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MotoGP, Bagnaia: "Adoro Portimao, è una pista dove il pilota fa la differenza"

"Avere rinnovato con Ducati non mi toglie pressione, voglio sempre vincere. Aldeguer farà bene, Alonso è speciale: in Spagna lavorano molto bene con i giovani"

MotoGP: Bagnaia:

Fra Bagnaia e Portimao c’è un rapporto speciale, l’anno scorso il campionato iniziò in Portogallo e Pecco firmò una doppietta su questo circuito. Questa volta ci arriva in testa al campionato e con tutte le possibilità per ripetersi. “Adoro questa pista, è un misto fra il Mugello e il Sachsenring, mi piace proprio guidare qui - ha detto il campione del mondo - La scorso anno a Portimao era stata un inizio perfetto di stagione, ma alla fine lo è stato anche quello in Qatar. Sono fiducioso perché penso che la GP24 potrà essere più competitiva in alcune parti del circuito e non vedo l’ora di iniziare il fine settimana”.

Gli ingredienti per una scorpacciata di punti ci sono tutti e Pecco è logicamente il favorito. Ma perché Portimao gli piace così tanto? “Perché su questa pista il pilota può fare maggiormente la differenza - la sua risposta - Ci sono molte curve veloci, solo 2 o 3 sono lente, dipende tutto più dalle tue sensazioni che dal setup. Inoltre, penso non sia così difficile superare qui. Nel 2022 ero partito ultimo e arrivato 8°, anche l’anno scorso avevo fatto dei sorpassi. Non essendoci lunghi rettilinei, non sei disturbato dalla scia in frenata”.

La disanima dei pregi (tanti) e difetti (pochi) dell’Autodromo dell’Alagarve è completata e può iniziare quella sulla nuova Ducati.

“Penso che la GP24 sia migliore per il mio stile di guida - ha spiegato Bagnaia - Mi sono adattato velocemente alla nuova Desmosedici perché mi dà qualcosa che mi mancava sulla GP23. Non sto parlando di grandi differenze in termini di tempo sul giro, ma vedremo tutto il suo potenziale solo più avanti nella stagione”.

Un punto interrogativo è se Pecco possa dimenticare i suoi ‘venerdì nei’. Sulla moto 2023 faticava spesso a trovare la messa a punto ideale. “Le mie difficoltà in Qatar nel primo giorno di prove sono state dovute a altro, ho avuto dei problemi tecnici, non ho potuto fare un lavoro normale - ha sottolineato - Comunque, come ho detto, qui a fare la differenza sono le sensazioni del pilota e spero che domani vada tutto bene”.

Quello è il futuro prossimo, ma nel paddock a tenere banco è già il 2025 e il mercato piloti. Un argomento da cui Bagnaia è escluso grazie al recente rinnovo con Ducati. “È stato voluto da entrambi, per la pressione è la stessa perché ogni pilota vuole solo essere primo - ha spiegato - Però hai una cosa in meno a cui pensare e puoi concentrarti solo sul dare il massimo”.

Intanto nella famiglia Ducati è arrivato Aldeguer. “Fermin è uno dei piloti più veloci della sua generazione, ha fatto cose fantastiche alla fine dello scorso anno - lo ha promosso Pecco - Mi aveva impressionato a Phillip Island, quando in qualifica aveva fatto un tempo che non avrebbe sfigurato in MotoGP solo qualche anno fa. Se terrà la calma e procederà passo dopo passo, potrà fare bene, ne ha il potenziale”.

Il campione del mondo è attento ai giovani e ce n’è uno che lo ha colpito in Moto3. “Alonso, lo seguo da prima che arrivasse nel Mondiale - ha affermato - Forse non tutti si sono accorti quello che ha fatto in Qatar, quando è passato da 7° a 1° nell’ultimo giro. È stato qualcosa di speciale, era più veloce di tutti e sarebbe potuto andare in fuga, ma invece ha gestito al meglio la gara”.

La scuola spagnola è florida. “Fanno un ottimo lavoro coi giovani - ha riconosciuto il campione del mondo - Hanno belle piste, tanti partecipanti ai campionati nazionali, anch’io ero andato a correre nel CEV perché lì la competizione era più alta”.

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