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MotoGP, Arriva il ‘Crash Detection System', la luce salvavita per le collisioni

Questa luce non serve solo in caso di pioggia o di scarsa visibilità, ma funziona anche in combinazione con il "sistema di rilevamento delle cadute/allarme dell'organizzatore"

MotoGP: Arriva il ‘Crash Detection System', la luce salvavita per le collisioni

Grazie ai lunghi momenti di pausa (e noia) durante lo shakedown di Sepang durante il quale non siamo autorizzati a scendere nella pitlane (come se poi le foto non uscissero egualmente), e grazie allo spirito di osservazione del collega Peter McLaren siamo incappati in un addendum del regolamento FIM 2024, relativo all’introduzione in MotoGP di un ‘Crash Detection System".

E’ previsto infatti nel 2024 l'uso obbligatorio di una nuova "luce unificata per la MotoGP".

Questa luce non serve solo in caso di pioggia o di scarsa visibilità, ma funziona anche in combinazione con il "sistema di rilevamento delle cadute/allarme dell'organizzatore":

"Tutte le moto devono avere la luce unificata della MotoGP montata nella parte posteriore della moto per essere azionata a distanza dalla Direzione Gara in condizioni di pioggia o di scarsa visibilità, oppure accesa/spenta automaticamente a distanza dal sistema di rilevamento/allarme di incidente dell'Organizzatore”, si legge nella nuova parte del regolamento, che prosegue: "La luce unificata della MotoGP deve essere cablata secondo le istruzioni dell'Organizzatore, in modo da poter essere accesa/spenta anche manualmente tramite un pulsante di esclusione manuale che escluda il funzionamento remoto/automatico da parte della Direzione Gara. Tale pulsante di esclusione manuale deve essere posto a portata di mano del pilota durante la guida".

Un altro pulsante? Ma poveri piloti, li lasciamo guidare? Dove lo metteranno?

L’anno scorso, lo sappiamo ora, sono state fatte delle prove di funzionamento per far sì che il sistema fosse pienamente operativo. Un po’ come in tema della pressione degli pneumatici.

Il problema, infatti, è quello di rilevare effettivamente una ‘moto a terra’ senza falsi positivi trasmessi alla Race Direction.

L’obiettivo infatti è quello di far scattare il marchingegno solo dopo una caduta, e non nel caso per esempio, di un fuoripista, anche perché ovviamente i commissari di percorso rimarranno assolutamente operativi, anche se (sembra) che il sistema elettronico sia più rapido del rilevamento umano.

In una fase futura, oltre ché alla Direzione Gara pare che il sistema invierà un allarme anche sul dashboard di tutte le moto in gara nelle immediate vicinanze, oltre a far scattare le luci gialle lampeggianti della pista.

Non si capisce, anche se gli organizzatori la pensano differentemente, come il sistema possa essere utile tenendo conto che tutti i bruttissimi incidenti che terminano in una collisione fra piloti avvengono quando questi sono a distanza di un respiro. L’ultimo esempio recente è quello avvenuto, fortunatamente senza conseguenze, fra Pecco Bagnaia e Brad Binder a Barcellona.

Una ultima osservazione: nel caso di falso positivo, con attivazione delle luci gialle lampeggianti, durante una qualifica, per esempio, o nel caso di un sorpasso cosa accadrebbe?

Certo la tecnologia avanza a passi da gigante, ma l’evoluzione dell’uomo,  è più lenta e se continua così il pilota dovrà poter azionare pulsanti e levette anche con le dita dei piedi…saranno introdotti stivali five fingers?

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