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MotoGP, Acosta, allarme sindrome compartimentale. Verrà visitato dopo Portimao

Durante il GP lungo del Qatar il pilota GasGas ha accusato molto dolore agli avambracci e ha perso diverse posizioni. In ottica GP del Portogallo però dice: "Darò il massimo nelle libere per partire davanti" 

MotoGP: Acosta, allarme sindrome compartimentale. Verrà visitato dopo Portimao

Pedro Acosta è di nuovo in forma dopo i problemi accusati agli avambracci durante il GP del Qatar e per il prossimo appuntamento in programma in Portogallo nel fine settimana in arrivo, punta a dare vita al medesimo livello di prestazione che ha sorpreso tutti nel primo round iridato, che per lui è equivalso anche al debutto in MotoGP.

Il portacolori del team GasGas Tech 3 è stato protagonista di una bella battaglia con il connazionale Marc Marquez, oltre che a lungo in lizza per il podio nella gara domenicale, finché i dolori agli arti superiori hanno prevalso facendolo scivolare indietro fino alla nona piazza. Dopo qualche giorno di riposo, spezzato dal consueto allenamento, lo spagnolo è ora pronto a scendere di nuovo in pista. 

Portimao è un tracciato che mi piace e dopo l’avvio stagionale ho delle buone sensazioni. L’obiettivo principale è proseguire con l’adattamento alla moto e alla categoria, oltre che replicare quanto fatto a Lusail - le sue parole riportate dal sito Motorsport.com – Quando dico così, intendo che dobbiamo fare ancora delle buone sessioni di libere per conquistare la posizione migliore in griglia in vista della Sprint Race, quanto del GP”.

La qualifica sarà dunque essenziale per poter tentare di replicare quanto ottenuto nel 2021 nel suo primo anno in Moto3 quando lasciò subito il segno e successivamente nel 2023 in Moto2.

Tornando alla performance dell’avvio di campionato, l’improvviso calo di prestazione è stato letto in due modi: la cattiva gestione delle gomme e la possibile sindrome compartimentale che colpisce molti piloti. La ragione più tecnica è stata presto scartata in quanto quando la moto è tornata al box i meccanici hanno potuto constatare come l’usura pneumatici fosse nella norma. Per quanto concerne la motivazione fisica è emerso che in realtà il male è stato più figlio della cattiva postura tenuta per attivare il dispositivo che regola l’altezza del posteriore.

Durante i test invernali il 19enne aveva compiuto un centinaio di giri con lo strumento applicato sul semi-manubrio sinistro, ma questo, in occasione del weekend di gara, è stato spostato andando evidentemente a condizionare il comportamento in sella dell’iberico. 

Per fugare ogni dubbio, lunedì prossimo effettuerà comunque una visita di controllo per  avere rassicurazioni su cosa possa aver creato il disturbo. In ogni caso, da qui all'evento in America passeranno tre settimane, utili per fare fisioterapia qualora fosse necessario.

 

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