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MotoGP, Marini: "Sono sereno perché so che la Honda ha qualcosa, ma è difficile"

"Io sono sulla moto, quindi so bene come stanno le cose. E' impossibile guadagnare mezzo secondo in due weekend, ma nel box c'è un bel clima. Peccato la caduta, non sarei entrato in Q2 ma almeno non sarei così lontano"

MotoGP: Marini:

Luca Marini ha chiuso questo venerdì di Portimao con un bilancio decisamente magro, vista l'ultima posizione in classifica ed anche una caduta nel finale della sessione. Ma questo non sembra affatto turbarlo, perché il Luca che si presenta a parlare con i giornalisti è sereno e consapevole che il vero potenziale della moto non sia quello espresso oggi. C'è senza dubbio tanto da lavorare ancora, ma la strada è almeno stata tracciata. 

"Un giorno normale, alla fine adesso il nostro potenziale è ancora lontano da quello che serve per poter lottare per delle posizioni importanti - ha spiegato Luca - Penso che dall'anno scorso a quest'anno tutte le moto abbiano fatto un gradissimo passo in avanti. L’anno scorso era la prima gara dell'anno a Portimao e quindi anche un po' la Honda comunque era riuscita ad andare bene, ma erano ancora tutti un po' alla ricerca della perfezione. Invece quest'anno sembra che tutte le Case costruttrici abbiano iniziato la stagione vicino al 100% della loro performance".

Voi ancora non siete al vostro potenziale massimo?
"Noi ancora siamo molto lontani dal nostro 100% di questo pacchetto che abbiamo adesso, quindi penso che se riusciamo a mettere tutto insieme potremmo essere già molto più vicini, però essendo tutto nuovo ancora stiamo capendo delle cose. Ci vuole ancora un po' di tempo, però alla fine mi dispiace solamente che sono scivolato perché penso che potevo fare un buon giro, non sufficiente ovviamente per entrare in Q2, ma almeno meglio per essere un po' più su in classifica".

Ci spiegi la caduta?
"Ho toccato la riga bianca. Praticamente si è alzato moltissimo il vento negli ultimi minuti della FP2 e spingeva proprio in quella direzione là, quindi mi ha spinto un po' troppo fuori dalla curva della 7. Pensavo di starci, di non toccare la riga bianca, invece ho preso la riga bianca e sono finito giù".

Almeno sembri tranquillo, cioè non agitato quanto meno.
"Perché io sono sulla moto, quindi io lo so che la moto ha qualcosa, però nel momento in cui spingiamo per andare forte diventa molto complicata. E' difficile tirare fuori un bel giro, soprattutto sul posteriore, è un po' nervosa qui a Portimao. Ci sono tanti saliscendi, la pista non è mai piatta, quindi diventa un po' complicato, sempre per la nostra carenza di grip a posteriore, quindi stiamo lavorando per cercare di almeno sistemarci da questo punto di vista".

Dici che siete lontani dal 100%. Puoi dare un percentuale?
"Sì, ma a caso, completamente. Non lo so, io sento che ancora dobbiamo mettere insieme tutto, poi dobbiamo continuare lo sviluppo per arrivare a ridurre il gap di più dagli altri, ma secondo me adesso se mettiamo tutto insieme il nostro 100% potremmo essere sotto il secondo dal primo. Ce la possiamo fare in ogni uscita diciamo, invece in questo momento è difficile essere sotto il second. In percentuale è difficile però quantificare quello che manca per essere sotto il secondo".

Ti piace lavorare nel box con tutti i giapponesi che ti ascoltano?
"E' fantastico. Stiamo sempre lavorando con una buona connessione per trovare delle migliorie, però ci vuole del tempo perché comunque loro raccolgono molto i miei feedback, parliamo insieme, cerchiamo di capire insieme quali sono i punti della moto dove stiamo soffrendo e come poterli migliorare. Anche quali soluzioni poter portare e le cose stanno già arrivando, ma poi ci vuole il tempo a mettere insieme tutt. Però secondo me c'è un bel clima all'interno del box, ovviamente tutti vorrebbero arrivare a raggiungere risultati in poco tempo, ma non si può guadagnare mezzo secondo in due weekend, dobbiamo guadagnare un decimo a weekend".

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