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SBK, Lo sguardo su Barcellona: Iannone-Go Eleven, a che punto siamo?

Parla Sacchetti: “Andrea non ha ancora del tutto in mano la Ducati. Nei test la nuova gomma Pirelli non ci è molto piaciuta al giovedì mentre al venerdì è andata meglio. La forza di Iannone, oltre a lavorare su se stesso, è sapere trasformare la pressione del weekend in un’arma a suo favore”

SBK: Lo sguardo su Barcellona: Iannone-Go Eleven, a che punto siamo?

La Superbike arriva a Barcellona a distanza di una settimana dai test svolti giovedì e venerdì scorso. In quell’occasione squadre e piloti hanno lavorato in vista del weekend di gara tracciando la strada da seguire. Tra i più attesi Andrea Iannone, alla sua prima volta con una Superbike sul tracciato del Montmelò.

Per l’occasione abbiamo intercettato Denis Sacchetti, che lo ritroveremo da giovedì in pista per i tradizionali TGPOne, il quale ci ha voluto concedere due battute in merito al lavoro svolto.

Nei test abbiamo già lavorato in ottica gara – ha detto – Barcellona sarà una sfida completamente diversa rispetto a Phillip Island, perché se in Australia c’era tantissimo grip, qua in Spagna è l’esatto opposto. L’obiettivo è sicuramente quello di confermarci, puntando alla top five. Ovviamente non sarà semplice, perché mi aspetto un Bautista molto competitivo e un Rea affamato di rivincita dopo il primo round”.

Denis, quali sono le considerazioni di Andrea con le nuove gomme portate da Pirelli?
“Andrea è un pilota che proviene dalla MotoGP, di conseguenza abituato in passato ad utilizzare carcasse più dure mentre in Superbike si sta prendendo una direzione sempre più rivolta alle morbide. Detto ciò: in occasione della giornata di giovedì la 900 di sviluppo non ci è piaciuta molto, infatti abbiamo faticato. La situazione è però migliorata venerdì, dove abbiamo avuto riscontri positivi e fiducia. Adesso non resta che vedere cosa accadrà nel weekend di gara"

Sono ormai trascorsi 5 mesi dall’inizio dell’avventura con Andrea. Che idea ti sei fatto di lui?
“Lui è un grandissimo lavoratore, soprattutto su se stesso. È uno che non resta mai fermo, ma punta sempre a migliorarsi con la testa rivolta alla moto in ogni istante. Inoltre lui è uno che trasforma la pressione del weekend di gara in un plus, come se fosse un’extra motivazione. Molti piloti vanno in difficoltà mentre Andrea con la pressione si carica”.

A che punto pensi sia arrivato con la Ducati?
“Di sicuro non è al 100%, non ce l’ha ancora del tutto in mano la Panigale e anche lui ne è consapevole. C’è ancora margine ed è in quella direzione che vogliamo lavorare. Penso che dopo Assen avremo un quadro più delineato della stagione e dei valori in campo”.     

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