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Iannone: "Per guidare la SBK serve un stile a metà fra Moto2 e MotoGP"

"Non ho avuto tempo sufficiente per cucirmi la Ducati addosso, uso ancora un setup di base. Sono più lento con le gomme da qualifica che con quelle da gara. Bautista? Aspettiamo prima di parlare"

SBK: Iannone:

Per Andrea Iannone oggi a Phillip Island è arrivato il momento per rigettarsi nella mischia. Dopo 4 anni di stop, il pilota di Vasto ha potuto riassaporare l’adrenalina di un fine settimana di gara e - in pieno stile italiana - il meteo ci ha messo del suo per non rendergli la vita semplice. Alla fine può essere soddisfatto del 7° tempo nella combinata al termine dei due turni di prove libere (a 0”281 da Alex Lowes), ma Andrea non è tipo da accontentarsi facilmente.

Alla fine, più o meno siamo allo stesso livello dei test - il suo bilancio - Con le gomma da gara sono vicino ai migliori, ma quando mondo quella da qualifica fatico molto, giro mezzo secondo più lento che con le gomme più dure. Spero che domani la situazione sia migliore, stiamo lavorando sulla moto per gestire questo problema, vedremo come andrà e non so cosa aspettarmi”. 

Il nuovo asfalto che ha obbligato a introdurre il flag-to-flag in gara crea non pochi grattacapi.

Il grip è altissimo, qualsiasi cosa tu faccia sulla moto non lo perdi mai, anche se magari peggiori in altre aree - ha spiegato il pilota di GO Eleven - Se guardi i dati di Niccolò, ha uno stile molto dolce ed è quello giusto da usare qui, è perfetto. Alla fine dei test avevo detto che lo stile di guida sulle SBK è a metà strada fra quello della Moto2 e quello della MotoGP. In MotoGP si frena fortissimo e si rialza la moto immediatamente, non vuole alte velocità di percorrenza, almeno quando c’ero io, in SBK è diverso, si guidano un po’ come le MotoGP quando avevano i motori di 800 cc, è la mia opinione

Anche Bautista non ha brillato.

Penso che Alvaro fatichi perché in questa pista c’è tanto grip e non puoi fare girare la moto con il posteriore perché spinge sull’anteriore. Però voglio vedere in gara dove arriverà prima di parlare” ha avvertito Andrea, più preoccupato di capire come migliorare le proprie prestazioni che di guardare a quelle degli altri.

Arriverò in qualifica a occhi chiusi cercando di capire la situazione - ha continuato - Mi auguro di riuscire a fare un buon turno, perlomeno di migliorare. Ci ragioneremo un po’, ma è una situazione difficile da gestire. Non ho ancora tutto sotto controllo, non ho avuto il tempo necessario per cucirmi la moto addosso, uso il setup base di Ducati. Devo approfittare di qualsiasi momento per provare”.

L’inverno è stato corto e Iannone, oltre a essere stato tanto fermo, ha cambiato tutto: moto, campionato, squadra.

Non ho fatto tanti chilometri: qui dovevamo fare due giorni e ne abbiamo avuto solo uno. L’unico test produttivo è stato quello di Jerez, mi porto dietro quel setup che però qui non funziona. Io e la squadra dobbiamo ancora capirci al meglio, non è un lavoro banale - ha sottolineato - C’è chi vince il Mondiale, cambia moto e team e l’anno successivo si ritrova 10°, figuratevi io che non corro da 4 anni. Mi accontento, non pretendo di più: ho detto che avrei messo la firma per stare nei primi 10 e ci sono. Ho due e decimi e mezzo dal primo, non guidavo da tanto tempo in queste condizioni, dai test è cambiato tutto, sono contento. Mi diverto. Questa prima gara per me è come un test per capire il mio livello.

Ma sarà comunque un weekend da prendere con le pinze. “Questa è un pista particolare, non si frena mai. Aspettiamo. Sappiamo che Niccolò guida bene, è giovane e forte. Ha vinto il Mondiale l’anno scorso, non lo scopriamo adesso

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