Tu sei qui

Dakar e Africa Eco Race, qual'è il sogno di Sabine? ecco le differenze

Manca poco alla partenza della maratona nel deserto più famosa al mondo in scena dal 5 al 19 gennaio nella sola Arabia Saudita. E' già in piena bagarre, invece,  la competizione che vuole omaggiare il terribile percorso che un  tempo faceva da ponte tra Europa e Africa. 

Dakar: Dakar e Africa Eco Race, qual'è il sogno di Sabine? ecco le differenze

C’era una volta la Dakar. C’era, sì, perché sebbene ancora oggi mantenga questa denominazione, l’ultima volta che la durissima corsa nel deserto, ha messo piede nella capitale del Senegal correva l’anno 2007. Dopo lo stop forzato del 2008 a causa dei disordini nel territorio della Mauritania, nel 2009 la gara stravolta nella sua essenza, è migrata in Sud America e lì è rimasta fino al 2019 prima si passare all’asso piglia tutto Arabia Saudita. Com’è scomparsa la sezione africana, così è finita in archivio pure quella europea e francese in particolare. Infatti, l’ultima volta che lo start è stato dato Oltralpe era il 2004.

Va da sé che a seguito di tale drastico cambio di percorso e format la manifestazione abbia perso parte dell’appeal e se negli anni gloriosi se ne parlava molto e sui media se ne raccontava e discuteva, adesso in molti non sanno neppure della sua esistenza.

Il cuore della questione è che nonostante le difficoltà non siano minori e al contrario, con i recenti nuovi road book  si siano moltiplicati i problemi di navigazione  e con essi le polemiche, il fatto che l’evento si svolga interamente in una sola nazione e non vi siano più le criticità imposte da cambi di scenari, temperature, fondo e trasferte, ha convogliato l’idea che il rally raid attuale non sia più così temibile e probante come doveva essere per sua natura. 

Africa Eco Race, la via di Sabine seguita da Auriol

Ecco dunque che, per contrastare la cesura netta tra il fascino della tradizione e la più “comoda” modernità Hubert Auriol, veterano della competizione, scomparso nel 2021, decise, nel 2009, di dare vita ad una gara collocata sempre nel periodo appena post natalizio che ripercorresse le strade mitiche della Parigi- Dakar plasmata da Thierry Sabine nel 1978. E’ nata così la Africa Eco Race. 

In entrambi i casi vengono schierate auto, moto/quad e camion in varie declinazioni, così come viene posto l’accento sulla sostenibilità e la tecnologia a zero emissioni, tramite l’uso del fotovoltaico e delle energie rinnovabili. Ogni anno i mezzi elettrici ai nastri di partenza aumentano di numero, per merito degli studi dei costruttori su come incrementare l’autonomia rivelandosi sempre protagonisti.

Per quanto riguarda la Dakar le tappe sono 12 con un’unica sosta a dividere esattamente a metà l’intenso sforzo da 5mila km. Nella fattispecie quest’anno andrà in scena dal 5 al 19 gennaio da Al Ula a Shaybah.

La Africa Eco Race ha invece già preso il via e terminerà il 14 gennaio. Dopo la sfilata per le vie del Principato di Monaco, il gruppo si è spostato a Sete, nell’Hérault, e da lì si è imbarcato per Nador, in Marocco dove nella giornata di martedì è scattata la battaglia. Anche qui il tragitto sarà caratterizzato da 12 speciali per un complessivo di 6mila km, con una sola sosta dopo la quinta. I Paesi attraversati saranno Marocco, per l’appunto, Mauritania e ovviamente Senegal, con l’ultimo duello nello splendido scenario del Lago Rosa. 

Trattandosi, quest’ultimo di un raid con meno storia alle spalle anche i concorrenti sono in numero nettamente inferiore,ovvero 122 contro gli oltre 1000 della corsa araba.

Articoli che potrebbero interessarti