il pilota spagnolo ha infatti dovuto aspettare fino al GP d’Olanda per festeggiare la sua prima vittoria stagionale e fino alla gara a Motegi per salire in vetta alla classifica iridata, scalzando l’ex leader Dani Holgado. Trovandosi inoltre ad affrontare anche alcuni momenti complicati, come il doppio zero messo in archivio tra Gran Bretagna e Austria. 

Devi essere forte a livello mentale e ovviamente è difficile da gestire, perché hai un sacco di pressione e pensi sempre a quanto hai dovuto lavorare per trovarti a questo punto, ma alla fine avevo abbastanza fiducia in me stesso, sono stato costante e penso sia stata la chiave. Avevamo capito che la stagione sarebbe stata molto tosta e sarebbe stato difficile lottare con tanti piloti veloci, aggressivi e competitivi - ha affermato Masia, parlando delle difficoltà incontrate durante l’anno - Il momento peggiore della stagione è stata l’Austria, quando ho sentito che avevo tutto il peso del mondo sulle mie spalle. Abbiamo avuto un problema meccanico mentre eravamo in lotta per il podio ed è stato molto difficile da accettare, ma questo momento mi ha avvicinato ancora di più alla mia squadra e ci ha permesso di ritornare ancora più forti”.

Pronto è stato difatti il riscatto dell’iberico, che dopo il ritiro al Red Bull Ring ha messo a segno due secondi posti tra Barcellona e Misano, per poi trionfare in India e Giappone. Tutto con il pieno supporto del team Leopard, che non gli ha mai fatto mancare il proprio sostegno.

“Questa squadra ha un budget incredibile ma lavora anche molto sul lato mentale, quindi possiamo dire che è un team con un livello da MotoGP, ma in Moto3. Per me è stata questa la differenza. Sin dal primo giorno, i miei meccanici arrivavano prima di ogni singola sessione di prove per ricordarmi che ero il miglior pilota del paddock - ha osservato il 23enne - Siamo come una seconda famiglia”.

L’apporto della sua squadra si è rivelato essenziale anche per chiudere i giochi iridati sul tracciato di Lusail, dove Masia è riuscito a stappare la corona ad Ayumu Sasaki grazie ad alcuni sorpassi al limite e al plateale aiuto del suo compagno di box, Adrian Fernandez. Una condotta di gara che ha sollevato un mare di critiche e polemiche, che non hanno però tolto il sorriso al nuovo campione della Moto3.

“Sono sicuramente un ragazzo molto maturo in questo momento della mia vita, non soltanto nel paddock, e valuto in maniera diversa i momenti difficili - ha affermato Jaume - Questo è uno sport che seguono molte persone, quindi, facendo parte di questo mondo, sei esposto agli altri e troverai sempre qualcuno che ti manda messaggi di odio, ma devi accettarlo e andare avanti per la tua strada. Se queste persone comprassero gli annali della MotoGP vedrebbero che Jaume Masia è Campione del Mondo 2023”.

Pur essendo tra i piloti più vincenti della Moto3, con dieci vittorie e 27 podi all’attivo, la classe leggera cominciava a stare stretta al pilota valenciano, ormai pronto per affrontare la Moto2 sotto al vessillo del team SAG Racing.

Stavo odiando parecchio la categoria. È difficile da gestire, anche se lavori spesso sodo e da solo, e mi ero un po’ stancato di cose come le scie, i gruppi molto numerosi e il fatto che uno potesse vincere partendo ultimo - ha confessato Masia - Firmare per la Moto2 mi ha dato la sicurezza di aver chiarito il mio futuro e potermi concentrare soltanto sulla vittoria di questo titolo. Salire di categoria da Campione del Mondo è come avere un’assicurazione. Intendo dire che è qualcosa che hai e che nessuno può rubarti”.

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